Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
le scienze.it – 3/3/2015
Piante transgeniche in grado di uccidere i parassiti senza bisogno di pesticidi sono state realizzate grazie a una sofisticata tecnica di ingegneria genetica. La piante esprimono particolari filamenti di RNA che interferiscono con l’attività di alcuni geni degli insetti nocivi, determinandone la morte ed evitando inoltre che sviluppino fenomeni di resistenza. La tecnica, elaborata da ricercatori del Max-Planck Institut per la fisiologia molecolare delle piante di Potsdam-Golm, in Germania, è illustrata in un articolo su “Science”.
Ralph Bock, Jiang Zhang e colleghi hanno studiato il modo per arginare le devastazioni causate dalla dorifera della patata, un coleottero che infesta le solanacee, nel quale si sono già sviluppati casi di resistenza a tutti gli insetticidi noti, tanto da essere considerato l’insetto nocivo di riferimento per i test internazionali sulle tecniche di lotta ai parassiti. http://www.sciencemag.org/content/347/6225/991 http://www.lescienze.it/news/2015/03/03/news/piante_ogm_dorifera_patata_interferenza_dna-2507971/
A Trieste la scoperta dei ricercatori guidati da un italiano. I farmaci potranno indirizzarsi su un bersaglio più preciso
la stampa.it – tuttoscienze, 3/3/2015 – v. arcovio
Stanato il nascondiglio che il virus dell’Hiv usa per rendersi invisibile ai farmaci che dovrebbero ucciderlo. Ora che finalmente sappiamo dove il virus si cela sarà possibile sviluppare farmaci mirati più efficaci. A raggiungere il traguardo è stato un gruppo di ricercatori dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) di Trieste, uno dei centri di massima eccellenza in Italia che attira molti cervelli stranieri. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università di Modena e del Genothon di Parigi. La scoperta, pubblicata sul sito della rivista Nature, risponderebbe definitivamente a uno dei principali ostacoli alla lotta all’Aids: il virus dell’Hiv, che causa la malattia, è in grado di inserire il proprio DNA in quello delle cellule che infetta diventando così parte del loro patrimonio genetico. Ma la ragione per cui il virus scelga soltanto alcuni dei 20mila geni umani per integrarsi e, soprattutto, come riesca all’interno di questi geni a nascondersi ai farmaci, era rimasto finora un enigma. Enigma, questo, svelato ora dalla prima fotografia della struttura del nucleo dei linfociti. …
http://www.lastampa.it/2015/03/03/scienza/aids-trovata-la-tana-dove-si-nasconde-il-virus-M3whrbaMrQLmGAUb0ECMZI/pagina.html - http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14226.html
le scienze.it – 27/2/2015
… Un nuovo studio pubblicato su “Current Biology” firmato da Kathryn Hunt e Lars Chittka della Queen Mary University di Londra ha ora dimostrato che anche il bombo (Bombus terrestris), un insetto della famiglia degli apidi, ha problemi di memoria. In particolari occasioni, può infatti fondere diversi ricordi in uno solo, in modo del tutto simile a quanto avviene per gli esseri umani. Lo studio, sottolineano gli autori, è il primo ad analizzare il fenomeno dei falsi ricordi in una specie diversa dalla nostra, suggerendo che potrebbe essere molto diffuso nel regno animale.
Il bombo è un insetto con buone capacità cognitive: può infatti ricordare forma, colore e profumo di vari tipi di fiori, il che gli permette per esempio di bottinare fiori molto lontani dal nido e ritrovare senza problemi la strada del ritorno. … http://www.lescienze.it/news/2015/02/27/news/bombo_memoria_fusione_ricordi-2502053/
http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822(15)00025-1
Mar
le scienze.it – 27/2/2015
Durante lo sviluppo del feto, l’espansione della neocorteccia, la parte evolutivamente più recente della corteccia cerebrale, è controllata in gran parte da un gene denominato ARHGAP11B, comparso nel ramo filogenetico degli esseri umani dopo la separazione dagli scimpanzé. L’ipotesi è che proprio questo gene abbia avuto un ruolo importante nel differenziare ominidi ed esseri umani moderni dagli antichi progenitori comuni agli altri primati …
Un unico gene è responsabile dell’espansione fisica della neocorteccia cerebrale: è quanto afferma un nuovo studio apparso sulla rivista “Science” e firmato da Marta Florio, …
http://www.sciencemag.org/content/early/2015/02/25/science.aaa1975
http://www.lescienze.it/news/2015/02/27/news/unico_gene_espansione_neocorteccia-2503077/
la stampa.it – 27/2/2015 – tuttoscienze
Scovato uno dei geni che “disegnano” la corteccia cerebrale dell’uomo, lo strato più esterno e evolutivamente recente dove nascono le nostre capacità cognitive: è un gene che esiste solo nell’uomo ed è il “motore” che fa aumentare il numero di cellule della corteccia. A scoprirlo è stato il gruppo di ricerca tedesco guidato dall’italiana Marta Florio, dell’Istituto Max Planck di Dresda, i cui risultati sono stati pubblicati su Science. [...] La scoperta del gene, chiamato ARHGAP11B, è stato un lungo lavoro di ricerca partito dall’analisi delle differenze esistenti nella formazione del cervello umano e quello dei topi, in particolare nella regione della corteccia. …
http://www.lastampa.it/2015/02/27/scienza/trovato-uno-dei-geni-che-rende-unico-il-cervello-umano-fGkXoLeHUBvTioHQ99FglN/pagina.html
Università di Tor Vergata