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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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la stampa.it – tuttogreen, 19/4/2014, f. di todaro
l’allarme che studiosi e ambientalisti hanno lanciato in uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America ( Increasing homogeneity in global food supplies and the implications for food security - http://www.pnas.org/content/early/2014/02/26/1313490111 ).
In un mercato unico in cui prevalgono alimenti ad alta densità energetica, abbondanti in proteine e grassi, le colture si stanno progressivamente omogeneizzando e molti Paesi stanno perdendo le loro identità. Grano, riso e soia: queste le poche specie su cui l’umanità fa sempre più affidamento, seguite dalle coltivazioni di piante ad alto contenuto energetico: come le palme da olio e i girasoli, i cui derivati risultano utilizzati massicciamente a livello industriale. Sempre meno di frequente, invece, capita di imbattersi in campi di sorgo, miglio e segale: per citare gli esempi più eclatanti di alimenti meno diffusi alle nostre latitudini, fino a pochi anni fa considerati però un must tra le popolazioni africane. Questo cambiamento di abitudini sta generando gravi conseguenze per i terreni: impoveriti dall’assenza di rotazione e dallo sfruttamento intensivo e industriale. Un problema non di poco conto anche per le piante: in caso di infestazioni alle colture principali, le alternative diverrebbero davvero contate. Dalla ricerca, condotta dai ricercatori dell’International Center for Tropical Agriculture, è emerso come l’omologazione delle diete in corso da almeno cinquant’anni stia avendo conseguenze negative anche sulla nutrizione e la sicurezza globale dei prodotti alimentari. L’uniformazione alla dieta occidentale in corso in molti Paesi dell’Africa e dell’Asia sta infatti favorendo l’aumento delle malattie del benessere – dall’ipertensione al diabete, fino alla sindrome metabolica -, legate ai consumi eccessivi di cibi altamente lavorati… http://www.lastampa.it/2014/04/19/scienza/ambiente/inchiesta/effetto-globalizzazione-mangiamo-tutti-gli-stessi-cibi-5t2J5IOaeY6GYqLtEhhuaL/pagina.html
Apr
in libreria:
Sei milioni di anni fa la linea evolutiva dell’umanità si è divisa da quella che ha portato agli scimpanzé. Gli autori ripercorrono le tappe del processo che ci ha resi ciò che siamo illustrando il nostro albero evolutivo attraverso i resti fossili delle forme che si sono succedute ed esponendo i risultati delle ricerche sul DNA mitocondriale e nucleare. Ci svelano, così, l’origine recente e africana dell’uomo moderno, l’appartenenza a specie diverse dell’umanità attuale e dei neandertaliani, l’assenza delle razze nella nostra specie e l’origine evoluzionistica della morale.
Apr
Our planet is at a turning point. The massive global migration underway now from countryside to cities will demand huge investments in energy, water, materials, waste, food distribution, and transportation over the next 25 years. If the right investments are made now, this unique opportunity will be the catalyst for dramatic changes in the built environment and the fight against carbon emissions and climate change. http://www.earthday.org/
la repubblica.it – ambiente, 22/4/2014
Earth day, è scoccata l’ora delle città verdi
Si celebra oggi in tutto il mondo, con la partecipazione annunciata di circa un miliardo di persone, la giornata della Terra. Realacci: “In Italia la Green economy è già una realtà”
L’Italia ha perso negli ultimi venti anni il 15 per cento delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione dell’Earth day che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo con la partecipazione di oltre un miliardo di persone. Giornata che quest’anno affronta il tema delle ”green cities”. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio ( 288 ettari) con il risultato che in Italia – sottolinea la Coldiretti – oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben il 9,8 per cento dell’intero territorio nazionale. http://www.repubblica.it/ambiente/2014/04/21/news/earth_day-84135313/?ref=HREC1-6
il corriere della sera.it- 22/4/2014, Antonio Pascale
CIÒ CHE CONTA È GESTIRE RIFIUTI, ACQUA, ENERGIA
Treni sotto vuoto, case con i mulini a vento: le città dei sogni verdi
Meglio lavorare su quello che abbiamo e trovare soluzioni applicabili per risparmio e sostenibilità
http://www.corriere.it/ambiente/speciali/2014/giornata-mondiale-terra/notizie/treni-sotto-vuoto-case-mulini-vento-citta-sogni-verdi-dd98b74e-c9f2-11e3-8cc9-41ed99739e20.shtml
Buona Pasqua
Alla fiera dei semi
Centinaia di contadini da tutta l’Africa occidentale si incontrano e si scambiano le sementi. Così si riscoprono varietà tradizionali, si aumenta la biodiversità agricola, e si condividono i saperi. Accade alla fiera di Djimini, in Senegal, dove le voci di coltivatori e ricercatori raccontano l’importanza di costruire un modello sostenibile di agricoltura, in cui tornano protagonisti i produttori locali. http://agrobiodiversity.tumblr.com/
http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html
Università di Tor Vergata