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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
Diramato lo scorso 13 marzo dall’ EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza alimentare
“Occorre con urgenza una cooperazione più intensa tra agenzie UE, Stati membri e ricercatori dell’UE per una migliore comprensione di come i fattori multipli di stress danneggino la salute delle api. E’ questa una delle conclusioni di una relazione pubblicata oggi dall’EFSA, che propone anche la creazione di una banca dati di ricerca centralizzata, ad accesso libero, per sostenere lo sviluppo di un approccio olistico alla valutazione dei fattori di stress per le api.” http://www.efsa.europa.eu/it/
Towards an integrated environmental risk assessment of multiple stressors on bees: review of research projects in Europe, knowledge gaps and recommendations (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/3594.htm ) Il prossimo 7 aprile a Bruxelles è stato organizzato un simposio per approfondire ancora una volta il tema e fare il punto sulle strategie di lotta al fenomeno.
Mar
la stampa.it – tuttoscienze - 24/03/2014
… un nuovo studio descritto su Cell Reports. [...] La ricerca, condotta da Claudio Soto della University of Texas Medical School, offre la speranza che si possa a breve diagnosticare e trattare l’Alzheimer prima che si spinga troppo avanti, danneggiando profondamente il cervello.
«Gli scienziati tendono a pensare che le placche amiloidi siano il vero problema del morbo di Alzheimer» ha spiegato Soto «ma adesso appare chiaro che non sono gli aggregati i principali colpevoli ma i loro precursori, gli oligomeri solubili di beta-amiloide, molecole cruciali che costituiscono il marker più affidabile per effettuare una diagnosi precoce della malattia e che circolano per anni, se non decenni, nel corpo prima che si presentino i sintomi cognitivi». La tecnologia che rileva le proteine mal ripiegate è la PMCA (protein misfolding cyclic amplification) che amplifica le proteine anomale e le spezza in parti più piccole per poi miscelarle con proteine normali:[...] http://www.lastampa.it/2014/03/24/scienza/una-diagnosi-precoce-dellalzheimer-dallanalisi-del-fluido-spinale-UiyB28LAf11Vk5dCiJKhKP/pagina.html
Mar
Le Scienze – 20/03/2014
Una proteina che inattiva a livello cerebrale i meccanismi di suicidio cellulare (o apoptosi) legati a uno stress, potrebbe avere un ruolo protettivo cruciale contro lo sviluppo di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. La scoperta – realizzata da un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School a Boston, che ne descrivono i meccanismi d’azione in un articolo su “Nature” ( http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13163.html ) – apre le porte a nuove ipotesi terapeutiche.
Ad attirare l’attenzione dei ricercatori su questa proteina, chiamata REST (RE-1 silencing transcription factor), è stata la scoperta che era estremamente attiva nel cervello in un gruppo di anziani fra i 76 e i 103 anni liberi da demenza. http://www.lescienze.it/news/2014/03/20/news/proteina_rest_protezione_neuroni_alzheimer-2060103/
Università di Tor Vergata