Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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La Repubblica.it – 3/1/2014, Irma D’Aria
E’ stata ottenuta dai ricercatori dello University Children’s Hospital di Zurigo. Un metodo che con il tempo potrebbe aiutare milioni di persone finiscono in ospedale ogni anno con gravi ferite su zone estese del corpo
Una pelle artificiale che funzioni in modo del tutto simile a quella umana perché dotata non solo di vasi sanguigni ma anche linfatici. È quanto hanno cercato di ottenere in laboratorio i ricercatori dello University Children’s Hospital di Zurigo arrivando alla conclusione che gli innesti cutanei contenenti sia sangue che vasi linfatici possono migliorare la guarigione e la rigenerazione delle ferite. [...] http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2014/02/03/news/pelle_artificiale_una_nuova_ricerca_la_rende_pi_simile_a_quella_umana-77607175/
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La Repubblica.it, 3/2/2014
Domani World Cancer Day, aumento malattia anche in Italia. Crescerà la mortalità: le vittime diventeranno 13 milioni l’anno, il 70% delle quali in Africa. Il peggior killer resta il polmone
Come un lenzuolo che progressivamente si stende sul mondo, i tumori interessano sempre più paesi, con incidenze in grande crescita man mano che aumenta il benessere e vengono adottati gli stili di vita occidentali. La fotografia, alla vigilia del World Cancer Day, è nel rapporto annuale dell’Iarc, l’agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che si occupa della malattia, che prevede che in meno di vent’anni i casi passeranno dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030.[...] Per quanto riguarda l’Italia, secondo il rapporto messo a punto da Aiom e Airtum, nel 2012 si sono registrati 364mila nuovi casi. Se la mortalità appare in diminuzione, con il nostro paese che ha anche il record europeo di sopravvivenza a 5 anni, anche da noi c’è la tendenza all’aumento dei casi… http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/02/03/news/oms_nel_mondo_epidemia_tumori_nel_2_30_i_casi_saranno_22_milioni-77616457/?ref=HREC1-35
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La Stampa.it – 3/2/2014, tuttoscienze
Agiscono su uno specifico gruppo di cellule di differenti tipologie da cui parte lo sviluppo del glioblastoma.
[...] Si tratta di due fattori di trascrizione, chiamati FOXG1 e Groucho/TLE, che potrebbero divenire in futuro bersagli di nuove terapie antitumorali che mirino a “disattivarli”, fermando così lo sviluppo di questo tumore cerebrale. Tra gli autori di questa scoperta, realizzata nei laboratori della McGill University di Montreal in Canada, vi è anche un ricercatore italiano, Alessandro Perin, che lavora presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Nature Communications. http://www.lastampa.it/2014/02/03/scienza/individuate-proteine-responsabili-del-tumore-cervello-5OvD4Ld1AzZ4vHSymA3qcJ/pagina.html
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La Stampa.it, 3/2/2014
la direttrice di Agroinnova e presidente dell’ International Society of Plant Pathology (ISPP) , Maria Lodovica Gullino.
…L’innovazione introdotta dai ricercatori riguarda proprio la sostituzione o la riduzione degli agrofarmaci nel sacchetto a favore di componenti 100% naturali. Come l’olio essenziale al basilico con cui i semi vengono massaggiati. Il trattamento fa apparire le serre del polo di ricerca quasi una sorta di centro benessere per sementi malate ma risponde a una necessità di tutela dell’ambiente e del cibo che mangiamo. Già in fase di sperimentazione, questo massaggio naturale preverrebbe la diffusione di malattie aumentando le chance di recuperare partite di semi contagiati ma non del tutto compromessi. Gettare tonnellate di sementi ormai irrecuperabili, infatti, significa perdere migliaia di euro di potenziali colture.
Ripartire dalla concia
Secondo l’Associazione Italiana Sementi, nel 2007 «il 90% delle sementi di mais distribuite sul mercato italiano ha subito un trattamento conciante protettivo di base con prodotti fungicidi», mentre il 60% circa delle sementi già trattate con un fungicida viene poi conciato anche con un prodotto insetticida. Metodo, quest’ultimo, che alcuni ritengono non necessariamente nocivo per l’ambiente (come dimostrava una ricerca condotta tra il 2003 e il 2006 sulle sementi di mais in Veneto, conciate con insetticida) ma che nel 2008 ha subito una battuta d’arresto nell’applicazione perché sospettato di essere la causa di una elevata moria di api [...] Obiettivo fatto proprio anche dall’Autorità per la Sicurezza Alimentare dell’Unione Europea che sta puntando molto sulla concia naturale per ridurre il rischio di malattie e quindi la perdita di materia prima.
Università di Tor Vergata