Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XDec
Il Corriere della sera.it – 10/12/2013 paolo virtuani Il Nobel per la medicina 2013 dal podio di Stoccolma annuncia il clamoroso boicottaggio di «Nature», «Science» e «Cell» È il corrispettivo scientifico del Movimento dei Forconi. Un premio Nobel (medicina 2013) […]
La stampa.it – 11/12/2013
gianna milano
All’ultimo meeting dell’«American Society of Human Genetics» un’accesa discussione ha visto contrapposti i ricercatori riuniti a Boston: il dibattito ruotava attorno al nuovo test genetico per valutare la predisposizione famigliare a vari tipi di cancro messo a punto dal team di Mary-Claire King, la ricercatrice che nel 1994 diede un determinante contributo alla scoperta del primo gene legato al tumore al seno di tipo ereditario, il «Brca1» [... ] Il test in questione si chiama «Broca» – acronimo che sta per «Breast and ovarian cancer» – e va alla ricerca di mutazioni non soltanto dei due geni, il «Brca1» e «Brca2», che aumentano notevolmente il rischio di sviluppare il tumore alla mammella, ma anche di altri 50 geni che predispongono a una varietà di tumori: oltre a seno e ovaio, anche colon-retto, endometrio, pancreas, tube, melanoma, sarcomi ed altri. …
Dec
La stampa.it -11/12/2013
gabriele beccaria
Parla Francesca Pasinelli farmacologa e direttore generale di Telethon
Quando si parla di ricerca italiana, si resta inchiodati a quel poco più dell’1% del pil che, miseramente, spendiamo anno dopo anno, senza variazioni significative. Una stasi che, confrontata con il dinamismo dei concorrenti, in Europa e fuori, ci fa arretrare, anno dopo anno. Nel mezzo dello stillicidio ci sono però alcune eccezioni, come quella di Telethon, la fondazione diventata famosa per le maratone tv, ma di cui è spesso meno nota la potenza di fuoco. In 23 anni ha investito in ricerca 394 milioni, finanziando 1540 scienziati, che hanno studiato oltre 400 malattie genetiche rare. Un modello di successo, certificato nel mondo, che la scorsa settimana ha celebrato l’inaugurazione del nuovo istituto Tigem di Pozzuoli e le cui logiche potrebbero essere estese, trasformando la ricerca «made in Italy» e spingendola ai vertici. Se solo la politica lo volesse.
Dottoressa Francesca Pasinelli, lei è farmacologa e direttore generale di Telethon: il vostro orgoglio è organizzare un processo complesso che definite la «filiera della ricerca». Che cosa significa?
«Studiamo le “malattie neglette”, che sono tra 5 e 6 mila e che solo in Europa colpiscono 30 milioni di persone, ma…
La Stampa.it- 11/12/2013
carla reschia
Il futuro del cibo, un’incognita che deve fare i conti con molti fattori, dalla sovrappopolazione mondiale, che sfida la possiblità di garantire nutrimento sano e sicuro a tutta l’umanità, alle insidie e alle opportunità delle politiche agroalimentari.
Raccontare questo futuro, prevederlo, ma anche indagare il presente del cibo e il suo antico e complesso rapporto con la psiche umana, è l’obiettivo di Foodcast, un progetto scientifico multidisciplinare che studia le possibili soluzioni nella pianificazione e nella gestione delle risorse alimentari, a livello locale e globale.
L’indagine è iniziata nel 2011, mutuando strumenti e metodologie di analisi dagli ambiti più avanzati della ricerca, e spazia a tutto campo sul tema, dall’analisi dei mercati alimentari, al monitoraggio delle reti della filiera alimentare, fino ai test sugli aspetti psicologici del cibo. In campo un team di scienziati con le più varie specializzazioni, dalla fisica alle neuroscienze, che fanno capo alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, all’Università di Milano, alll’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e all’Università di Perugia. [...]
Ora, dopo una prima fase dedicata soprattutto alla raccolta e alla classificazione di dati, Foodcast ha presentato nei giorni scorsi a Milano il suo nuovo obiettivo: la messa a punto dell’indice di sostenibilità, uno strumento pratico per l’analisi della filiera agroalimentare globale e locale, proposto a Expo2015 come uno dei parametri per la stima oggettiva dell’impatto ambientale del cibo. Si tratta del TII, il Trade Impact Index, un parametro che dà un senso concreto alla parola “sostenibilità”, spiegano i ricercatori [...]
FoodCast, il progetto in breve
Quattro sono i principali ambiti di ricerca sviluppati da FoodCast:
Mercati alimentari: è stato creato un database utilizzando i dati di dieci diversi archivi nazionali e internazionali con i dati di produzione, commercio, import/export, prezzi del cibo, che sarà un punto di partenza per creare modelli e algoritmi di previsione.
Analisi delle reti: gli scienziati di FoodCast stanno individuando in che modo i diversi attori – produttori, trasformatori, consumatori – sono in connessione fra loro.
Neuroscienze: uno dei team di FoodCast si occupa di studiare l’atteggiamento e le reazioni delle persone di fronte al cibo, un argomento importante per capire come si muoveranno i mercati nel futuro.
Outlook: gli esperti del team di FoodCast stanno conducendo un’analisi qualitativa della situazione attuale che aiuterà a delineare i possibili scenari futuri sul cibo.
Università di Tor Vergata