Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XOct
Il Corriere della Sera – 17/10/2013
Lo dice la massima autorità oncologica mondiale, lo IARC (International Agency for Research on Cancer) di Lione, l’Agenzia che per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di provocare il cancro.L’inquinamento da polveri e sostanze assortite che affligge le nostre città è stato classificato nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti. [...] in questo caso è l’intero “cocktail” – formato da combustioni da traffico, riscaldamento e emissioni industriali – ad aver ricevuto la scomoda qualifica. Che avrà sicuramente vaste conseguenze politiche. [...] la pericolosità dell’inquinamento è proporzionale alle concentrazioni in atmosfera e molto si può fare per abbassarle» ha spiegato nella conferenza di presentazione dei dati il direttore dello IARC Christopher Wild. Il verdetto scientifico è frutto di un immane lavoro di revisione di più di mille studi effettuato da una squadra di esperti di rilevanza internazionale, documentato dalla Monografia 109 dell’agenzia internazionale. [...] La monografia dello IARC ha evidenziato anche che l’inquinamento provoca il tumore al polmone attraverso un’azione diretta sul DNA, che mostra chiaramente i segni delle mutazioni indotte dai diversi inquinanti.
Synaptic Passage, Daniel Canogar
La Stampa – 17/10/2013 – l. sanfelice(arte.it)
… un’immersione sensoriale nell’organo più complesso del corpo umano.
Dal 18 ottobre al 13 aprile, il Museo Civico di Storia Naturale di Milano presenta “Brain”, la mostra dedicata al cervello che ha incantato il pubblico newyorkese dell’American Museum of Natural History.
Un allestimento interattivo organizzato in sei sezioni accompagnerà i visitatori in un viaggio alla scoperta dei meccanismi che regolano l’essere e l’agire ordinando sensazioni, emozioni, pensieri, immaginazione, memoria, linguaggio e movimenti.
Un cervello umano conservato segnerà l’ingresso di un’esposizione che mira ad abbracciare la sfera sensoriale attraverso laboratori creativi, giochi, proiezioni e installazioni. Come, ad esempio, l’opera realizzata da Daniel Canogar con circa settecento chili di fili elettrici intrecciati ad una struttura che si estende per più di dieci metri e riproduce l’attività dei neuroni attraverso un sistema luminoso.
Ci si spingerà anche fin nei territori della perpetua mutazione del cervello nell’arco della vita e dell’evoluzione delle neuroscienze e le sue applicazioni tecnologiche, concludendo in modo chiaro un percorso aperto anche a coloro che non si sono mai occupati della materia.
… …
The Human Connectome Project
Oct
La Stampa – tuttoscienze – 16/10/2013
marco pivato
Perché nei vocalizzi degli uccelli si nasconde l’enigma del linguaggio umano
[...] per dirla con le parole del fisico svizzero Richard Hahnloser [ ricercatore dell’Istituto di Neuroinformatica dell’Università di Zurigo, ospite giovedì scorso alla kermesse di «BergamoScienza»], «è una tecnologia», una tecnologia biologica in dote all’homo sapiens da madre natura. [...]Ciò che in realtà ci interessa soprattutto – spiega – è identificare la matematica del linguaggio, ovvero gli algoritmi, i calcoli dei neuroni, che sottendono la capacità di articolare i suoni in tutte le forme possibili, dal primitivo scambio di segnali vocali come le sillabe fino alle capacità più elaborate come il canto». I metodi delle ricerche di Hahnloser e dei colleghi neuroscienziati includono tecniche di osservazione «in vivo» come la stimolazione magnetica transcranica (la stimolazione non invasiva del tessuto cerebrale che fornisce indizi decisivi sul funzionamento dei circuiti tra neuroni), ma anche la somministrazione di farmaci che evidenziano l’attività in «set» di aree del cervello altamente specializzate nella pronuncia dei suoni. Diversamente si affidano anche all’informatica, ricreando al computer modelli semplici del cervello dei volatili per simulare esperimenti di ogni tipo. [...] lo studio dell’anatomia e della fisiologia comparativa ci porterà a comprendere sempre meglio le origini del linguaggio»
Università di Tor Vergata