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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XLa Stampa – 09/10/2013, Tuttoscienze
fabio di todaro
Prevenzione, farmaci, trapianti e chirurgia bariatrica: i successi della ricerca
[...] Stefano Del Prato, ordinario di endocrinologia all’Università di Pisa e presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid)La 49esima edizione del congresso della «European Association for the Study of Diabetes», svoltosi a Barcellona, ha rappresentato l’occasione utile per mettere assieme i tasselli della ricerca, nella speranza di trovare le prime vie di fuga. L’Italia, rispetto agli altri Paesi, non si discosta dal trend di crescita. Lungo la Penisola, stando ai dati, sono quasi quattro milioni i malati, di cui ben più della metà «over 65». Un dato che, comparato con quello di tre lustri fa, evidenzia un aumento di diffusione: +70%. E allora come fare fronte a questa epidemia?
Oct
La Stampa – 09/10/2013, Tuttoscienze
marta praterlini
Test svedese: le cellule nervose nascono e muoiono durante l’intero arco della vita
[...]E’ il risultato pubblicato da un gruppo svedese sulla prestigiosa rivista «Cell», in cui hanno illustrato un modello capace di predire che la plasticità del cervello dovuta alla cosiddetta neurogenesi – la formazione di nuovi neuroni – raggiunge livelli molto più alti di quanto si pensasse.La Stampa – 09/10/2013, Tuttoscienze
barbara gallavotti
Il Nobel per la fisica 2013: dovevo spiegare il mio bosone, ma un fisico tedesco si avvicinò e mi disse che avevo sbagliato tutto
[...] Higgs ci aveva dato appuntamento nella sua Edimburgo in una sala della Royal Society. Ci ha salutato scuotendosi la neve dal cappotto, con il suo sorriso allegro e timido. Poi, per oltre tre ore abbiamo ascoltato il racconto di una straordinaria avventura intellettuale e umana.Professore, lei oggi è un’icona della fisica, ma com’è iniziata la sua passione per la scienza?
«Penso di aver scoperto molto presto che sarei divenuto un fisico teorico: già al liceo mi interessavano la fisica di base e la matematica. Un giorno, poi, scorrendo la lista degli ex allievi illustri della mia scuola, scoprii che 25 anni prima era stata frequentata da Paul Dirac, uno dei padri della meccanica quantistica. Incuriosito, studiai i suoi lavori. Poi mi iscrissi a fisica».
La Repubblica – elena dusi e viola rita
Tonelli: “Che gioia”. Gianotti: “Pelle d’oca”
Scienziati e ricercatori tutti insieme nel palazzo 40 del Cern a Ginevra, dove è stata osservata da progetti guidati da italiani la particella mancante. Festa anche all’Infn di Roma. Ferroni: “Il riconoscimento non sarebbe arrivato senza l’evidenza di nostri esperimenti”
CI SONO anche il Cern – e tanta Italia – nella motivazione del Premio Nobel alla scoperta del bosone di Higgs. Dei 10mila scienziati che lavorano al Consiglio Europeo per la Ricerca Nucleare, un migliaio sono italiani, coordinati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Ebbene, per seguire in diretta la proclamazione del premio si erano tutti radunati nell’edificio 40, dove lavorano centinaia di giovanissimi scienziati, quello che ospita Atlas e Cms, ovvero i due esperimenti che hanno osservato il bosone. Qui, al momento dell’annuncio, hanno stappato bottiglie di champagne mettendosi idealmente alle spalle la rivalità …
http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/08/news/reazioni_nobel_bosone-68164426/
La Stampa – piero bianucci
Nobel per la fisica a Higgs e Englert Hanno scoperto la “particella di Dio”
L’84 enne inglese e il collega belga hanno scoperto il bosone che spiega cos’è accaduto dopo il Big Bang. Festa al Cern, tanti gli italiani nella squadra che ha lavorato alla ricerca
Università di Tor Vergata