Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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(ANSA, 25/6/2013) – ROMA – La forma di petali e foglie delle piante e’ controllata da una mappa che si trova nei germogli. Lo rivela uno studio pubblicato su Plos Biology dell’universita’ East Anglia che ha studiato come formano quelli dell’arabetta comune (Arabidopsis), la pianta piu’ studiata nei laboratori di genetica vegetale. Ad organizzare la mappa sono la proteina Pin, che funziona come una freccia che controlla la direzione di crescita di ogni cellula, e gene Jagged, che controlla la forma del bordo dei petali.
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La Stampa- 26/6/2013
Piero Morandini – ricercatore in Fisiologia vegetale Docente di Biotecnologie vegetali, Università di Milano
Sull’utilità degli OGM per l’agricoltura italiana, i dati della FAO come quelli ufficiali del ministero raccontano un’altra storia. Dicono che non solo sono utili, essi sono necessari, perché importiamo 4 milioni di tonnellate ogni anno di soia transgenica e derivati dall’America Latina, che rendono possibile le produzioni alimentari di cui andiamo fieri, a cominciare dal Parmigiano. Queste importazioni servono infatti a sfamare milioni di animali (mucche, maiali, polli…) che alleviamo in Italia e che sono cruciali per fare carne, latte e formaggi. [...] La posizione del ministro trasuda disprezzo per la normativa comunitaria (che, ci piaccia o. no, è quella che conta), per il contribuente (espone l’Italia all’ennesima procedura d’infrazione), per la comunità scientifica competente (a cui è impedito fare prove di campo da 10 anni e che, da molti anni, ha ribadito, compatta, la sicurezza dei prodotti transgenici per il consumo e la coltivazione), ed infine per gli agricoltori (a cui impedisce di coltivare cose che comunque importiamo).
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Il Mattino – 26/6/2013
Vito Amendolara – Presidente Osservatorio per la Dieta Mediterranea
La posizione del ministro dell’ Agricoltura Nunzia De Girolamo, che ieri aveva ribadito l’opposizione dell’Italia
all’autorizzazione dell’Ue alla semina del mais Ogm «mon 810», deve essere sostenuta con forza, e non solo perché riguarda un settore fondamentale come l’agricoltura, ma essenzialmente perché investe l’interesse vitale dell’intera collettività. [...]
La ricerca per gli Ogm deve continuare, specialmente nel campo medico, avendo però contezza che spetta alla comunità degli uomini (e non alla categoria degli scienziati) distinguere e decidere la misura di applicazione di una scoperta scientifica.
L’Unità – Cristiana Pulcinelli
La sperimentazione supera la prima prova. Il trapianto condotto su sei pazienti malati di Sla . Ora la seconda fase: capire se la cura funziona. …
Università di Tor Vergata