Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
le scienze.it – 27/4/2018
Potrebbe aprire nuove prospettive terapeutiche per molte patologie, compresi i tumori, e garantire una migliore comprensione dei processi d’invecchiamento il risultato pubblicato su “Nature” da Thi Hoang Duong Nguyen e colleghi dell’Università della California a Berkeley. Il loro studio ha infatti svelato, con un dettaglio senza precedenti, la struttura della telomerasi umana, un enzima fondamentale per il corretto svolgimento dei processi di duplicazione del DNA. … http://www.lescienze.it/news/2018/04/26/news/struttura_telomerasi_umana_svelata-3956515/
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0062-x
Apr
le scienze.it – 24/4/2018
Il progetto Earth BioGenome si propone di effettuare il sequenziamento genetico di tutti gli organismi del pianeta, a eccezione di batteri e archea. Essenziale per la conservazione della biodiversità, avrà un costo di 4,7 miliardi di dollari, ma le ricadute economiche potranno essere molto superiori, come ha dimostrato il Progetto genoma umano
… un articolo pubblicato sui “Proceedings of tne National Academy” dai 24 scienziati internazionali che ne sono i coordinatori. [...] “Gli scienziati credono che entro la fine del secolo più della metà di tutte le specie scomparirà dalla faccia della Terra, e con conseguenze per la vita umana che sono sconosciute, ma potenzialmente catastrofiche”, a meno che non si trovino modi per arginare il fenomeno, ha detto Harris A. Lewin, dell’Università della California a Davis e primo firmatario del rapporto [...]
Il gruppo ritiene che il progetto Earth BioGenome avrà ricadute decisive per lo sviluppo di nuovi farmaci contro le malattie infettive ed ereditarie e per creare nuovi combustibili biologici sintetici, biomateriali e fonti alimentari per la popolazione umana, che entro il 2050 dovrebbe arrivare a 9,6 miliardi di persone.
I dati genomici ottenuti costituiranno una risorsa liberamente disponibile per tutti i ricercatori e i benefici che ne deriveranno – sottolineano infine i coordinatori del progetto – saranno condivisi con i paesi e le comunità indigene da cui proviene la biodiversità. http://www.lescienze.it/news/2018/04/24/news/sequenziare_dna_tutti_eucarioti_earth_biogenome-3951554/
http://www.pnas.org/content/115/17/4325
le scienze.it, 26/4/2018 – David Cyranoski / Nature (L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 20 marzo 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.)
Dopo vent’anni di speranze, divieti, promesse e controversie, le cellule staminali dell’embrione umano stanno rimodellando i concetti biologici e stanno finalmente iniziando a entrare nella pratica clinica.
… Dieter Egli [...] queste prolifiche cellule sono state un appuntamento fisso della sua carriera. Il biologo, ora alla Columbia University, le ha usate per esplorare come il DNA delle cellule adulte possa essere riprogrammato in uno stato embrionale, e per affrontare le questioni relative allo sviluppo e alla terapia del diabete. Ha anche contribuito a sviluppare una forma completamente nuova di cellule staminali embrionali umane che potrebbe semplificare gli studi sull’attività dei diversi geni umani. L’ampio raggio delle sue ricerche l’hanno fatto diventare un caposcuola nella biologia delle cellule staminali embrionali… http://www.lescienze.it/news/2018/04/25/news/staminali_embrionali_umane_successi_difficolta_-3950734/
Apr
wired.it – 24/4/2018, v. rita
…uno studio svolto da ricercatori australiani mostra, in provetta, che in alcuni punti le molecole che lo compongono possono aggrovigliarsi e formare nuove architetture dentro le cellule, finora mai ottenute in laboratorio. Queste nuove forme sono state osservate in vitro dai ricercatori guidati dal Garvan Institute of Medical Research, che hanno pubblicato i risultati su Nature Chemistry. [...] la nuova forma identificata è stata chiamata i-motif. “Nella struttura coi nodi, le lettere C appartenenti ad una stessa fila dell’elica si legano fra loro”, ha spiegato Marcel Dinger, che ha guidato lo studio insieme a Daniel Christ. “Così questa forma è molto diversa da una doppia elica, dove le lettere sulle file opposte si riconoscono e dove le C si legano con le G”. Gli scienziati del settore avevano già osservato in precedenza questa forma, ma soltanto oggi il gruppo l’ha riprodotta in vitro, in condizioni artificiali del laboratorio, confermando così, dall’osservazione diretta del fenomeno, che questa struttura si forma anche in vivo, … https://www.wired.it/scienza/biotech/2018/04/24/nuova-forma-dna/
https://www.nature.com/articles/s41557-018-0046-3
Università di Tor Vergata