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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMay
la repubblica.it, 16/5/2018, d. michelin
IL GLIFOSATO danneggia il microbioma intestinale dei ratti nati da madri esposte a concentrazioni ritenute sicure di questo composto, con effetti significativi e potenzialmente dannosi. Inoltre, “anche le brevi esposizioni possono alterare lo sviluppo sessuale e danneggiare la struttura del Dna”. È questa la conclusione della fase pilota dello Studio Globale sul Glifosato guidato da Daniele Mandrioli, coordinatore dell’attività di ricerca dell’Istituto Ramazzini di Bologna. I tre articoli che descrivono la prima fase di questo vasto studio saranno pubblicati entro la fine del mese sulla rivista Environmental Health.
Lo studio ha considerato gli effetti del glifosato, principio attivo di alcuni tra i più diffusi erbicidi tra i quali il noto Roundup della Monsanto, su ratti Sprague Dawley, il ceppo maggiormente utilizzato nell’industria farmaceutica per gli studi di tossicologia. [...] La ricerca non si è concentrata sull’insorgenza del cancro in sé ma sull’accumulo della sostanza e sulle alterazioni della salute riproduttiva.
[...] Sebbene si tratti di uno studio pilota, i cui risultati andranno confermati in analisi a lungo termine, la ricerca del Ramazzini ha riattizzato il dibattito sul discusso rinnovo di cinque anni all’utilizzo del glifosato concesso a fine novembre dalla Commissione dell’Unione Europea. Negli ultimi vent’anni la ricerca ha trovato prove della cancerogenicità del composto negli animali da laboratorio. Tuttavia, meno robusti appaiono gli studi sull’uomo. Analisi basate sui marcatori ematici di comunità esposte all’erbicida hanno dimostrato come il glifosato danneggi la struttura del Dna e dei cromosomi. Ma gli effetti a lungo termine dell’esposizione al glifosato rimangono ancora poco noti. … http://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/05/16/news/_il_glifosato_provoca_anomalie_nei_nascituri_nuova_ricerca_sugli_effetti_del_pesticida-196544708/
May
la repubblica.it – 16/5/2018
La scoperta nell’ospedale De Bellis di Castellana Grotte (Bari) e pubblicata sulla rivista scientifica della Oxford University: questa caratteristica genetica consente alla cellule di essere più resistenti all’invecchiamento
… coordinatore della ricerca, Cristiano Simone. Fra gli altri autori Valentina Grossi, Giovanna Forte, Paola Sanese, Alessia Peserico, Tugsan Tezil, Martina Lepore Signorile e Candida Fasano. La ricerca, condotta per cinque anni e con finanziamenti ministeriali e dell’Airc, ha preso le mosse da diversi studi condotti in tutto il mondo su 15 mila persone di diversa età, etnia e stili di vita, nei quali questa modifica genetica era stata semplicemente evidenziata come presente nell’80% dei centenari dell’intero pianeta.
L’analisi dei dati ha permesso di mettere a fuoco il funzionamento della variazione di un singolo frammento del Dna: si trova sul gene FOXO3 e si chiama SNP del gene. “Abbiamo scoperto – spiega Simone – che le persone nate con questa caratteristica genetica hanno una potente arma in più per resistere allo stress cellulare e quindi per invecchiare meglio, resistere meglio a condizioni sfavorevoli, come quelle legate a clima o all’alimentazione, e alle varie patologie legate all’invecchiamento: dal diabete a quelle cardiovascolari, al cancro”. … http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/05/16/news/scienze_ricercatori_pugliesi_scoprono_un_segreto_della_longevita_e_garantita_da_una_variante_genetica-196509594/
https://academic.oup.com/nar/advance-article/doi/10.1093/nar/gky331/4992648?searchresult=1
May
Università di Tor Vergata