Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XScienzainrete.it – 31/3/2018 v.meschia
La crescita continua della popolazione mondiale e la parallela necessità di superfici da coltivare hanno portato la FAO a valutare nuove risorse sostenibili. Le alghe sono diventate così di grande interesse fra i ricercatori: facili da coltivare in zone desertiche o in contenitori sigillati, la loro particolare composizione rende queste piante acquatiche molto versatili. Farmaci, cosmetici, alimenti rinforzati, mangimi, carburanti, plastiche biodegradibili, sono solo alcuni dei prodotti che si potranno ottenere da esse.
L’interesse per l’utilizzo di questi particolari microrganismi è dimostrato, ad esempio, dal co progetto europeo Miracles, ordinato dall’Università olandese di Wageningen, che ha come obiettivo quello di individuare microalghe marine che possano essere coltivate su larga scala e adibite a produzioni differenti. Oppure dalla colonna Morris “cattura CO2” per ripulire l’aria di Parigi, un prototipo in plexiglas trasparente alto 4 metri, riempito di acqua e microalghe, che dovrebbe fissare almeno una tonnellata di anidride carbonica all’anno: l’esperimento, nato dalla collaborazione tra il gruppo Suez e la start-up Fermentalg, durerà fino all’estate 2018 …
http://www.scienzainrete.it/articolo/futuro-nelle-microalghe/valentina-meschia/2018-03-31
Apr
le scienze.it – 30/3/2018
Una proteina adattabile, in grado di legarsi a diversi recettori cellulari. È questo il trucco molecolare che permette a un virus di riconoscere e infettare sempre nuovi batteri, esemplificando un meccanismo evolutivo decisamente atipico perché sfrutta la possibilità di ricavare diverse funzioni da un’unica sequenza di DNA. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università della California San Diego nel corso di uno studio descritto sulle pagine di “Science”. [...] “Questa ricerca mostra che i virus sono molto più adattabili di quanto si pensasse”, ha spiegato Justin Meyer, autore senior dello studio. “Comprendendo in che modo i virus raggiungono la flessibilità evolutiva, abbiamo anche nuove conoscenze, potenzialmente utili per fermare le nuove epidemie”. …
http://science.sciencemag.org/content/359/6383/1542
http://www.lescienze.it/news/2018/03/30/news/proteina_virale_adattabile_recettori-3923618/
Mar
Università di Tor Vergata