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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
wired.it – scienza, 5/4/2018 – v. rita
È stato ottenuto da cellule staminali pluripotenti indotte coltivate per sole quattro settimane. La sua struttura e le funzionalità sono simili a quelle di un organo adulto umano. Potrà aiutare a testare farmaci con approccio mirato sul paziente
La bioingegneria fa passi da gigante. [...] Il risultato è stato raggiunto da un gruppo di ricerca guidato dalla Columbia University School of Engineering and Applied Science ed è pubblicato su Nature. Questo modello potrà essere utile, in particolare, per studi sulla fisiologia e sulle malattie che colpiscono il cuore. Ecco come è stato ottenuto. [...]
“Dato che finora gli sforzi per creare questi organi sono stati limitati dal livello di maturazione che si è potuto ottenere, abbiamo deciso di tentare un approccio del tutto nuovo”, ha spiegato l’autrice Gordana Vunjak-Novakovic, “l’idea è quella di esplorare il concetto di uno sviluppo accelerato”. … https://www.wired.it/scienza/biotech/2018/04/05/primo-muscolo-cardiaco-staminali/
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0016-3
Apr
avviso di seminario – 4 aprile ore 15
Scienzainrete.it – 31/3/2018 v.meschia
La crescita continua della popolazione mondiale e la parallela necessità di superfici da coltivare hanno portato la FAO a valutare nuove risorse sostenibili. Le alghe sono diventate così di grande interesse fra i ricercatori: facili da coltivare in zone desertiche o in contenitori sigillati, la loro particolare composizione rende queste piante acquatiche molto versatili. Farmaci, cosmetici, alimenti rinforzati, mangimi, carburanti, plastiche biodegradibili, sono solo alcuni dei prodotti che si potranno ottenere da esse.
L’interesse per l’utilizzo di questi particolari microrganismi è dimostrato, ad esempio, dal co progetto europeo Miracles, ordinato dall’Università olandese di Wageningen, che ha come obiettivo quello di individuare microalghe marine che possano essere coltivate su larga scala e adibite a produzioni differenti. Oppure dalla colonna Morris “cattura CO2” per ripulire l’aria di Parigi, un prototipo in plexiglas trasparente alto 4 metri, riempito di acqua e microalghe, che dovrebbe fissare almeno una tonnellata di anidride carbonica all’anno: l’esperimento, nato dalla collaborazione tra il gruppo Suez e la start-up Fermentalg, durerà fino all’estate 2018 …
http://www.scienzainrete.it/articolo/futuro-nelle-microalghe/valentina-meschia/2018-03-31
Apr
le scienze.it – 30/3/2018
Una proteina adattabile, in grado di legarsi a diversi recettori cellulari. È questo il trucco molecolare che permette a un virus di riconoscere e infettare sempre nuovi batteri, esemplificando un meccanismo evolutivo decisamente atipico perché sfrutta la possibilità di ricavare diverse funzioni da un’unica sequenza di DNA. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università della California San Diego nel corso di uno studio descritto sulle pagine di “Science”. [...] “Questa ricerca mostra che i virus sono molto più adattabili di quanto si pensasse”, ha spiegato Justin Meyer, autore senior dello studio. “Comprendendo in che modo i virus raggiungono la flessibilità evolutiva, abbiamo anche nuove conoscenze, potenzialmente utili per fermare le nuove epidemie”. …
http://science.sciencemag.org/content/359/6383/1542
http://www.lescienze.it/news/2018/03/30/news/proteina_virale_adattabile_recettori-3923618/
Università di Tor Vergata