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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
radiotrescienza, 27/2/2018
L’Ogliastra, la zona della Sardegna dove si vive insolitamente a lungo. Le aree più inaccessibili del Pakistan, dove si concentra la resistenza a certi tipi di farmaci. Le popolazioni isolate ci mostrano come genetica e ambiente agiscano insieme. Roberta Fulci incontra Paolo Cocco, uno dei curatori di Genoma umano. Quello che ci rende unici, in mostra al Muse di Trento fino al 6 gennaio 2019 (http://www.muse.it/it/Esplora/Eventi-Attivita/Archivio/Pagine/Genoma-umano–Quello-che-ci-rende-unici.aspx)
http://www.raiplayradio.it/audio/2018/02/RaiTv-Media-Audio-Item-07336c01-a018-4f69-94e0-51549dda0474.html
Feb
Scienzainrete.it, 28/3/2018 – g. biondi, o. rickards
L’origine africana e recente, databile a circa 200.000 anni fa, della nostra specie Homo sapiens è ormai un evento sul quale concordano sia le evidenze fossili che molecolari. Il recente articolo di Israel Hershkovitz e del numeroso gruppo che ha partecipato alla ricerca, apparso su Science del 26 gennaio 2018, ha invece modificato la data, anticipandola di molto, di un altro evento fondamentale nella storia dell’evoluzione della nostra specie: il momento in cui alcuni gruppi di H. sapiens hanno iniziato ad abbandonare la culla africana per andare a colonizzare il resto del Mondo.[...]
Nella grotta Misliya, che fa parte del complesso di grotte del Monte Carmelo, Hershkovitz ha invece riportato alla luce un fossile risalente a 190.000-180.000 anni fa. …
http://www.scienzainrete.it/articolo/quando-lasciammo-l%E2%80%99africa/gianfranco-biondi-olga-rickards/2018-02-28
scienzainrete.it, 26/2/2018, c. d. rold
Sara Sattin, trentacinquenne, lavora presso il dipartimento di Chimica dell’Università Statale di Milano, e si è aggiudicata uno Starting Grant di 1 milione e mezzo di euro per i prossimi cinque anni per il suo ERACHRON (Eradicating Chronic Infections), un progetto per studiare un approccio innovativo per combattere la resistenza agli antibiotici dei batteri persistenti, un fenotipo batterico che gioca un ruolo determinante in molte infezioni croniche. “L’idea di questo progetto di ricerca mi è sorta un paio d’anni fa, studiando un fenomeno noto: alcuni batteri riescono a entrare in uno stato di dormienza attraverso un processo chiamato ‘stringent response’, diventando temporaneamente insensibili alle terapie antibiotiche.
Perché accade questo?
Questo meccanismo di sopravvivenza è innescato da eventi stressanti … http://www.scienzainrete.it/articolo/risvegliare-batteri-addormentati/cristina-da-rold/2018-02-26
Starting Grant: https://erc.europa.eu/news/erc-2017-starting-grants-highlighted-projects
le scienze.it, 23/3/2018
“Oggi scriviamo un nuovo capitolo della preistoria”. Così Diego Angelucci, geoarcheologo dell’Università di Trento, ha commentato il risultato raggiunto con i colleghi di una collaborazione internazionale, dimostrando che l’uomo di Neanderthal, contrariamente a quanto ritenuto finora, era capace di comportamento simbolico. Decorava infatti le pareti delle grotte già 65.000 anni fa, e usava conchiglie a scopo ornamentale almeno 115.000 anni fa, cioè in epoche molto precedenti all’arrivo di Homo sapiens in Europa.
Cuore della ricerca, che viene ora descritta in due articoli apparsi su “Science” e “Science Advances”, è una tecnica radiometrica al torio-uranio, utilizzata da Dirk Hoffmann del Max-Planck-Institut per la Biologia evoluzionistica di Lipsia, in Germania, per datare con grande precisione i reperti scoperti negli ultimi anni in varie grotte della Spagna … http://www.lescienze.it/news/2018/02/23/news/pensiero_simbolico_neanderthal-3875396/
http://advances.sciencemag.org/content/4/2/eaar5255
Università di Tor Vergata