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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
la repubblica.it 21/2/2018 - https://www.nature.com/articles/d41586-018-02223-7
“La scienza ha avuto poca visibilità nelle campagne elettorali, anche se gli economisti avvertono che il sistema della ricerca in Italia è in uno stato precario”, si legge su Nature. “Siamo sull’orlo del collasso”; ha detto alla rivista Mario Pianta, economista dell’Università di Roma Tre, che lavora alle statistiche dell’Italia su ricerca e sviluppo per la Commissione europea. La rivista scientifica riconosce l’eccellenza scientifica italiana, citando settori quali la fisica delle particelle e la biomedicina. “Ma, a differenza di altri Paesi europei, negli ultimi decenni non è riuscita a modernizzare il suo sistema scientifico”, ha scritto Nature. I nostri scienziati avrebbero denunciato l’estrema complessità delle pratiche per le assunzione accademiche e la burocrazia paralizzante. “Le organizzazioni di ricerca – si legge ancora su Nature – hanno avuto scarso potere politico e non sono state in grado di arginare la crescente influenza di coloro che hanno demonizzato le vaccinazioni e promosso cure dei ciarlatani”.
Citando Raffaella Rumiati, vicepresidente dell’agenzia nazionale di valutazione della ricerca italiana (Anvur), Nature scrive che il divario di risultati scientifici e investimenti tra il Nord “ricco” e il Sud “povero” si sta allargando, contribuendo ad alimentare la politica regionalista e populista. Nature [...]
“Ma dalla crisi economica del 2008 la già bassa spesa in R & S dell’Italia è diminuita del 20% in termini reali, ben 1,2 miliardi di euro. Nel 2016 ammontava a 8,7 miliardi di euro. Il budget delle università si è ridotto di circa un quinto – a 7 miliardi di euro – così come il numero di professori a livello nazionale. Il finanziamento per gli istituti di ricerca pubblici non è superiore a quello del 2008, con un calo del 9% in termini reali”. E l’attuale situazione economica italiana non fa sperare in meglio. “Peggio ancora, nel 2008 hanno lasciato il Paese – ha scritto Nature – più scienziati di quanto ne siano entrati, secondo le statistiche dell’Ocse. [...] Eppure, “paradossalmente, la scienza sta andando bene nel complesso” si legge sulla rivista. Dal 2005, gli articoli scientifici italiani sono tra i più citati al mondo. Il nostro Paese, secondo la rivista, produce più pubblicazioni per unità di spesa per ricerca e sviluppo rispetto a qualsiasi altro paese dell’Unione europea ad eccezione del Regno Unito. [...] Il quadro a fosche tinte dipinto sulle pagine di Nature è confermato dall’appello che gli scienziati hanno lo sottoscritto in Italia per richiamare l’attenzione delle forze politiche su cambiamenti climatici e ambiente: è l’obiettivo del Comitato “La Scienza al Voto”, composto da 19 fra i maggiori esperti su queste tematiche [...] che si lavori a sottoscrivere un accordo trasversale a tutti i partiti su un argomento fondante per il Paese: la salvaguardia del suo territorio, delle sue attività produttive, della salute e della sicurezza dei suoi cittadini dai pericoli portati dai cambiamenti climatici. [...] Il Comitato si impegnerà ad aiutare le forze politiche a definire i provvedimenti di legge necessari alla realizzazione dell’accordo, e al tempo stesso vigilerà sui tempi di approvazione, tenendo informata l’opinione pubblica. … http://www.repubblica.it/scienze/2018/02/21/news/scienza_grande_esclusa_dalla_politica_italiana-189418568/
Feb
il corriere della sera.it – scienze, 17/2/2018
CAMERINO (Macerata) – L’Italia è al primo posto in Europa come numero di specie vegetali. Sono infatti ben 8.195 tra specie e sottospecie quelle presenti nella Penisola, di cui 1.708 endemiche (cioè esclusive del territorio italiano) e 26 probabilmente estinte. È il quadro che emerge dall’elenco aggiornato delle piante vascolari autoctone d’Italia, pubblicato sulla rivista Plant Biosystems. Le piante vascolari, che hanno vasi interni di trasporto di acqua e sostanze nutritive e cellule con parete interamente lignificata, includono felci, alberi, erbe, equiseti e fiori e rappresentano la gran parte del mondo vegetale: sono esclusi muschi ed epatiche.
Un lavoro durato quasi 15 anni. È il risultato di un lungo lavoro, durato quasi quindici anni, del Gruppo per la floristica, sistematica ed evoluzione della Società botanica italiana con 51 ricercatori, italiani e stranieri. In Italia le regioni che hanno il più alto numero di entità autoctone sono il Piemonte (3.464), la Toscana (3.370), la Lombardia (3.272), e l’Abruzzo (3.190). Nel bacino del Mediterraneo solo la Turchia ospita un numero di specie più elevato. «Negli ultimi anni», spiega Fabio Conti del Centro ricerche floristiche dell’Appennino dell’Università di Camerino e del Parco nazionale del Gran Sasso, «le esplorazioni sul campo, la stesura di elenchi regionali e gli studi comparativi riguardanti la flora italiana sono aumentati notevolmente. Tuttavia, per numerose specie vi sono ancora significative lacune di conoscenza. Per questo motivo, l’inventario appena pubblicato servirà come base per ulteriori ricerche botaniche». http://www.corriere.it/ambiente/18_febbraio_17/italia-vegetali-piante-biodiversita-botanica-5889bca8-13e3-11e8-93af-70bfe0994910.shtml
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/11263504.2017.1419996?journalCode=tplb20&
Feb
Il piacere delle api
radiotrescienza 20/2/2018 – riascoltabile: http://www.raiplayradio.it/audio/2018/02/Radio3-Scienza-a525ec7b-9565-45b5-af58-6c2e53f98923.html
Paolo Fontana risponde alle tante domande arrivate durante la diretta sulle api
In questo contenuto speciale l’entomologo e apicoltore Paolo Fontana, autore del libro Il piacere delle api ( WPA books, 2018) risponde ad alcune delle molte domande arrivate durante la puntata di stamattina.
wired.it – scienza, 20/2/2018 – v. rita
Più di 21mila casi nel 2017 e 35 decessi, contro soltanto circa 5mila casi nel 2016: questi sono i dati, relativi all’Europa, del morbillo, la cui incidenza, nell’anno appena trascorso, è aumentata del 400% rispetto all’anno precedente. E l’Italia – questa volta purtroppo – è in prima fila, con circa 5mila casi (un rischio messo in evidenza anche dagli Stati Uniti), seconda solo alla Romania, che ne ha avuti circa 5.500. A diramare questi dati è l’Organizzazione mondiale della sanità, per sottolineare ancora una volta il problema dei bambini e degli adulti non vaccinati, che possono diffondere la malattia soprattutto fra chi per particolari condizioni di salute non può immunizzarsi. Con il rischio di focolai epidemici. “Oltre 20mila casi di morbillo e 35 decessi soltanto nel 2017 rappresentano una tragedia che semplicemente non possiamo accettare”, ha commentato Zsuzsanna Jakab, direttore dell’Oms Europa. Ecco tutti i dati e gli obiettivi per il futuro. … https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/02/20/morbillo-europa-2017/
Università di Tor Vergata