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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
Le scienze, 15/3/2018
Una serie di esperimenti sui topi ha dimostrato che il blocco dell’attività di un enzima chiamato BACE1 è in grado di invertire il processo di formazione delle placche beta amiloidi che caratterizzano la malattia di Alzheimer fino a portare a una loro progressiva dissoluzione, con un discreto miglioramento delle capacità cognitive degli animali.
La scoperta rappresenta un progresso nella comprensione dei meccanismi di genesi della malattia e ha individuato un potenziale bersaglio terapeutico ma, avvertono gli autori – un gruppo di ricercatori del Lerner Research Institute della Cleveland Clinic, in Ohio, che firmano un articolo sul “Journal of Experimental Medicine” – ciò non significa che sia stata trovata la chiave di volta per la cura dell’Alzheimer.
http://www.lescienze.it/news/2018/02/15/news/blocco_enzima_riduzione_placche_amiloidi_alzheimer-3864984/
http://jem.rupress.org/content/early/2018/02/13/jem.20171831
Feb
la repubblica.it, 12/3/2018
Hanno viaggiato nell’organismo dei dei topi e ucciso i tumori per fame, chiudendo i vasi sanguigni che li nutrono: è quanto hanno fatto i nanorobot ottenuti ripiegando frammenti di Dna come origami. Positivi i test condotti sui roditori, nei quali sono state riprodotte le forme umane dei tumori di seno, ovaie, polmoni e pelle. Pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology, la ricerca è stata condotta in Cina, nel Centro nazionale per le nanoscienze (Ncnst).
“Abbiamo sviluppato il primo sistema robotico fatto di Dna e completamente autonomo, programmato per una terapia anticancro”, ha detto uno degli autori dello studio, Hao Yan, dell’Università dell’Arizona. Mille volte più piccoli di un capello, i nanorobot fatti di Dna sono stati equipaggiati con un enzima che funziona come un’arma letale contro i tumori perché chiude loro i vasi sanguigni. I test sui topi hanno inoltre dimostrato che la tecnica non ha effetti collaterali…. http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2018/02/12/news/nanorobot_fatti_di_dna_riescono_ad_affamare_4_tipi_di_tumore_nei_topi-188701267/
https://www.nature.com/articles/nbt.4071
Feb
la repubblica.it, 7/3/2018
Permetterà di comprendere le basi genetiche di tratti importanti dal punto di vista commerciale, come colore, sapore, dimensione e contenuto nutrizionale. La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications…
Questa mappa, frutto di una collaborazione tra l’Istituto Boyce Thompson, la Cornell University e il Dipartimento per l’Agricoltura americano … I ricercatori, guidati da Jocelyn Rose della Cornell University, hanno realizzato una mappa spaziotemporale delle informazioni genetiche in tutti i tessuti che compongono il pomodoro e per tutti i suoi stadi di sviluppo, permettendo di conoscere come cambia dall’interno verso l’esterno mentre matura. …
http://www.repubblica.it/scienze/2018/02/07/news/tutto_sul_pomodoro_adesso_c_e_anche_un_atlante_genetico-188276013/?ref=search
https://www.nature.com/articles/s41467-017-02782-9
Feb
le scienze.it, 10/2/2018 – s. bencivelli
Le banche dati genetiche rappresentano soprattutto europei e statunitensi, per questo l’indiano Sumit Jamuar, co-fondatore e amministratore delegato di Global Gene Corporation, vuole sequenziare il DNA dei suoi connazionali. Il suo obiettivo è “democratizzare la genomica” e riequilibrare le disuguaglianze nell’accesso ai risultati della ricerca medica più avanzata…
C’è una parte di umanità poco considerata, tagliata fuori dai vantaggi della ricerca medica avanzata, sostiene Jamuar. Se questo non sembra abbastanza ingiusto, prosegue, è bene sapere che la democratizzazione della genomica dà grandi vantaggi anche alla parte ricca dell’umanità. Abbiamo incontrato Jamuar al Web Summit di Lisbona e ci siamo fatti spiegare il perché. …
http://www.lescienze.it/news/2018/02/10/news/genoma_sequenziamento_indiani-3856130/
Università di Tor Vergata