Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
Scienzainrete.it, 28/3/2018 – g. biondi, o. rickards
L’origine africana e recente, databile a circa 200.000 anni fa, della nostra specie Homo sapiens è ormai un evento sul quale concordano sia le evidenze fossili che molecolari. Il recente articolo di Israel Hershkovitz e del numeroso gruppo che ha partecipato alla ricerca, apparso su Science del 26 gennaio 2018, ha invece modificato la data, anticipandola di molto, di un altro evento fondamentale nella storia dell’evoluzione della nostra specie: il momento in cui alcuni gruppi di H. sapiens hanno iniziato ad abbandonare la culla africana per andare a colonizzare il resto del Mondo.[...]
Nella grotta Misliya, che fa parte del complesso di grotte del Monte Carmelo, Hershkovitz ha invece riportato alla luce un fossile risalente a 190.000-180.000 anni fa. …
http://www.scienzainrete.it/articolo/quando-lasciammo-l%E2%80%99africa/gianfranco-biondi-olga-rickards/2018-02-28
scienzainrete.it, 26/2/2018, c. d. rold
Sara Sattin, trentacinquenne, lavora presso il dipartimento di Chimica dell’Università Statale di Milano, e si è aggiudicata uno Starting Grant di 1 milione e mezzo di euro per i prossimi cinque anni per il suo ERACHRON (Eradicating Chronic Infections), un progetto per studiare un approccio innovativo per combattere la resistenza agli antibiotici dei batteri persistenti, un fenotipo batterico che gioca un ruolo determinante in molte infezioni croniche. “L’idea di questo progetto di ricerca mi è sorta un paio d’anni fa, studiando un fenomeno noto: alcuni batteri riescono a entrare in uno stato di dormienza attraverso un processo chiamato ‘stringent response’, diventando temporaneamente insensibili alle terapie antibiotiche.
Perché accade questo?
Questo meccanismo di sopravvivenza è innescato da eventi stressanti … http://www.scienzainrete.it/articolo/risvegliare-batteri-addormentati/cristina-da-rold/2018-02-26
Starting Grant: https://erc.europa.eu/news/erc-2017-starting-grants-highlighted-projects
le scienze.it, 23/3/2018
“Oggi scriviamo un nuovo capitolo della preistoria”. Così Diego Angelucci, geoarcheologo dell’Università di Trento, ha commentato il risultato raggiunto con i colleghi di una collaborazione internazionale, dimostrando che l’uomo di Neanderthal, contrariamente a quanto ritenuto finora, era capace di comportamento simbolico. Decorava infatti le pareti delle grotte già 65.000 anni fa, e usava conchiglie a scopo ornamentale almeno 115.000 anni fa, cioè in epoche molto precedenti all’arrivo di Homo sapiens in Europa.
Cuore della ricerca, che viene ora descritta in due articoli apparsi su “Science” e “Science Advances”, è una tecnica radiometrica al torio-uranio, utilizzata da Dirk Hoffmann del Max-Planck-Institut per la Biologia evoluzionistica di Lipsia, in Germania, per datare con grande precisione i reperti scoperti negli ultimi anni in varie grotte della Spagna … http://www.lescienze.it/news/2018/02/23/news/pensiero_simbolico_neanderthal-3875396/
http://advances.sciencemag.org/content/4/2/eaar5255
Feb
la repubblica.it 21/2/2018 - https://www.nature.com/articles/d41586-018-02223-7
“La scienza ha avuto poca visibilità nelle campagne elettorali, anche se gli economisti avvertono che il sistema della ricerca in Italia è in uno stato precario”, si legge su Nature. “Siamo sull’orlo del collasso”; ha detto alla rivista Mario Pianta, economista dell’Università di Roma Tre, che lavora alle statistiche dell’Italia su ricerca e sviluppo per la Commissione europea. La rivista scientifica riconosce l’eccellenza scientifica italiana, citando settori quali la fisica delle particelle e la biomedicina. “Ma, a differenza di altri Paesi europei, negli ultimi decenni non è riuscita a modernizzare il suo sistema scientifico”, ha scritto Nature. I nostri scienziati avrebbero denunciato l’estrema complessità delle pratiche per le assunzione accademiche e la burocrazia paralizzante. “Le organizzazioni di ricerca – si legge ancora su Nature – hanno avuto scarso potere politico e non sono state in grado di arginare la crescente influenza di coloro che hanno demonizzato le vaccinazioni e promosso cure dei ciarlatani”.
Citando Raffaella Rumiati, vicepresidente dell’agenzia nazionale di valutazione della ricerca italiana (Anvur), Nature scrive che il divario di risultati scientifici e investimenti tra il Nord “ricco” e il Sud “povero” si sta allargando, contribuendo ad alimentare la politica regionalista e populista. Nature [...]
“Ma dalla crisi economica del 2008 la già bassa spesa in R & S dell’Italia è diminuita del 20% in termini reali, ben 1,2 miliardi di euro. Nel 2016 ammontava a 8,7 miliardi di euro. Il budget delle università si è ridotto di circa un quinto – a 7 miliardi di euro – così come il numero di professori a livello nazionale. Il finanziamento per gli istituti di ricerca pubblici non è superiore a quello del 2008, con un calo del 9% in termini reali”. E l’attuale situazione economica italiana non fa sperare in meglio. “Peggio ancora, nel 2008 hanno lasciato il Paese – ha scritto Nature – più scienziati di quanto ne siano entrati, secondo le statistiche dell’Ocse. [...] Eppure, “paradossalmente, la scienza sta andando bene nel complesso” si legge sulla rivista. Dal 2005, gli articoli scientifici italiani sono tra i più citati al mondo. Il nostro Paese, secondo la rivista, produce più pubblicazioni per unità di spesa per ricerca e sviluppo rispetto a qualsiasi altro paese dell’Unione europea ad eccezione del Regno Unito. [...] Il quadro a fosche tinte dipinto sulle pagine di Nature è confermato dall’appello che gli scienziati hanno lo sottoscritto in Italia per richiamare l’attenzione delle forze politiche su cambiamenti climatici e ambiente: è l’obiettivo del Comitato “La Scienza al Voto”, composto da 19 fra i maggiori esperti su queste tematiche [...] che si lavori a sottoscrivere un accordo trasversale a tutti i partiti su un argomento fondante per il Paese: la salvaguardia del suo territorio, delle sue attività produttive, della salute e della sicurezza dei suoi cittadini dai pericoli portati dai cambiamenti climatici. [...] Il Comitato si impegnerà ad aiutare le forze politiche a definire i provvedimenti di legge necessari alla realizzazione dell’accordo, e al tempo stesso vigilerà sui tempi di approvazione, tenendo informata l’opinione pubblica. … http://www.repubblica.it/scienze/2018/02/21/news/scienza_grande_esclusa_dalla_politica_italiana-189418568/
Università di Tor Vergata