Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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il corriere della sera.it – scienze, 17/2/2018
CAMERINO (Macerata) – L’Italia è al primo posto in Europa come numero di specie vegetali. Sono infatti ben 8.195 tra specie e sottospecie quelle presenti nella Penisola, di cui 1.708 endemiche (cioè esclusive del territorio italiano) e 26 probabilmente estinte. È il quadro che emerge dall’elenco aggiornato delle piante vascolari autoctone d’Italia, pubblicato sulla rivista Plant Biosystems. Le piante vascolari, che hanno vasi interni di trasporto di acqua e sostanze nutritive e cellule con parete interamente lignificata, includono felci, alberi, erbe, equiseti e fiori e rappresentano la gran parte del mondo vegetale: sono esclusi muschi ed epatiche.
Un lavoro durato quasi 15 anni. È il risultato di un lungo lavoro, durato quasi quindici anni, del Gruppo per la floristica, sistematica ed evoluzione della Società botanica italiana con 51 ricercatori, italiani e stranieri. In Italia le regioni che hanno il più alto numero di entità autoctone sono il Piemonte (3.464), la Toscana (3.370), la Lombardia (3.272), e l’Abruzzo (3.190). Nel bacino del Mediterraneo solo la Turchia ospita un numero di specie più elevato. «Negli ultimi anni», spiega Fabio Conti del Centro ricerche floristiche dell’Appennino dell’Università di Camerino e del Parco nazionale del Gran Sasso, «le esplorazioni sul campo, la stesura di elenchi regionali e gli studi comparativi riguardanti la flora italiana sono aumentati notevolmente. Tuttavia, per numerose specie vi sono ancora significative lacune di conoscenza. Per questo motivo, l’inventario appena pubblicato servirà come base per ulteriori ricerche botaniche». http://www.corriere.it/ambiente/18_febbraio_17/italia-vegetali-piante-biodiversita-botanica-5889bca8-13e3-11e8-93af-70bfe0994910.shtml
http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/11263504.2017.1419996?journalCode=tplb20&
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Il piacere delle api
radiotrescienza 20/2/2018 – riascoltabile: http://www.raiplayradio.it/audio/2018/02/Radio3-Scienza-a525ec7b-9565-45b5-af58-6c2e53f98923.html
Paolo Fontana risponde alle tante domande arrivate durante la diretta sulle api
In questo contenuto speciale l’entomologo e apicoltore Paolo Fontana, autore del libro Il piacere delle api ( WPA books, 2018) risponde ad alcune delle molte domande arrivate durante la puntata di stamattina.
wired.it – scienza, 20/2/2018 – v. rita
Più di 21mila casi nel 2017 e 35 decessi, contro soltanto circa 5mila casi nel 2016: questi sono i dati, relativi all’Europa, del morbillo, la cui incidenza, nell’anno appena trascorso, è aumentata del 400% rispetto all’anno precedente. E l’Italia – questa volta purtroppo – è in prima fila, con circa 5mila casi (un rischio messo in evidenza anche dagli Stati Uniti), seconda solo alla Romania, che ne ha avuti circa 5.500. A diramare questi dati è l’Organizzazione mondiale della sanità, per sottolineare ancora una volta il problema dei bambini e degli adulti non vaccinati, che possono diffondere la malattia soprattutto fra chi per particolari condizioni di salute non può immunizzarsi. Con il rischio di focolai epidemici. “Oltre 20mila casi di morbillo e 35 decessi soltanto nel 2017 rappresentano una tragedia che semplicemente non possiamo accettare”, ha commentato Zsuzsanna Jakab, direttore dell’Oms Europa. Ecco tutti i dati e gli obiettivi per il futuro. … https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/02/20/morbillo-europa-2017/
Feb
la repubblica.it, 20/3/2018 – l. gabaglio
… La multinazionale svizzera finanzia i progetti di otto giovani scienziati italiani: sette donne e un uomo. Dall’oncologia alle neuroscienze, ecco gli studi che saranno portati avanti nei prossimi due anni
la multinazionale svizzera Roche arricchisce la ricerca indipendente italiana di un nuovo canale di finanziamento, «con modalità che tutte le grandi aziende farmaceutiche e biomedicali dovrebbero prendere come esempio», dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, istituto impegnato nella diffusione della medicina basata sulle evidenze che ha selezionato i vincitori di Roche per la ricerca 2017: oggi, a Monza, 7 donne e 1 uomo riceveranno ognuno 100mila euro per condurre progetti che non devono riguardare prodotti dell’azienda. … http://www.repubblica.it/speciali/salute/ricerca-e-medicina/2018/02/16/news/ricerca_biomedica_-_medicina_di_precisione_-_premio_roche_per_la_ricerca_2018-189038897/
Università di Tor Vergata