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134613236-dd14d9fb-d308-4911-98d1-fa05d9694488 le scienze.it, 9/2/2017 Batteri geneticamente modificati in grado di infiltrare i tumori e stimolare il sistema immunitario a uccidere le cellule maligne sono stati testati con successo sui topi da ricercatori della Chonnam National University a Gwangju, in Corea del Sud, che illustrano il loro studio in un articolo pubblicato su "Science Translational Medicine". Jin Hai Zheng e colleghi hanno ora usato Salmonella Typhimurium come cavallo di Troia, per infiltrare i tumori con una proteina che stimola la risposta immunitaria dell'organismo. In particolare i ricercatori hanno privato S. typhimurium dei geni responsabili della patogenicità del batterio (che può causare gastroenteriti), per inserire al loro posto un gene che codifica per la proteina flagellina B (FlaB), ricavato da un altro batterio, Vibrio vulnificus. ... http://www.lescienze.it/news/2017/02/09/news/salmonella_batteri_regressione_cancro_protena_flagellina_flab-3415898/ http://stm.sciencemag.org/content/9/376/eaak9537
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131321720-87c7d7ca-cb15-44be-bade-71a07e778917   le scienze.it - 7/2/2017 Le piante carnivore hanno acquisito la capacità di catturare e digerire le loro prede grazie ad alcuni cambiamenti in enzimi che originariamente servivano per difendersi dall'aggressione dei parassiti. Questa modificazione è avvenuta in maniera indipendente in numerose piante evolutivamente distanti e sarebbe dovuta all'esigenza di compensare la carenza di fosforo nel terreno. Il sequenziamento del genoma di una pianta carnivora ha permesso di capire in che modo le piante di questo tipo hanno evoluto la capacità di digerire le loro prede animali. La scoperta è di un gruppo internazionale di ricercatori diretti da Kenji Fukushima e Mitsuyasu Hasebe della Graduate University for Advanced Studies (Sokendai) a Okazaki, in Giappone, che firmano un articolo pubblicato su "Nature Ecology & Evolution". http://www.lescienze.it/news/2017/02/07/news/piante_carnivore_evoluzione_enzimi-3412372/ http://www.nature.com/articles/s41559-016-0059
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 Tramontano    
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180727913-9a3592b6-d489-449b-a208-741faa24d4fd   la repubblica.it, 3/2/2017, e. vitaliano Uno studio su pesci e roditori ha svelato che c'è attività anche molte ore dopo il trapasso. Una scoperta che potrebbe migliorare i trapianti d’organo negli esseri umani. ... si tratta di alcune cellule che dopo il decesso rimangono attive per ore ed ore e proseguono nel loro lavoro. Una scoperta operata da un team dell'University of Washington a Seattle, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Open Biology e che suggerisce come la morte di un organismo segua un andamento graduale.[...] Il gruppo di studiosi che comprende, tra gli altri, Alex Pozhitkov e Peter Noble, ha utilizzato per la ricerca dei pesci (zebrafish) e dei roditori, ma il team crede che le osservazioni possano essere estese a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Così è stato scoperto che il processo conosciuto come trascrizione dei geni (la formazione di RNA a partire da DNA) associato al sistema immunitario, o allo stress, o alle infiammazioni, o al cancro ha subito un incremento. Non solo. E’ aumentata anche la trascrizione collegata allo sviluppo embrionale, come se avvenisse un ritorno proprio alle fasi dello sviluppo. ... http://www.repubblica.it/scienze/2017/02/03/news/alcue_cellule_sopravvivono_dopo_il_decesso_e_il_crepuscolo_della_morte_-157511635/ http://rsob.royalsocietypublishing.org/content/7/1/160267