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Silvia Piconese (Immunology Unit, Dip. Medicina Interna e Specialità Mediche, Università di Roma "Sapienza" & Istituto Pasteur-Fondazione Cenci Bolognetti, Roma
"Immunosoppressione nel microambiente tumorale: le cellule T regolatorie"
Aula Seminari Dipartimento di Biologia
Mercoledì 14 dicembre 2016 - ore 15:00
Invitata da G. Cesareni tel. 06-72594315
Abstract
Le cellule Treg, un sottotipo di linfociti CD4 ad alta capacità immunosoppressiva, sono fondamentali nel mantenimento dell’omeostasi immune e nella protezione da risposte indesiderate. Infatti, si espandono in risposta a danni tissutali di diversa natura e, attraverso molteplici meccanismi, contribuiscono allo spegnimento dell’infiammazione e dell’immunità. Nel caso dello sviluppo di un tumore, la persistenza del danno e la cronicizzazione dell’infiammazione conducono a un’eccessiva espansione delle Treg al sito tumorale: l’accumulo di queste cellule genera, quindi, un microambiente immunosoppressivo che impedisce lo sviluppo di risposte immunitarie anti-tumorali protettive. Spegnere la proliferazione e/o l’attività delle Treg potrebbe rappresentare una concreta possibilità di immunoterapia del cancro. Nel corso del seminario, verranno presentati alcuni aspetti dell’espansione delle Treg tumore-associate, e in particolare il ruolo del recettore OX40 (appartenente alla famiglia del TNF e coinvolto nella “fitness” delle Treg), e di meccanismi immunometabolici che, tramite l’assorbimento di glucosio e la sintesi di acidi grassi, rendono le Treg particolarmente resistenti al microambiente metabolicamente ostile del tumore.

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la repubblica.it, 9/12/2016 - g. gagliardi
...La prima persona affetta dalla malattia non sarebbe stata la donna esaminata dal medico tedesco Alois Alzheimer, in Germania, ma una donna di Nicastro, in provincia di Catanzaro. Un importante risultato scientifico - spiega una nota dell'Asp di Catanzaro - tanto che è stato anche pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale "Journal of Neurology", reso possibile grazie al lavoro certosino dell'equipe del Crn dell'Asp di Catanzaro, che è andata a ritroso di ben 6 generazioni fino al 1809. [...]
I ricercatori del Massachussets Institute of technology (Mit) hanno testato con successo sui topi una terapia a base di flash di luci stroboscopiche (come quelle della discoteca) negli occhi e hanno visto come questa stimoli le cellule immunitarie a divorare le proteine beta-amiloide che si accumulano nel cervello causando la demenza.
Come spiega lo studio pubblicato sulla rivista Nature, il tasso perfetto di flash è di 40 lampi al secondo, un tremolio a malapena percepibile ... http://www.nature.com/nature/journal/v540/n7632/full/nature20587.html
http://www.repubblica.it/salute/medicina/2016/12/09/news/alzheimer_studio_centro_regionale_di_neurogenetica_lamezia_terme-153777607/
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la stampa.it - 5/12/2016 - tuttogreen, m. mazzali
Basterebbero meno di 4 dollari all’anno a persona per ridurre di molto i decessi da inquinamento cittadino e da alte temperature. Ogni anno, infatti, oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni. Entro il 2050 si calcola infatti che, senza misure adeguate, i morti saranno 6,2 milioni.
Il caldo urbano, invece, è già considerata la calamità meteorologica più letale al mondo e il suo impatto non farà che aumentare con il progressivo cambiamento climatico. Le ondate di calore sono infatti responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno, un numero di vittime superiore a quello prodotto da uragani o tempeste invernali [...] questi due seri problemi ambientali che si concentrano soprattutto nelle grandi aree urbane dei paesi meno sviluppati ma che hanno pesanti ricadute su tutto il pianeta, sono risolvibili con un investimento minimo. Il dato confortante arriva da uno studio dal titolo Più alberi per un'aria più sana , condotto da The Nature Conservancy, un’organizzazione internazionale per la conservazione dell’ambiente,che è stato presentato al meeting annuale dell'American Public Health Association, a Denver (Colorado). ... http://www.lastampa.it/2016/12/05/scienza/ambiente/focus/alberi-urbani-meno-di-dollari-lanno-per-salvare-migliaia-di-vite-zAWaIILff2zojmlE7dBdvN/pagina.html

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le scienze.it, 1/12/2016
L'attività metabolica e i movimenti della flora batterica intestinale seguono anch'essi dei ritmi circadiani, che influenzano quelli dell'ospite. Eventuali anomalie in questi ritmi batterici possono alterare la capacità metaboliche dell'organismo ospite, e in particolare quella di metabolizzare i farmaci e di degradare sostanze potenzialmente tossiche. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele, che firmano un articolo su "Cell". [...] Inoltre, una migliore comprensione del rapporto fra flora intestinale e ospite potrebbe aiutare a intervenire su problemi come l'obesità e la sindrome metabolica, che sono più comuni nelle persone i cui ritmi circadiani sono spesso disturbati a causa del lavoro su turni o del jet lag.
http://www.lescienze.it/news/2016/12/01/news/ritmi_circadiani_flora_intestinale_ospite_metabolismo_alterato-3334311/
http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(16)31524-0

Università di Tor Vergata