Elezioni per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti e dei dottorandi

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A semi-synthetic organism with an expanded genetic alphabet Denis A. Malyshev, Kirandeep Dhami,Thomas Lavergne,Tingjian Chen, Nan Dai, Jeremy M. Foster, Ivan R. Corrêa & Floyd, E. Romesberg   http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13314.html la stampa.it - 8/5/2014 La scoperta di un gruppo di scienziati statunitensi pubblicata su “Nature” e un nuovo capitolo della biologia sintetica. Accanto alle tradizionali lettere che costituiscono “l’alfabeto della vita” ne sono state aggiunte due (X e Y)  http://www.lastampa.it/2014/05/07/scienza/scoperto-il-dna-potenziato-la-vita-artificiale-pi-vicina-52qmvwfrG21HunDe2c7sQM/pagina.html 1399540321866max la repubblica.it- 8/5/2014 - g. gagliardi, a. sgherza Studio dello Scripps Research Institute pubblicata su Nature: due elementi che non esistono in natura aggiunti ai filamenti e riprodotti senza problemi da un batterio. I ricercatori: enormi applicazioni in medicina e scienza dei materiali. [...] "La vita sulla Terra in tutta la sua diversità è codificata solo da due coppie di basi del Dna - ha spiegato Floyd E. Romesberg, che ha guidato il team di ricerca - noi ne abbiamo aggiunto un paio artificiali. Questo dimostra che altre soluzioni sono possibili e, naturalmente, ci avvicina ad una biologia a Dna espanso, che avrà molte eccitanti applicazioni: da nuovi farmaci a nuovi tipi di nanotecnologie. In linea di principio, potremmo codificare nuove proteine e amminoacidi non naturali".http://www.repubblica.it/scienze/2014/05/07/news/dna_espanso_basi_artificiali-85497745/ radiotrescienza - 8/5/2014 - 11.30 (riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html ) Due basi azotate nuove di zecca: adenina, guanina, timina e citosina non sono più le sole. In California un team di scienziati ha inserito la coppia di nucleotidi artificiali in un tratto di DNA che è stato correttamente replicato da un batterio di Escherichia coli. Un gran passo avanti per la biologia sintetica, che sta già sollevando interrogativi sulle possibili applicazioni e questioni etiche: ne parliamo con Paolo Magni, docente di ingegneria biomedica all’università di Pavia, ed Edoardo Boncinelli, genetista all’Università Vita Salute San Raffaele di Milanohttp://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-a4895fd8-3aaf-41ca-9fe5-2dca43e5450b.html la scienze.it - 8/5/2014 http://www.lescienze.it/
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Mideast Egypt la stampa.it- tuttogreen, Beppe Croce (direttore Chimica Verde bionet) , Francesco Ferrante (vicepresidente Kyoto Club) [...]    Oggi, col supporto dell’innovazione, dobbiamo allora superare lo schema ideologico che contrappone food e non food in diverse forme: 1.Molte colture, come il grano, ci consentono di ottenere dalla stessa pianta diverse cose, alimentari e non. La pianta stessa è la prima bioraffineria. Dalla lavorazione del cardo (Cynara cardunculus), attualmente sperimentato in Sardegna come base vegetale per la bioraffineria di Matrica a Porto Torres, possiamo ottenere al tempo stesso olio per biopolimeri e biolubrificanti, farine proteiche per la zootecnia e polline pregiato per l’apicoltura. Il resto della biomassa (lignina e cellulosa) si può avviare a uso energetico. Stesso discorso per le filiere zootecniche: insieme al latte e ai latticini, posso produrre biometano dalle deiezioni, cosa ormai nota, ma anche, con un adeguato trattamento del digestato (il residuo del biogas), ammendanti, fertilizzanti o addirittura basi per bioplastiche (poliidrossialcanoati). L’intreccio food/non food potrebbe offrire l’opportunità di rimettere a coltura terreni fertili oggi non più lavorati o versanti di collina abbandonati al dissesto idrogeologico perché davano scarso reddito; 2.possiamo anche coltivare nello stesso terreno specie diverse, food e non food, con adeguati avvicendamenti o coperture permanenti del suolo (es. cereali vernini) o anche consociazioni (in alcune zone dell’America latina coltivano cotone biologico in consociazione con fagioli e manioca, garantendo in tal modo anche l’autosufficienza alimentare delle famiglie contadine). Un uso efficiente del suolo che offre diversi benefici: contribuire all’arricchimento di sostanza organica, alla biodiversità e alla resistenza spontanea ai patogeni e al tempo stesso assicurare all’azienda agricola un reddito annuo per ettaro decisamente più elevato; 3.e infine abbiamo il problema dei terreni contaminati, che purtroppo riguardano diverse aree del nostro Paese e non solo della Terra dei Fuochi. Su queste terre le coltivazioni non food sono oggi l’unica possibilità di mantenere l’agricoltura in quei luoghi e di non abbandonarli a ulteriore degrado o a speculazioni cementizie. http://www.lastampa.it/2014/05/06/scienza/ambiente/il-caso/energia-dallagricoltura-una-soluzione-c-3kvzkQCPALo489kHO9mKJJ/pagina.html
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neuroni-kmFC-U1030882071213EOB-568x320@LaStampa.it la stampa.it - 6/5/2014 Un nuovo meccanismo di morte neuronale tipico della malattia di Parkinson, che può diventare un bersaglio terapeutico specifico per questa malattia, è stato identificato da uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Itb-Cnr) in collaborazione con gruppi di Columbia e Harvard University e dello Sloan-Kettering Institute. La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla rivista Nature Communications. «Abbiamo dimostrato che i neuroni umani che vengono colpiti selettivamente nella malattia di Parkinson esprimono una proteina chiamata MHC-I», ha spiegato Luigi Zecca, direttore dell’Itb-Cnr e coautore dello studio assieme ai colleghi Fabio A. Zucca e Pierluigi Mauri. [...]  http://www.lastampa.it/2014/05/06/scienza/scoperta-la-proteina-che-attiva-morte-neuronale-in-malati-parkinson-DEt7XiNJPI5OeTQiVUbkxK/pagina.html