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il corriere della sera.it - 16/5/2014 Il suo scheletro risalente a 12-13 mila anni fa rinvenuta in una grotta sommersa in Messico. Una scoperta degna di Indiana Jones È stata chiamata Naia, è vissuta tra 12 mila e 13 mila anni fa in quello che è oggi il Messico. Il suo scheletro, completo e ben conservato, è il più antico mai rinvenuto nelle Americhe. L’eccezionale scoperta è avvenuta nel 2007 in una grotta nella penisola dello Yucatan grazie a un gruppo di ricerca internazionale coordinato da James Chatters della Società di paleoscienze applicate dello Stato di Washington. Lo studio, pubblicato il 16 maggio sulla rivista Science, servirà a comprendere meglio l’origine della popolazione nativa americana. http://www.sciencemag.org/content/344/6185/750 http://www.corriere.it/scienze/14_maggio_16/ragazza-15-anni-l-antenata-nativi-americani-f4f6804e-dcd8-11e3-a199-c0de7a3de7c1.shtml  
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cellula-kh1D-U10301057074452ao-568x320@LaStampa.it   la stampa.it - 16/5/2014 - Ordinare e archiviare centinaia di migliaia di cellule viventi in pochi minuti grazie a un dispositivo simile a un chip di memoria ad accesso casuale. Il sistema che muove le cellule al posto degli elettroni è stato sviluppato da un team di ricercatori della Duke University (Usa) e del coreano Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology (DGIST). Il dispositivo di «smistamento» cellulare potrebbe rivoluzionare la ricerca, consentendo rapidi ed efficienti controlli e separazioni di singole cellule che potrebbero successivamente essere studiate in grandi numeri. «La maggior parte degli esperimenti lavora solo su un po’ di cellule e analizza l’attività genetica facendo la media della popolazione di un intero tessuto piuttosto che osservando le differenze tra singole cellule», ha spiegato Benjamin Yellen, tra gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications [...]  http://www.nature.com/ncomms/2014/140514/ncomms4846/full/ncomms4846.html  
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SaccoF     Lunedì 19 maggio 2014 - ore 12.00 Aula Seminari Dipartimento di Biologia Francesca Sacco -Max Planck Institute of Biochemistry - Martinsried, Germania Invitato da G. Cesareni tel. 06-72594315
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le scienze.it - 13/5/2014 La rapidità di crescita della membrana cellulare di Escherichia coli non è rallentata dall'elevata pressione osmotica della soluzione in cui è immerso il batterio: lo rivela un nuovo studio apparso sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Enrique Rojas e colleghi della Stanford University, basato su una nuova tecnica di ripresa video al microscopio, smentendo una teoria finora accreditata sulla dinamica di crescita delle membrane cellulari. Il risultato rappresenta un passo in avanti importante per comprendere come cambia il ciclo vitale dei patogeni passando da un ambiente all'altro, e apre nuove prospettive per la prevenzione delle infezioni. http://www.lescienze.it/news/2014/05/13/news/crescita_membrana_cellulare_pressione_osmotica-2140324/ http://www.pnas.org/content/early/2014/05/08/1402591111