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La Stampa - 8/9/2013 sara scheggia Fino al 10 settembre appuntamento alla Fiera di Bologna per il salone dedicato a cibo e cosmetica green ... Questa 25esima edizione si è aperta con l’intervento della scienziata ed ecologista indiana Vandana Shiva, che ha regalato a Bologna i “semi della speranza”, cioè semi di piante dell’India e italiane, che verranno trapiantati in alcune aree verdi della città, in nome della biodiversità e dello scambio fra culture. L’incontro ha tenuto a battesimo la mostra fotografica sugli orti urbani, primo step nel percorso che porterà il capoluogo emiliano all’Expo 2015 di Milano a promuoversi come città della sostenibilità. Il progetto è quello di cominciare incrementando questa buona pratica green, che già oggi conta su 2700 spazi urbani coltivati. Molti di questi sono mappati su www.gramignamap.it, sito in cui i bolognesi possono segnalare pomodori in terrazzo o zucchine e insalate cresciute tra un condominio e l’altro. Sana, come ogni anno, fa anche il punto sui numeri del biologico, settore tra i più forti della green economy italiana. Secondo i dati presentati nella giornata inaugurale della kermesse, nonostante i venti di recessione gli operatori bio italiani sono oggi circa 50mila, un 3% in più rispetto all’anno scorso. In salita anche la superficie di terra italiana coltivata secondo metodi biologici: oltre 1 milione di ettari nel 2012 (+ 6,4%), con vistosi incrementi nella coltivazione “ecologica” dell’olivo, degli agrumi e dei cereali (in media, il 15% in più). Infine, i consumi: secondo la ricerca del Sinab, il Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica, nel primo semestre del 2013 gli acquisti domestici di prodotti alimentari bio confezionati sono aumentati dell’8,8% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. http://www.lastampa.it/2013/09/08/scienza/ambiente/focus/omogeneizzati-creme-salumi-e-caff-al-via-sana-il-paradiso-del-biologico-iNz4xBEiL5WWdMl0iLaiSN/pagina.html  
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  1367587560295biotech1_MAXI   La Stampa - Tuttogreen- inchieste 05/09/2013 chiara priante Con i «fitotroni» del centro Agroinnova di Grugliasco si simulano i possibili effetti del cambiamento climatico su piante, viti e ortaggi. Le conclusioni? Non molto rassicuranti... ... A Grugliasco, alle porte di Torino, al Centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale Agroinnova dell’Università, si può scoprire cosa capiterà alle piante tra qualche decennio e soprattutto vedere come le malattie aggrediranno le varie specie. Una missione resa possibile grazie ai fitotroni, queste macchine del tempo che costano 400mila euro l’una e sono state acquistate grazie a un finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Sono sofisticate «camere di crescita» che permettono di simulare un’ampia gamma di condizioni ambientali future: si può «giocare» ad aumentare temperatura, umidità dell’aria e del terreno, raggi del sole, anidride carbonica e acqua. A Grugliasco ne hanno ben sei. «I fitotroni ci predicono cosa succederà» spiega la professoressa Lodovica Gullino, direttrice di Agroinnova. Il suo team ha raddoppiato l’anidride carbonica (dalla soglia attuale, 400-450 ppm, a 800) e innalzato la temperatura di cinque gradi e cercato di capire cosa accadrebbe alle vite ma anche a orticole come basilico, rucola, zucchino, cetriolo, lattuga, bietola: «Abbiamo scoperto l’aumento dell’incidenza delle malattie e la loro gravità» spiega, dati alla mano, la professoressa. http://www.lastampa.it/2013/09/05/scienza/ambiente/inchiesta/grugliasco-il-centro-dove-si-studia-come-adattare-le-colture-al-clima-UQcsa4q6Ac6EtRvb9ZiIhO/pagina.html    
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402VNC5H4188--330x185[1] La Stampa - Tuttoscienze 06/09/2013 marta paterlini In Italia record di casi di resistenza dei ceppi batterici. E ora l’Ue si mobilita La più semplice delle operazioni, come l’asportazione di un’appendice, potrebbe ridiventare mortale. E’ il mondo senza antibiotici, come è stato prospettato con toni catastrofici all’incontro estivo al G8 dei ministri della Salute radunati alla Royal Society a Londra. In cima agli allarmi c’è la resistenza agli antibiotici, derivata dall’adattamento evolutivo dei batteri agli antibiotici stessi, usati spesso in modo sbagliato.[...] Ma si tornerà davvero a morire per un’infezione? «Non siamo ancora in una era post-antibiotici, ma le cose stanno prendendo una brutta piega!», spiega David Livermore*, esperto della «Health Protection Agency» di Londra. I numeri sono chiari. Secondo l’Ecdc, il Centro europeo di prevenzione e di controllo delle malattie, ogni anno in Europa muoiono 25 mila persone per colpa dell’inefficacia degli antibiotici. [...] Ora la genomica può aprire nuove vie per la comprensione del meccanismo alla base della resistenza. L’Europa, intanto, investe nella ricerca: un esempio è la «Innovative Medicine Initiative», joint-venture tra la Commissione Europea e un gruppo di aziende. Con fondi di 29 milioni per cinque anni l’obiettivo è rendere più efficiente il lento e costoso processo di ricerca&sviluppo di un farmaco. Nel network dei centri coinvolti l’Italia è rappresentata dall’Università di Cagliari. ... * David Livermore - Microbiologo RUOLO: *è professore di microbiologia alla University of East Anglia e consulente della «Health Protection Agency» IL SITO dell’agenzia: www.hpa.org.uk http://www.lastampa.it/2013/09/06/scienza/tuttoscienze/sos-antibiotici-li-usiamo-cos-male-che-molti-sono-diventati-inutili-baLvniqyn8ktRAUoLE5xiM/pagina.html
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X5WMNTFD3880-U10104019458991GT-U10104095896819M1G-556x370@LaStampa-NAZIONALE--330x185[1]   La Stampa, Tuttoscienze -04/09/2013 marco pivato   [...] il cervello assorbe parole, esperienze ed eventi che lasciano tracce organiche nel Dna e, dunque, proprio nel profondo della «carne». Al punto da modificare le direttrici biochimiche e fisiologiche che orchestrano l’organismo. Così, Gianvito Martino, direttore della divisione di Neuroscienze del San Raffaele Milano, ospite, lo scorso weekend, del Festival della Mente di Sarzana, ha anticipato i dettagli del suo nuovo saggio, «Il cervello gioca in difesa. Storie di cellule che pensano» (Mondadori), in libreria da fine settembre. «Se un tempo il dialogo tra ambiente e cervello era dominio della psicoanalisi, oggi la neurologia riconosce le basi molecolari di questo rapporto... http://www.lastampa.it/2013/09/04/scienza/tuttoscienze/meno-freud-pi-dna-cos-si-entra-nella-mente-MDo34lCHarm7dmb9sccBNO/pagina.html