Dipartimento di Biologia
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.

Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012

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approfondimenti

foodinsight

News ed Eventi
3
Aug

Ecco com’era il primo fiore

Posted by elena in dai media.

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le scienze.it, 2/8/2017
L’aspetto dell’antico progenitore di tutti i fiori è stato ricostruito da un gruppo internazionale di ricercatori, che lo descrive – insieme al metodo usato per realizzare l’impresa – in un articolo pubblicato su “Nature Communications”. [...] Hervé Sauquet dell’Université Paris-Sud, Jürg Schönenberger dell’Università di Vienna e colleghi hanno ricostruito le caratteristiche dei fiori delle più antiche angiosperme, e la loro successiva diversificazione. Gli autori hanno coniugato i pochi dati fossili disponibili con l’elaborazione dei possibili modelli di evoluzione dei fiori, partendo da una vasta banca dati di tratti floreali esistenti.
Più precisamente hanno considerato 13.444 caratteristiche relative a 792 specie appartenenti a 63 ordini e 372 famiglie di angiosperme (che rappresentano rispettivamente il 98 e l’86 per cento di tutti gli ordini e famiglie di angiosperme). Secondo la ricostruzione dei ricercatori, il fiore di questa angiosperma ancestrale – che aveva una simmetria radiale – era bisessuale, ossia comprendeva sia la parte maschile (stami) sia la parte femminile (pistilli). Il perianzio, l’involucro del fiore, era formato da almeno 10 petali disposti a spirale su più giri. … http://www.lescienze.it/news/2017/08/02/news/primo_fiore_ancestrale_angiosperme-3621817/
https://www.nature.com/articles/ncomms16047

3
Aug

Corretta con CRISPR una mutazione in embrioni umani

Posted by elena in dai media.

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le scienze.it, 2/8/2017
Una prima dimostrazione della possibilità di correggere in modo sicuro mutazioni genetiche patogene in embrioni umani – in modo da impedirne la trasmissione alle generazioni future – è stata realizzata da un gruppo di ricercatori della Oregon Health & Science University e del Salk Institute for Biological Studies a La Jolla, in collaborazione con altri centri universitari internazionali, che illustrano il loro studio su “Nature”.
I ricercatori avvertono che prima di poter pensare a un’applicazione clinica saranno necessari ancora numerosi studi che confermino sia la sicurezza della tecnica, sia la sua applicabilità a mutazioni differenti da quella studiata. Shoukhrat Mitalipov e colleghi hanno dimostrato che con la tecnica CRISPR-Cas9 è possibile correggere una mutazione che provoca una cardiomiopatia ipertrofica senza che si verifichino le due conseguenze più temute tra quelle potenzialmente associate alle tecniche di correzione genetica degli embrioni: il mosaicismo … http://www.lescienze.it/news/2017/08/02/news/crispr_corezione_mutazione_embrione_umano_sicurezza-3622180/
https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature23305.html

radiotrescienza.it, in onda ore 11.30: Ne parliamo con Luigi Naldini, direttore dell’Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica di Milano, e Pietro Greco, giornalista scientifico, tra gli autori del libro Eugenetica (Città nuova, 2017).
la repubblica.it, 27/7/2017, s. iannacone – http://www.repubblica.it/scienze/2017/07/27/news/usa_usata_la_tecnica_crispr_per_modificare_il_dna_di_embrioni_umani-171772140/

2
Aug

Quel gelato è come un farmaco

Posted by elena in dai media.

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la repubblica, 1/8/2017, lidia pensiero
Antiossidanti, probiotici e omega-3 nel cono gelato. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca del dipartimento di Biologia dell’università Tor Vergata di Roma, in collaborazione col Movimento culturale dei gelatieri per il gelato. Il progetto prevede l’impiego di ingredienti naturali e potenzialmente salutari come gli omega 3 e, in generale, gli antiossidanti, in modo da trasformare un prodotto che si consuma per piacere in uno che fa anche bene alla salute. «Utilizzeremo anche alcune delle piante officinali del nostro orto botanico – spiega Antonella Canini, direttore del dipartimento di Biologia – particolarmente ricche di sostanze funzionali». Così, per esempio, si sperimenterà il gelato al tarassaco e al cardo mariano, due piante che hanno un’azione depurativa, quello al pomodoro ricco di licopene oppure alla menta piperita che, oltre ad essere rinfrescante, ha un’azione antisettica. A settembre inizierà la formazione dei gelatai interessati, poi ci saranno le prime prove di lavorazione e gli assaggi, per essere sicuri che oltre a far bene questo gelato sia anche buono da mangiare. Se ci si riuscirà, la prossima estate troveremo anche questi gusti.
L’obiettivo delle ricette che biologi e gelatieri dovranno elaborare è duplice: aiutare la prevenzione di molte malattie e creare un alimento gradevole per gli anziani, che tendono a bere e mangiare poco accumulando carenze nutrizionali: «Il gelato – spiega Canini – può essere un modo per invogliare l’anziano a mangiare, e per questo pensiamo di elaborare una ricetta che contenga piante officinali ricche di fibre e sali minerali». Si lavora anche alla ricetta del gelato funzionale ad alcune patologie. «Si è visto che l’Alzheimer può dipendere da una carenza di dopamina e allora si potrebbero aggiungere al gelato alcuni principi attivi precursori della dopamina, come ad esempio il tarassaco», conclude.
Qualche esperimento di gelato funzionale è già stato fatto. Esiste infatti una miscela antiossidante con base di cacao scuro, nocciole e tè verde che è stata sperimentata inizialmente proprio come base per la realizzazione del gelato e che è ora disponibile anche in versione di crema spalmabile o barretta. Lo ha ideato e messo a punto Valerio Sanguigni, cardiologo e docente di medicina interna a Tor Vergata, che lo ha poi brevettato con il nome di Powellnux: «Ho scelto questi tre ingredienti perché sono ricchi di polifenoli e mantengono inalterato il loro potere antiossidante». Per convalidare la sua idea, Sanguigni ha eseguito uno studio su quattordici persone, pubblicato su Nutrition. Le analisi del sangue hanno evidenziato che chi aveva mangiato il gelato Powellnux aveva meno radicali liberi e meno stress ossidativo.

31
Jul

Posted by admin in Avvisi e Bandi.

PROCEDURA VALUTATIVA AI SENSI DELL’ART. 24, COMMA 6, DELLA LEGGE      N. 240/2010 AD UN  POSTO  DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI PRIMA FASCIA,  PRESSO IL DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA” PER IL SETTORE CONCORSUALE 05/C1 – SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE BIO/07.

VERBALE N. 1 – SEDUTA PRELIMINARE

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TERZA MISSIONE:

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Bee-Project (PT): Biodiversità ed Evoluzione Economica del Territorio di Pistoia. braindiet braindiet

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