-
-
-
Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
-
Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
-
Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
la stampa.it – 3/3/2017 – tuttoscienze, f. di todaro
L’importante risultato ottenuto da un team di scienziati dell’Università di Cambridge
… Per la prima volta un gruppo di ricercatori dell’università di Cambridge – finanziato dal Wellcome Trust e dal Consiglio europeo della ricerca – è riuscito infatti a creare una struttura simile a un embrione di topo, utilizzando due tipi di cellule staminali embrionali coltivate su un «ponteggio» tridimensionale: utile a farle crescere fuori dall’utero. I ricercatori hanno assemblato cellule staminali tradizionali modificate (ma non è chiaro con quale sistema) e cellule del trofoblasto (precursore della placenta) per ricreare e guidare le primissime fasi dello sviluppo dell’embrione. L’insieme ha iniziato ad assemblarsi e a crescere, con un’architettura descritta come molto vicina a quella dell’embrione naturale. «Abbiamo notato che sia le cellule embrionali sia quelle extraembrionali hanno iniziato a comunicare tra loro e si sono organizzate in una struttura simile, anche nei comportamenti, a un embrione», afferma Magdalena Zernicka-Goetz, ricercatrice del dipartimento di fisiologia, sviluppo e neuroscienze, che ha guidato la ricerca. …
http://www.lastampa.it/2017/03/03/scienza/creato-il-primo-embrione-artificiale-dalle-cellule-staminali-di-un-topo-OOkcQA1HWSI7T6wW7wNwfM/pagina.html
http://science.sciencemag.org/content/early/2017/03/01/science.aal1810
le scienze.it – 1/3/2017
La capacità di alcune proteine – come quelle prioniche – di ripiegarsi in modo anomalo può contribuire a spiegare la nascita della vita sulla Terra. Lo sostiene un gruppo di ricercatori della Emory University e del Georgia Institute of Technology di Atlanta, che illustrano il loro lavoro in due articoli pubblicati su “Nature Chemistry”. [...] Le condizioni fisiche e chimiche in cui ciò può avvenire sono illustrate nel primo articolo. L’aspetto più interessante, spiega Lynn è però che “questi polimeri proteici possono piegarsi in una serie apparentemente infinita di forme che [...]
Nel secondo articolo i ricercatori illustrano come hanno progettato un complesso di peptidi che si aggregano in polimeri proteici capaci di autoreplicarsi subendo alterazioni nel tipo di ripiegamento in base alle particolari condizioni ambientali in cui si trovano. [...] Se verranno confermate, queste nuove conoscenze potrebbero inoltre aiutare a comprendere meglio i meccanismi di molte malattie neurodegenerative, ma anche aprire nuove prospettive di sviluppo alla biologia sintetica. http://www.lescienze.it/news/2017/03/01/news/ripiegamento_proteine_prioni_malattie_origine_vita-3440640/
http://www.nature.com/nchem/journal/vaop/ncurrent/full/nchem.2737.html
http://www.nature.com/articles/nchem.2738.epdf?referrer_access_token=q1KDUaUtLQhzOuXnNaqlxdRgN0jAjWel9jnR3ZoTv0PvT-Me-RRgGACQHb2BfJ-ETJ81lo4hhiibaJeHIvUTxFYifjFdh5nM7UcSUQ767vWF9VO296gmBeDaqFPfD8rVcpT2roEJYB80rAFqUakz7_OSG5ybeuXVFZ800ombtRRUW4mVRt0yhCLYRdC6Qh_g3YeXhTbHaCKCXTrtFRV1sC9dYNU6hNPKTzgvztEQMPILQB_9xyM_kkRsZwo7CMXQedfxqlBwyfeOhqrfWOkfHTFOXMbrGAwMvyYNSWnsq_g%3D&tracking_referrer=www.lescienze.it
Mar
le scienze.it, 1/3/2017 - Sara Reardon/Nature
… i neuroni del cervello hanno proiezioni che si collegano con altri neuroni in tutto l’organo. Un nuovo metodo di ricostruzione digitale mostra tre neuroni che si ramificano in tutto il cervello e che uno di essi avvolge tutto il suo strato esterno. La scoperta potrebbe consentire di spiegare in che modo il cervello crea la coscienza.
Christof Koch, presidente dell’Allen Institute for Brain Science di Seattle, ha spiegato la nuova tecnica, messa a punto dal suo gruppo, in una riunione del Brain Research through Advancing Innovative Neurotechnologies Initiative il 15 febbraio a Bethesda, nel Maryland. Ha mostrato in che modo il gruppo ha ricostruito il percorso di tre neuroni a partire da un piccolo, sottile strato di cellule chiamate claustrum, un’area che secondo Koch è la sede della coscienza nei topi e negli esseri umani … http://www.nature.com/news/a-giant-neuron-found-wrapped-around-entire-mouse-brain-1.21539http://www.lescienze.it/news/2017/03/01/news/neurone_gigante_avvolge_cervello_topo-3440847/
(L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 24 febbraio 2017. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.)
Mar
la stampa.it, 1/3/2017 tuttogreen, v. uliveri
In Italia l’industria dei pelati e della passata di pomodoro produce ogni anno 140mila tonnellate di scarti. Buccette e semi che vengono usati per l’alimentazione animale, o regalati dai conservifici agli impianti di compostaggio. Senza contare però che, una volta tolta la polpa, quello che rimane racchiude ancora sostanze preziose non proprio da buttare. Non solo dalle bucce si può estrarre il «licopene», un antiossidante sempre più richiesto dall’industria; ma questa montagna di scarti può diventare anche la materia prima per produrre un compost molto speciale, capace non solo di fertilizzare il suolo, ma anche di uccidere molti microrganismi all’origine delle malattie delle piante. A scoprirlo sono stati i ricercatori del gruppo Ricicla dell’università Statale di Milano, insieme ai colleghi dell’ateneo di Torino. «L’idea è partita da una studentessa – spiega Barbara Scaglia della Statale, responsabile della ricerca – Da tempo sapevamo che il compost può avere in certe condizioni proprietà patogeno-repressive. [...] I primi risultati hanno evidenziato che il compost è capace di abbattere un patogeno fungino molto comune». In pratica, si instaura una competizione tra i batteri presenti nel compost e i microrganismi dannosi. In questa lotta, i primi riescono a prevalere, salvaguardando la pianta e permettendo di ridurre l’uso di prodotti chimici di sintesi. …
http://www.lastampa.it/2017/02/28/scienza/ambiente/focus/gli-scarti-di-passate-e-pelati-diventano-superfertilizzante-lLhc9td5Nmc5ogTl0SaEsL/pagina.html
Università di Tor Vergata