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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
radiotrescienza 20/4/2016
647 milioni di euro distribuiti a 277 ricercatori di 29 paesi diversi. Di questi 26 sono italiani. Sono i numeri degli advanced grants, assegnati dallo European research council (ERC), che premiano le ricerche di frontiera. Noi ci facciamo raccontare da Annalisa Buffa, matematica e dirigente di ricerca del Cnr, quali possibilità dà un finanziamento di questa portata. Com’è messa l’Italia rispetto agli altri paesi europei? E i 2,5 miliardi in più alla ricerca annunciati dal ministro Giannini bastano a far ripartire la scienza in Italia? Lo chiediamo ad Andrea Bonaccorsi, docente di economia all’università di Pisa e componente del gruppo Research, innovation and science policy experts della Commissione europea, e Giorgio Parisi, fisico teorico all’università di Roma La Sapienza.
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Apr
le scienze.it – 19/4/2016
Nel nostro cervello esiste un “sistema di stop” generale, in grado di arrestare temporaneamente non solo i movimenti del nostro corpo, ma anche i processi cognitivi. Il centro di questo sistema è formato da un piccolo e compatto gruppo di neuroni localizzato nei gangli basali, il nucleo subtalamico. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università della California a San Diego e dell’Università di Oxford, che firmano un articolo pubblicato su “Nature Communications”. [...] la scoperta potrà avere ricadute cliniche, permettendo di chiarire alcuni aspetti del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività o, all’opposto, della malattia di Parkinson. … http://www.nature.com/ncomms/2016/160418/ncomms11195/full/ncomms11195.html
http://www.lescienze.it/news/2016/04/18/news/cervello_sistema_di_stop_motorio_cognitivo-3056387/
Apr
la stampa.it – 18/4/2016, tuttoscienze
Ricostruita grazie ai lieviti la mappa della sopravvivenza delle cellule, e delle migliaia di mutazioni genetiche che possono decidere la vita o la morte di una singola cellula. Il risultato, ottenuto dai ricercatori guidati da Grzegorz Kudla, dell’università di Edimburgo, e descritto sulla rivista Science, è stato ottenuto con una tecnica che potrà aiutare a studiare molte malattie genetiche. … http://www.lastampa.it/2016/04/16/scienza/ricostruita-la-mappa-della-sopravvivenza-delle-Y1MW6rXnut6HEk8ul4f8QK/pagina.html
Apr
oggiscienza- 14/4/2016 e. degano
L’albero ha guadagnato rami per oltre 1000 nuovi tipi di batteri e archei scoperti negli ultimi 15 anni. Su Nature Microbiology il lavoro degli scienziati di Berkeley.
[...] si è fatto decisamente più complesso, una volta guadagnati i “rami” di oltre 1000 nuovi tipi di batteri e archei scoperti nel corso degli ultimi 15 anni dai ricercatori di Berkeley. “La nuova rappresentazione non tornerà utile solo ai biologi che si occupano di ecologia microbica, ma anche ai biochimici alla ricerca di nuovi geni e ai ricercatori al lavoro sull’evoluzione e sulla storia del pianeta Terra”, commenta Jill Banfield [...] A saltare subito all’occhio, in quello nuovo, è un grosso ramo descritto dagli scienziati di Berkeley come “candidate phyla radiation”, scoperto solo di recente e composto unicamente da batteri simbionti. Apparentemente, al suo interno troviamo circa la metà della diversità evolutiva dei batteri a noi nota. “Quest’incredibile diversità significa che esiste un numero a dir poco incredibile di organismi di cui stiamo appena iniziando a conoscere le peculiarità, il che potrebbe cambiare la nostra comprensione della biologia”, dice Brett Baker, co-autore dello studio e oggi ricercatore al Marine Science Institute dell’Università del Texas ad Austin. http://www.nature.com/articles/nmicrobiol201648
https://oggiscienza.it/2016/04/14/nuovo-albero-vita-batteri-genoma/
Università di Tor Vergata