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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
Fondamentale per studiare la struttura modulare del cervello
la stampa.it – tuttoscienze, 30/3/2016
Sembra un intricato groviglio di rovi, ma in realtà è la più grande mappa mai realizzata delle connessioni tra cellule nervose del cervello: ricostruita in 3D a partire da una porzione della corteccia cerebrale di topo, comprende ben 200 neuroni e 1.300 connessioni (sinapsi). L’ha realizzata un gruppo internazionale di ricerca coordinato dalla Harvard Medical School di Boston, che sulla rivista Nature presenta questo risultato come la chiave per studiare la struttura modulare del cervello. http://www.lastampa.it/2016/03/30/scienza/ricostruita-mappa-da-record-delle-connessioni-fra-neuroni-6YWSYdXLlXGHKtyeN3nBpN/pagina.html
http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature17192.html
Mar
Si chiama Syn 3.0 ed è stata creata in laboratorio dal team dello scienziato e imprenditore Craig Venter. Una “cellula minima” artificiale: 473 geni che costituiscono il più piccolo genoma batterico in grado di sostenere la vita nella sua forma più semplice, come ci spiega Carlo Alberto Redi, direttore del laboratorio di biologia dello sviluppo dell’univeristà di Pavia. Ma le ricerche sulla biologia sintetica stanno davvero aiutando a dare una definizione più precisa di che cos’è la vita? Lo chiediamo a Telmo Pievani, docente di filosofia delle scienze biologiche all’università di Padova.
Al microfono Matteo De Giuli
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le scienze.it – 24/3/2016 http://www.lescienze.it/news/2016/03/24/news/genoma_minimo_sintetico-3027760/
Sono 473 i geni necessari per la vita nel genoma batterico realizzato dal Craig Venter Institute di La Jolla, in California, e descritto sulle pagine di “Science” (http://science.sciencemag.org/content/351/6280/aad6253).
Nel 2010 lo stesso gruppo di ricerca aveva ottenuto la prima cellula batterica sintetica in grado di replicarsi autonomamente: il suo genoma fu progettato al computer, assemblato con le attuali tecniche di chimica e infine trapiantato in una cellula ricevente (http://www.lescienze.it/news/2010/05/20/news/una_cellula_batterica_controllata_da_un_genoma_sintetico-555977/).
Mar
Buona Pasqua
le scienze blog – 24/3/2016
Le proposte di un gruppo di giovani ricercatori italiani all’estero per un piano di ristrutturazione radicale del sistema italiano della ricerca
La ricerca italiana è al centro del dibattito politico delle ultime settimane. Il dato che ha originato la discussione riguarda i progetti finanziati dallo European Research Council: su 30 ricercatori con passaporto italiano che hanno ottenuto un ERC Consolidator 2015 [...] ben 17 lavorano all’estero (fonte: ERC https://erc.europa.eu/sites/default/files/document/file/erc_2015_cog_statistics.pdf ). Viceversa, la mobilità in entrata è imbarazzante: il numero di ERC Consolidator in arrivo in Italia è zero. [...] la quota dei finanziamenti ERC destinati all’Italia è rimasta pressoché invariata sin dal 2007, il primo anno del programma. Ad esempio, nel 2013 i passaporti italiani con ERC Starting o Consolidator Grant erano 63, di cui ben 36 all’estero. L’Italia destina ai PRIN (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) 92 milioni di euro in tre anni (il bando PRIN del 2015 arriva dopo due anni di assenza!). Ma, negli stessi tre anni 2013-2015, l’Italia ha perso ben più di 92 milioni di Euro solo fra ERC Starting e Consolidator.
Questi dati confermano un’evidenza drammatica: l’Italia ha smesso da tempo di puntare sulla ricerca. Perde molti dei suoi giovani più brillanti e sottofinanzia quelli che rimangono. Il disavanzo fra ricercatori in entrata e in uscita, che si protrae da numerosi anni, porterà a breve termine alla desertificazione accademica, con conseguenze disastrose e irreversibili per il Paese. …
http://forum-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2016/03/24/per-una-riforma-della-ricerca-in-italia/
la repubblica.it: http://www.repubblica.it/scienze/2016/03/23/news/ricercatori_all_estero_la_lettera_l_italia_perde_molti_dei_suoi_giovani_piu_brillanti_e_sottofinanzia_quelli_che_rimango-136177248/
Università di Tor Vergata