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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
X
le scienze.it – 5/5/2016
L’aumento delle dimensioni del cervello che caratterizza gli esseri umani è strettamente legato a un aumento del metabolismo basale – la quantità di energia necessaria per mantenere il funzionamento a riposo del corpo, che indica una maggiore attività metabolica degli organi – e a un cambiamento nella destinazione dell’energia prodotta. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata da un gruppo internazionale di ricercatori su “Nature”. http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature17654.html
Sono molte le teorie che hanno cercato di spiegare che cosa abbia permesso l’eccezionale incremento del nostro cervello, il cui fabbisogno energetico è elevatissimo. [...] Herman Pontzer e colleghi sono riusciti a inserire in un quadro unitario queste teorie studiando il problema alla luce del cosiddetto “paradosso energetico” della nostra specie, … http://www.lescienze.it/news/2016/05/05/news/evoluzione_dimensioni_cervello_uomo_aumento_metabolismo-3078219/
May
la repubblica.it, 4/5/2016 – s. iannacone
Un risultato record: per la prima volta al mondo, infatti, due équipe indipendenti di ricercatori – la prima della Rockefeller University di New York, la seconda dell’Università di Cambridge, in Inghilterra – sono riuscite a coltivare in vitro embrioni umani per quasi due settimane, [...] Finora, mai nessuno era riuscito a portare gli embrioni oltre il nono giorno di coltura. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati, rispettivamente, sulla rivista Nature (in un articolo la cui prima autrice è l’italiana Alessia Deglincerti) e sulla rivista Nature Cell Biology. … http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature17948.html
http://www.nature.com/ncb/journal/vaop/ncurrent/full/ncb3347.html
May
le scienze.it – 5/4/2016
Un nuovo meccanismo che permette alle piante di regolare la loro fioritura in risposta a temperature elevate è stato individuato da un gruppo di ricercatori della Monash University a Clayton, in Australia, che firmano un articolo su “Nature Plants”. La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di una tecnologia che permetta di controllare la risposta fisiologica delle piante ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti. Un cambiamento nei tempi di fioritura e di crescita delle foglie può infatti provocare degli effetti a catena – dall’impollinazione al cambiamento delle abitudini degli uccelli migratori – che a loro volta si ripercuoterebbero sia sullo stato dell’ambiente naturale, sia sull’ecologia dei campi coltivati. … http://www.nature.com/articles/nplants201655
http://www.lescienze.it/news/2016/05/04/news/meccanismo_fioritura_anticipata_temperature-3076607/
oggiscienza, 3/5/2016
Uno studio tutto italiano ha svelato il paradosso del cervello degli obesi. Tutto starebbe in una piccola molecola, l’orexina-A, che attiva un circuito ancestrale normale e sano, quello che promuove la veglia e il comportamento di allerta durante la caccia al cibo, ma che nel cervello di chi è obeso genera anche un circuito vizioso, causa di ulteriore aumento di peso.
Lo studio – guidato da Luigia Cristino, ricercatrice dell’Istituto di chimica biomolecolare del Cnr di Pozzuoli, in collaborazione con Ceinge, Istituto di biochimica delle proteine del Cnr, Università Federico II di Napoli e Università Carlo Bo di Urbino – è stato pubblicato sulla rivista PNAS e potrebbe anche fornire una spiegazione per la nota associazione tra mancanza prolungata di sonno e aumento di peso. … https://oggiscienza.it/2016/05/03/obesita-sonno-cervello/
http://www.pnas.org/content/113/17/4759.abstract
Università di Tor Vergata