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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
Aula della Pesca (Laboratori di Ecologia Sperimentale e Acquacoltura, Università degli Studi Tor Vergata, Via Cracovia 1)
Mercoledi 27 Aprile, ore 16.00
Filippo Galimberti e Simona Sanvito (Elephant Seal Research Group – Falklands)
ECOLOGIA COMPORTAMENTALE DELLE ORCHE
Il seminario tratterà dell’ ecologia comportamentale delle orche (Orcinus orca) di Sea Lion Island, Isole Falkland. Verranno considerati i seguenti aspetti: 1) fotoidentificazione e residenza delle orche, 2) attività generale e sincronia con il ciclo vitale delle prede, 3) organizzazione sociale e l’ ipotesi del “fishing weekend”, 4) comportamento di predazione sui pinnipedi, 5) tattiche di predazione specializzate e trasmissione culturale. Il seminario si terrà il giorno mercoledì 27 aprile alle ore 16.00, presso l’ Aula della Pesca, Laboratori di Ecologia Sperimentale e Acquacoltura, Università degli Studi Tor Vergata, Via Cracovia 1, 00133 Roma.
Per informazioni relative alla ricerca sulle orche: www.eleseal.org
Filippo Galimberti, fil_esrg@eleseal.org
Invitati da Anna Fabiani
email: anna.fabiani@gmail.com
tel: 06 7259 5950
“Let’s Talk About Soil”: https://vimeo.com/iasspotsdam
http://www.earthdayitalia.org/
Giornata della Terra, oggi all’Onu si firma laccordo sul clima
Doppio evento globale per salvare il Pianeta dal global warming. Sarà una cerimonia senza precedenti, con 165 capi di Stato o di governo
ANSA 22/4/2016 http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/natura/2016/04/22/oggi-e-la-giornata-della-terra-si-firma-allonu-accordo-sul-clima_a1901b09-f703-487c-8466-1c1255f36983.html
oggi scienza.it – 22/4/2016
La Terra è di tutti e la giornata del 22 aprile ce lo ricorda ancora di più. Oggi si celebra il World Earth Day http://www.earthday.org/ con iniziative in tutto il mondo (https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=zClNjYr-OyQE.kRmd-WG6PK5o ) intorno al tema dell’anno: Trees for the Earth – Let’s get planting. Mancano solo cinque anni al 50° anniversario della Terra, meta che si pone un obiettivo molto ambizioso: arrivare a piantare 7,8 miliardi di alberi, partendo proprio da oggi. Gli alberi costituiscono uno dei cinque obiettivi da raggiungere e riuscirci contribuirebbe a vivere in un pianeta più pulito, più sano e più sostenibile. Piantare alberi significherebbe aiutare a combattere i cambiamenti climatici, a respirare aria più pulita e a proteggere il suolo da incursioni irreversibili e letali. Il suolo infatti non è solo una superficie, ma è un corpo vivo che registra la storia e racconta anche di noi.
A parlare di questa risorsa, che ogni giorno calpestiamo, è Paolo Pileri, professore associato di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, nel libro “Che cosa c’è sotto”.
http://www.altreconomia.it/site/ec_articolo_dettaglio.php?intId=281
Apr
Gli studi alla Normale: ripartiamo dai meccanismi della memoria
la stampa.it – 22/4/2016 tuttoscienze, g. beccaria
… «È un fallimento con più cause», ha spiegato Cattaneo, biofisico di formazione e neuroscienziato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Il titolo della sua conferenza, nell’ambito del programma «Immersioni virtuali nella scienza», era infatti esplicito: «Perché non abbiamo ancora una cura per l’Alzheimer?». [...]
«È un fallimento con molte radici, a cominciare dal fatto che l’Alzheimer insorge anche decenni prima di diventare evidente. Se avessimo strumenti adeguati per una diagnosi precoce, diventerebbe più semplice identificare gli altri processi che scatenano la malattia». [...]
«Sappiamo che l’Alzheimer colpisce i meccanismi della memoria e perciò gli “engrammi”, vale a dire le tracce molecolari scolpite nel cervello». Studiare questo processo neuronale potrebbe offrire alcune di quelle chiavi risolutrici che finora sono mancate. [...] Cattaneo si è così concentrato su un «meccanismo a monte della cascata di neurodegenerazione: abbiamo scoperto che l’alterazione in un fattore neurotrofico specifico, la molecola Ngf che fu scoperta da Rita Levi Montalcini, provoca dei danni cerebrali simili a quelli dell’Alzheimer».
Le cellule coinvolte per prime, in questo caso, non sono i neuroni, ma altre: gli astrociti e la microglia, abbondanti nel cervello e con un ruolo di supporto proprio alle funzioni neuronali. «La loro degenerazione può essere contrastata con una forma modificata dell’Ngf, da noi chiamata “painless Ngf”: questo fattore protettivo è stato codificato per ridurre alcuni effetti indesiderati, come l’induzione del dolore». Mentre si conducono i primi test, l’obiettivo è arrivare alla sperimentazione sull’uomo. E scalfire finalmente l’enigma Alzheimer. http://www.lastampa.it/2016/04/22/scienza/tuttoscienze/perch-lalzheimer-continua-a-dribblare-qualunque-cura-Xy5cx3IQM1fnzerNX5UeSO/pagina.html
Apr
le scienze.it, 20/4/2016
Comunicato stampa EFSA. I trattamenti in corso di sperimentazione sugli olivi in Puglia possono ridurre i sintomi della malattia causata dalla Xylella fastidiosa ma non eliminano l’agente patogeno dalle piante infette. http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/4456
Gli esperti di salute delle piante dell’EFSA hanno valutato studi eseguiti in Puglia da due gruppi - uno dell’Università di Foggia e l’altro del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) di Caserta – e hanno anche esaminato trattamenti utilizzati altrove per controllare le infezioni batteriche in piante come l’olivo, gli agrumi, il melo, il pero e la vite. Il gruppo del CREA ha anche riferito di risultati positivi dopo l’utilizzo di un prodotto commerciale contenente zinco, rame e acido citrico … http://www.lescienze.it/news/2016/04/20/news/xylella_trattamenti_sperimentazione_efsa_sintomi-3059352/
Università di Tor Vergata