Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
29/2/2016 – le scienze
Il livello di fotosintesi realizzata dalle piante delle foreste tropicali, e quindi della CO2 che viene così fissata, dipende più dalla “qualità” delle foglie che dalla loro quantità. La scoperta – illustrata in un articolo pubblicato su “Science” – è di un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson e dell’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca amazzonica (INPA) a Manaus che sono così riusciti a colmare una significativa lacuna nei modelli dell’ecosistema terrestre che era fonte di imprecisione anche nei modelli climatologici. [...] http://science.sciencemag.org/content/351/6276/972
http://www.lescienze.it/news/2016/02/29/news/amazzonia_aumento_fotosintesi_stagione_secca_foglie-2989709/
Feb
radiotrescienza, 26/2/2016 – in onda alle 11.30
Contagiato dall’HIV in laboratorio. È successo a un ricercatore italiano che lavorava su una versione modificata del virus per studiare potenziali cure. Un caso unico, appena reso noto in una conferenza internazionale in corso a Boston, che solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza nei laboratori, come ci spiega Carlo Federico Perno, virologo dell’università di Roma Tor Vergata. -
la repubblica.it: http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/02/24/news/hiv_contagio_da_virus_generato_in_laboratorio_primo_caso_al_mondo-134142710/
Feb
radiotrescienza, 25/2/2016
Le due facce della ricerca italiana. Ieri l’annuncio che ha raccolto molto ottimismo e qualche critica: la nascita ufficiale di Human Technopole, il centro d’eccellenza da un miliardo e mezzo di euro in 10 anni che sorgerà nell’area dell’Expo di Milano. Stefano Gustincich, che sarà a capo dell’istituto di neurogenomica, ci racconta gli obiettivi e i numeri del nuovo centro. L’altra faccia della medaglia è la lettera a Nature firmata da decine di scienziati italiani e la petizione online che ha già raccolto quasi 50mila firme per salvare la scienza del nostro pese mantenendo i finanziamenti “oltre il livello di sussistenza”, come ci spiega Giorgio Parisi, fisico teorico dell’università La Sapienza di Roma.
Al microfono Marco Motta -
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-3b3439b1-5e89-4c8b-bf8f-fe6e15e3ff05.html#sthash.MCu3jQ4S.dpuf
Human Technopole, la scienza all’Expo e la favola del pifferaio, la lettera di Elena Cattaneo a Repubblica:
http://www.repubblica.it/cronaca/2016/02/25/news/l_intervento_mentre_il_presidente_del_consiglio_pensa_al_centro_da_un_miliardo_e_mezzo_a_milano_affidato_a_una_fondazio-134179307/?ref=HRER2-1
Salviamo la ricerca italiana, la petizione su Change.org
La diretta dell’evento “Salviamo la ricerca” in streaming dalle 14:30 su YouTube – See more at: https://www.youtube.com/channel/UC_W8tTo3ime2mQKaCpZ8SvQ
Feb
le scienze.it 23/2/2016
Molecole che hanno la stessa forma ma che vibrano in modo diverso tra loro producono sensazioni olfattive differenti nel cervello delle api. È quanto emerge da uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento, autori di un articolo pubblicato su “Scientific Report”. Il risultato dimostra che un modello soddisfacente dei meccanismi biomolecolari alla base del senso dell’olfatto dovrebbe superare l’attuale contrapposizione tra le due teorie finora più accreditate. Secondo la prima di queste teorie, che è valsa a Richard Axel e Linda B. Buck il premio Nobel per la Medicina nel 2004, responsabili dell’odore di una sostanza sarebbero le sole caratteristiche strutturali, come dimensione e forma, delle molecole che entrano in contatto con specifici recettori nell’organo dell’olfatto di un animale, secondo il modello “chiave e serratura”. Una teoria alternativa, prevede invece che il riconoscimento dell’odore passi attraverso la specifica vibrazione degli atomi che compongono le molecole odorose. …
http://www.lescienze.it/news/2016/02/23/news/vibrazioni_molecole_olfatto_api-2982622/
http://www.nature.com/articles/srep21893
Università di Tor Vergata