Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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la stampa.it – 16/5/2014 -
Ordinare e archiviare centinaia di migliaia di cellule viventi in pochi minuti grazie a un dispositivo simile a un chip di memoria ad accesso casuale. Il sistema che muove le cellule al posto degli elettroni è stato sviluppato da un team di ricercatori della Duke University (Usa) e del coreano Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology (DGIST). Il dispositivo di «smistamento» cellulare potrebbe rivoluzionare la ricerca, consentendo rapidi ed efficienti controlli e separazioni di singole cellule che potrebbero successivamente essere studiate in grandi numeri.
«La maggior parte degli esperimenti lavora solo su un po’ di cellule e analizza l’attività genetica facendo la media della popolazione di un intero tessuto piuttosto che osservando le differenze tra singole cellule», ha spiegato Benjamin Yellen, tra gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications [...] http://www.nature.com/ncomms/2014/140514/ncomms4846/full/ncomms4846.html
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le scienze.it – 13/5/2014
La rapidità di crescita della membrana cellulare di Escherichia coli non è rallentata dall’elevata pressione osmotica della soluzione in cui è immerso il batterio: lo rivela un nuovo studio apparso sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Enrique Rojas e colleghi della Stanford University, basato su una nuova tecnica di ripresa video al microscopio, smentendo una teoria finora accreditata sulla dinamica di crescita delle membrane cellulari. Il risultato rappresenta un passo in avanti importante per comprendere come cambia il ciclo vitale dei patogeni passando da un ambiente all’altro, e apre nuove prospettive per la prevenzione delle infezioni.
http://www.lescienze.it/news/2014/05/13/news/crescita_membrana_cellulare_pressione_osmotica-2140324/
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il corriere della sera.it, 13/5/2014 – m. spampani
La «Rinorea niccolifera» potrebbe essere impiegata per bonificare terreni inquinati, ma anche per estrarre il metallo stesso [...] Appartiene alla famiglia delle Violacee ed è stata chiamata Rinorea niccolifera: il nome specifico riflette proprio la sua capacità di accumulare ingenti quantità di nichel nelle sue foglie, dove il metallo accumulato raggiunge l’1,8%, come spiega Edwino Fernando, dell’Università filippina Los Baños, principale autore della ricerca pubblicata dalla rivista PhytoKeys, facente parte di un progetto finanziato dal dipartimento di scienza e tecnologia del Consiglio filippino per industria, l’energia e lo sviluppo di tecnologie emergenti. La pianta è stata scoperta nella parte occidentale dell’isola di Luzon, in una zona conosciuta per i suoli ricchi di metalli pesanti. L’iperaccumulo di nichel è un fenomeno raro, e si registra soltanto in circa lo 0,5-1% delle specie vegetali che vivono in terreni ricchi del metallo [...] «Gli iperaccumulatori vegetali sono piante che hanno grandi potenzialità per lo sviluppo di tecnologie verdi. Per esempio il fitorisanamento e il phytomining», spiega Augustine Doronila, della scuola di chimica dell’ Università di Melbourne, che è anche co-autore del rapporto. «Il fitorimedio si riferisce all’uso di queste piante per rimuovere i metalli pesanti in suoli contaminati. Mentre il phytomining è il loro utilizzo per produrre raccolti al fine di recuperare commercialmente il metallo nei germogli di quelle cresciute in siti che ne sono ricchi». http://www.corriere.it/scienze/14_maggio_12/scoperta-nuova-pianta-mangia-metalli-adora-nichel-ed2cb888-d9f9-11e3-8b8a-dcb35a431922.shtml
Università di Tor Vergata