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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
La stampa.it – 14/03/2014
La reelina è capace di evitare il declino cognitivo
[...] questa molecola si è infatti dimostrata in grado di far regredire i segni clinici di malattia, ovvero il declino cognitivo, e di ridurre il deposito di materiale tossico di ”proteina beta-amiloide” nel cervello tipico della demenza. La ricerca è stata condotta da Daniela Rossi e Eduardo Soriano della Università di Barcellona e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications http://www.nature.com/ncomms/2014/140306/ncomms4443/full/ncomms4443.html
Per la prima volta in questo studio preclinico si dimostra la possibilità, aumentando la quantità di reelina presente nel cervello, di evitare sia i segni clinici, sia i segni anatomici tipici dell’Alzheimer.
Mar
Focus.it – 13/03/2014, elisabetta intini
uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B. Far marcire frutta, pesci e formaggi sarebbe, si legge nella ricerca, una strategia che i microbi del cibo utilizzano per accaparrarsi la cena: una sorta di guerra biologica per tenere uomini e altri animali alla larga dal loro bottino. http://www.focus.it/scienza/la-facciamo-ammuffire-cosi-non-la-tocchi_C12.aspx
http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/281/1782/20133320
Mar
Panorama.it, 12/3/2014 – eleonora lorusso
…uno studio inglese, finanziato dal Wellcome Trust e condotto dall’Università londinese Birkbeck in collaborazione con l’University College London (UCL), ha mostrato per la prima volta il processo di secrezione batterica di tipo IV, ovvero quello che permette ai batteri di passarsi tutte le informazioni genetiche relative alla loro sopravvivenza. Un procedimento che fa sì che si sviluppi proprio la resistenza ai farmaci ospedalieri.
Le ricerche in materia, dunque, proseguono, ma ad oggi non si è ancora riusciti a trovare nuovi antibiotici, rispetto a quelli già in circolazione. Perché? E c’è da preoccuparsi? “Dopo le iniziali ricerche, che hanno messo a punto i meccanismi grazie ai quali funzionano gli antibiotici, ad oggi si sono esaurite le possibilità di impiego di questi farmaci” risponde Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. … http://scienza.panorama.it/salute/Antibiotici-ecco-perche-potrebbero-non-funzionare-piu
Mar
La stampa.it – 11/3/2014, veronica ulivieri
… Oggi queste casseforti del patrimonio naturale sono in tutto circa 1.700. La prima è nata a San Pietroburgo nel 1926 e oggi possiede la più grande collezione di antiche varietà europee di piante coltivate, che nei prossimi anni potrebbero tornare nei campi perché capaci di resistere meglio a cambiamenti climatici, parassiti e siccità.
In Italia, le banche del germoplasma sono in tutto una ventina, nate per la maggior parte negli ultimi vent’anni. Da Cagliari a Trento, da Catania a Padova, selezionano e congelano i semi di varietà vegetali in via di estinzione, assicurando loro una vita lunga diverse decine di anni, a volte secoli. Una delle più attive è la Banca dei semi della Lombardia, nata nel 2005 dalla collaborazione tra università di Pavia e Regione. Una cassaforte dove parchi naturali, aziende agricole e associazioni portano i semi delle varietà antiche, per affidarli alle cure dei ricercatori. [...] Oggi abbiamo semi di circa mille specie: un terzo della flora lombarda è al sicuro», spiega Graziano Rossi, docente di Botanica nell’ateneo pavese e responsabile della struttura.
Ma la conservazione non è fine a sé stessa: «Siamo la base di una filiera che promuove l’utilizzo di piante autoctone per il florovivaismo, il verde urbano, la fitodepurazione» [...] da Oltralpe arriva un altro esempio di banca dei semi decisa a non ridursi a una mera biblioteca. La fondazione ProSpecieRara ( http://www.prospecierara.ch/it/home ) ha iniziato a raccogliere e catalogare semi, ma anche a proteggere specie animali, nel lontano 1982.[...] sono state recuperate più di mille varietà di mele e pere, 400 varietà di bacche e parecchie migliaia di tipi diversi di ortaggi, tornati a popolare campi e giardini. http://www.lastampa.it/2014/03/11/scienza/ambiente/inchiesta/banche-dei-semi-i-forzieri-dove-si-protegge-la-biodiversit-4SjozS9euC9TYQjii93dUN/pagina.html
Università di Tor Vergata