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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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Radiotrescienza – 4/3/2014
È più naturale berlo crudo o è più naturale non berlo affatto? Sul latte ne girano parecchie. Eppure, ci ricorda Dario Bressanini nei suoi Pane e bugie e Le bugie nel carrello (Chiarelettere 2010 e 2013), le nostre nonne lo hanno sempre considerato un alimento sano e completo. E la genetica ha una spiegazione molto efficace del perché alcuni di noi lo bevano volentieri e altri no. Ce la racconta David Caramelli dell’università di Firenze.
Intanto bere acqua diventa un problema. Soprattutto per i laziali, in allarme per la contaminazione dell’acquedotto. La parola a Enrico Veschetti, ricercatore del reparto di igiene delle acque interne dell’Istituto superiore di sanità. http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-9a1da564-2bad-491e-98e6-6a44904de467.html
Feb
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La Stampa.it – 28/2/2014
La ricerca potrebbe essere utile per la pianificazione dei vaccini
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Colonia, Germania [ Michael Lassig e Marta Luksza] , ha sviluppato un modello che predice con successo l’evoluzione delle popolazioni del virus dell’influenza da un anno all’altro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature (http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13087.html ) .
Radiotrescienza 27/2/2014
…Prevedere le strategie del virus è uno strumento essenziale per la realizzazione di provvedimenti sanitari più efficaci: a che punto è la ricerca? Ne discutiamo con Fabrizio Pregliasco, virologo e responsabile del Laboratorio influenza dell’università di Milano, e con Stefania Salmaso, responsabile del Centro di nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità.
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html
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Panorama, 25/2/2014 – a. piemontese
La sua carenza favorisce l’insorgere delle patologie. Ma con una dieta salutare si può mantenere alto il livello nel sangue e nel cervello.
Una nuova ricerca condotta da Helen Vlassara e colleghi del Division of Experimental Diabetes and Aging, Department of Geriatrics and Palliative Medicine, Mount Sinai School of Medicine di New York e pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences , suggerisce che gli AGE siano responsabili della formazione delle placche senili, cioè gli accumuli di proteina amiloide nel cervello e associati con l’Alzheimer. E hanno anche individuato il meccanismo responsabile. Il comune denominatore tra malattie metaboliche e neurodegenerative infatti, come attestato da numerosi studi, è la carenza dell’enzima SIRT1, che serve a proteggere i neuroni e allo stesso tempo le ghiandole endocrine come il pancreas, che regola l’insulina.
L’intuizione della Vlassara e dei suoi collaboratori è che un regime alimentare ricco di AGE (per intenderci quello che favorisce l’insorgere del diabete), riduca, se non addirittura sopprima, la produzione del SIRT1. La cui mancanza a sua volta è coinvolta nei processi che portano al declino cognitivo e all’Alzheimer. http://scienza.panorama.it/salute/Alzheimer-e-diabete-individuato-l-enzima-che-ci-protegge-da-entrambi
Università di Tor Vergata