Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XFeb
La Stampa.it – 28/2/2014
La ricerca potrebbe essere utile per la pianificazione dei vaccini
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Colonia, Germania [ Michael Lassig e Marta Luksza] , ha sviluppato un modello che predice con successo l’evoluzione delle popolazioni del virus dell’influenza da un anno all’altro. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature (http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13087.html ) .
Radiotrescienza 27/2/2014
…Prevedere le strategie del virus è uno strumento essenziale per la realizzazione di provvedimenti sanitari più efficaci: a che punto è la ricerca? Ne discutiamo con Fabrizio Pregliasco, virologo e responsabile del Laboratorio influenza dell’università di Milano, e con Stefania Salmaso, responsabile del Centro di nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità.
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html
Feb
Panorama, 25/2/2014 – a. piemontese
La sua carenza favorisce l’insorgere delle patologie. Ma con una dieta salutare si può mantenere alto il livello nel sangue e nel cervello.
Una nuova ricerca condotta da Helen Vlassara e colleghi del Division of Experimental Diabetes and Aging, Department of Geriatrics and Palliative Medicine, Mount Sinai School of Medicine di New York e pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences , suggerisce che gli AGE siano responsabili della formazione delle placche senili, cioè gli accumuli di proteina amiloide nel cervello e associati con l’Alzheimer. E hanno anche individuato il meccanismo responsabile. Il comune denominatore tra malattie metaboliche e neurodegenerative infatti, come attestato da numerosi studi, è la carenza dell’enzima SIRT1, che serve a proteggere i neuroni e allo stesso tempo le ghiandole endocrine come il pancreas, che regola l’insulina.
L’intuizione della Vlassara e dei suoi collaboratori è che un regime alimentare ricco di AGE (per intenderci quello che favorisce l’insorgere del diabete), riduca, se non addirittura sopprima, la produzione del SIRT1. La cui mancanza a sua volta è coinvolta nei processi che portano al declino cognitivo e all’Alzheimer. http://scienza.panorama.it/salute/Alzheimer-e-diabete-individuato-l-enzima-che-ci-protegge-da-entrambi
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la stampa.it- 26/2/2014 – tuttoscienze – GILBERTO CORBELLINI – Storia della medicina e di bioetica, UNIVERSITA’ LA SAPIENZA – ROMA
Il nuovo governo non può perdere l’occasione. Perché investire in istruzione, università e ricerca
… Chi ha governato l’Italia negli ultimi 30 anni e più sembra fosse all’oscuro che i livelli d’investimento in istruzione, ricerca e cultura sono i più predittivi (più delle risorse naturali) della capacità di un sistema economico e politico di migliorare il benessere sociale. [...] Renzi prende in mano il Paese che in Europa ha una delle più basse percentuali di laureati (la più bassa tra 30 e 35 anni): poco più del 20%, che è meno della metà di Gran Bretagna o Francia e lontana dalla media dell’Unione Europea (35%). E’ di pochi giorni fa il dato che registra un calo di 90 mila unità nel numero di immatricolati nel 2013-14 rispetto al 2003-4. Da questa crisi economica e da questo disinteresse per lo studio derivano la diffusione della corruzione, dell’evasione fiscale, delle truffe, del gioco d’azzardo, della criminalità organizzata, oltre che dei ciarlatani, giacché il livello d’istruzione (e la qualità del sistema educativo) di un Paese è anche predittivo dell’etica pubblica che caratterizza la convivenza sociale. Il nostro sistema educativo è intorno al 70° posto (su 148 posizioni), secondo il World Economic Forum. [...] Le prospettive di successo del nuovo governo nell’invertire il processo di declino dell’Italia non dipenderanno da generiche riforme del sistema politico, se non si sceglie anche di investire da subito e su tempi lunghi per migliorare la qualità del capitale umano o immateriale, che oggi si chiama «cognitivo» è…] Investire sul capitale cognitivo – che nelle società e nelle economie fondate sulle conoscenze è costituito principalmente da competenze scientifiche e tecnologiche, cioè da università e gruppi di ricerca internazionalmente competitivi oltre che da imprese innovative – significa destinare risorse, alleggerire la burocrazia e usare la leva fiscale per promuovere gli investimenti in formazione e ricerca, ma anche nello studio e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico.
http://www.lastampa.it/2014/02/26/scienza/tuttoscienze/si-chiama-capitale-cognitivo-e-ci-far-ricchi-BQO3bIxgbWR3CDrIbFJ9KL/pagina.html
la stampa.it – 26/2/2014 – d. banfi
Sostituire il gene difettoso con una copia perfettamente funzionante. Dalla teoria si è passati alla pratica. I risultati cominciano a dare ragione
Venerdì prossimo si celebrerà la settima giornata mondiale per le malattie rare. A dispetto dell’aggettivo queste patologie rappresentano però un fenomeno in continua crescita. Ad oggi si stima che ne esistano oltre 7 mila. [...] Per anni la ricerca è rimasta impotente. Oggi, grazie alle sempre più moderne tecniche di sequenziamento e manipolazione del Dna, qualcosa incomincia a muoversi. Un esempio? Il successo, opera del professor Luigi Naldini -direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon di Milano- nel trattamento della leucodistrofia metacromatica attraverso la terapia genica. http://www.lastampa.it/2014/02/26/scienza/malattie-rare-il-futuro-nella-terapia-genica-vnOoYePLQyAgWaTsK1g7tO/pagina.html
Università di Tor Vergata