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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze, 25/2/2014
Il costo ambientale del miglioramento delle condizioni di vita è sempre più alto. Negli ultimi decenni, infatti, l’aumento della speranza di vita alla nascita, un’indice del benessere della popolazione, è stato strettamente correlato all’aumento dei livelli di emissioni di gas serra. E col passare del tempo, la situazione sembra peggiorare: ogni anno di vita guadagnato è collegato a livelli sempre più alti di gas serra
L’aumento della speranza di vita media e il miglioramento delle condizioni di vita continueranno a far salire le emissioni di carbonio globale fino a che società ed economie si baseranno sui combustibili fossili. E’ questa la conclusione di un’analisi condotta da Andrew K. Jorgenson dell’Università dello Utah a Salt Lake City, che, partendo dal collegamento – confermato da numerosi studi – fra lo sviluppo di un paese e il miglioramento della qualità della vita, ha analizzato come cambia la relazione tra sviluppo, benessere ed emissioni nel tempo e nelle diverse regioni del mondo. La ricerca pubblicata su Nature Climate Change ha preso in esame 106 paesi nell’arco di tempo che va dal 1970 al 2009 [...] http://www.lescienze.it/news/2014/02/25/news/intensit_cabonio_benessere_speranza_vita_emissioni_pil-2024696/
http://www.nature.com/nclimate/journal/vaop/ncurrent/full/nclimate2110.html
Feb
la repubblica.it – 25/2/2014
Lo rivela una ricerca dell’Università La Sapienza di Roma.La nostra specie fondata da una decina di padri fondatori
L’homo sapiens non è nato in Africa orientale, come si è creduto finora, ma in quella centro – occidentale, dove era presente già 200.000 anni fa e dove una decina di ‘padri fondatori’ ha dato vita alla nostra specie. Emerge dalla firma genetica lasciata dai nostri progenitori, analizzata dai genetisti dell’università Sapienza di Roma.
Pubblicata sulla rivista Genome Research e coordinata dal gruppo di Fulvio Cruciani e Rosaria Scozzari, la ricerca riapre un campo in cui sembravano esserci risposte definitive. http://www.repubblica.it/scienze/2014/02/24/news/dna_riscrive_origine_homo_sapiens_in_africa_orientale-79527794/
Feb
La Subacquea è da sempre una disciplina al servizio della ricerca scientifica. L’avvento della subacquea ricreativa ha contribuito all’enorme incremento del numero di praticanti, al proliferare del numero di scuole ed offerte di percorsi formativi. Se da un lato questo […]
Feb
la stampa.it, 22/2/2014 – s. regina
Il metallo usato da sempre come antiparassitario è tossico, si deposita nel terreno creando seri rischi per acqua, terra e microorganismi. Bruxelles finanzia un piano per trovare soluzioni alternative
… da oltre un secolo è utilizzato contro la peronospora della vite, che può causare danni gravissimi alla produzione di uva. E se da un lato è un metallo indispensabile per alcuni meccanismi biologici delle piante- gioca infatti un ruolo chiave nella fotosintesi e nella sintesi delle proteine – dall’altro però non ne va sottovaluta la tossicità. Si deposita infatti nei primi strati del terreno, influenzando negativamente la vita microbica e lo sviluppo di batteri, alghe, funghi e lombrichi. “Il rame che viene utilizzato come antiparassitario tende in pratica ad accumularsi nell’ambiente, in particolare nel suolo – spiega Stefania Tegli, ricercatrice del Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze -. E, dal terreno, può raggiungere e inquinare le falde acquifere, determinando gravissimi rischi ambientali ed ecotossicologici su un ampio spettro di organismi e microrganismi”. Per questo la Commissione europea ha finanziato con il fondo per l’ambiente LIFE+ il progetto After-Cu (acronimo di “Anti-infective environmental friendly molecules against plant pathogenic bacteria for reducing Cu”), coordinato dall’ateneo fiorentino, che si prefigge di promuovere la riduzione dei composti di rame tradizionalmente utilizzati come battericidi in agricoltura, anche biologica. http://www.lastampa.it/2014/02/22/scienza/ambiente/il-caso/allarme-sulluso-agricolo-del-rame-8u8I2kN1OGBeAxlrKy3NVM/pagina.html
Università di Tor Vergata