Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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Radiotrescienza – 18/2/2014 – ore 11.30
Si chiama Pioneer tc1507, è una variante di mais geneticamente modificato per resistere ai parassiti. E sta facendo litigare i paesi dell’Unione europea. Divisi sulla decisione di autorizzarne la coltivazione su suolo comunitario. Ma mentre gran parte dell’Europa frena sull’uso degli ogm in agricoltura, il loro impiego si diffonde a macchia d’olio nel resto del mondo. Ne parliamo con Enrico Dainese, docente di biochimica degli alimenti all’università di Teramo, e Marcello Buiatti, docente di genetica all’università di Firenze e componente del Consiglio nazionale ambiente. http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-0716a154-cc2c-4b08-9ddc-1ef44e8d80e8.html
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html?refresh_ce
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La Stampa.it, 18/2/2013 -marco tedeschi
Fa tappa a Roma, dopo New York. Ginevra e Vienna, la mostra fotografica “Eliminare la fame nell’arco della nostra vita”. organizzata dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) assieme al Regno dell’Arabia Saudita, uno dei principali donatori dell’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare. [...] Le 39 foto in mostra a Palazzo Ruspoli, nel cuore di Roma, raccontano le tante emergenze e i molteplici programmi in cui è impegnato il WFP, dal Mali al Bangladesh, fino al sostegno ai piccoli agricoltori. [...] La mostra, aperta gratuitamente al pubblico nei giorni 19 e 20 febbraio, si tiene a Roma, Palazzo Ruspoli, in Via del Corso. Inaugurazione il 18 febbraio alla presenza del Ministro per l’Agricoltura del Regno dell’Arabia Saudita, Fahd Bin Abdulrahman Bin Sulaiman Balghunaim, e dalla Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), Ertharin Cousin. http://www.lastampa.it/2014/02/17/scienza/ambiente/il-caso/fotografie-contro-la-fame-NX730ueKUO2lGcFYOCZVwI/pagina.html
La Stampa.it, 14/2/2014 – silvia toscano
Appello di 10 associazioni, sottoscritto anche da Gorbaciov ed Edgar Morin, per estendere le competenze della Corte penale internazionale dell’Aja ai più gravi reati ambientali così da poterli giudicare quali crimini contro l’umanità, e a istituire il Tribunale penale europeo dell’ambiente
Alla lunga a rimetterci è l’ambiente. Ma le prime vittime sono gli abitanti del Pianeta: soffocati dal petrolio in Niger, avvelenati dal ciclo di estrazione delle sabbie bituminose in Canada, uccisi dalle radiazioni a Chernobyl. Molte vittime dei disastri ambientali non hanno nome, vivono nei luoghi più marginali della Terra e la loro vita vale niente o molto poco, come nel caso del disastro indiano a Bhopal: quando, dopo 26 anni, è finalmente arrivata una sentenza di condanna ai familiari delle vittime sono stati riconosciuti solo 500 euro di ‘risarcimento’.
Per rimettere in pari la bilancia della giustizia è stato lanciato un appello da 10 associazioni che rappresentano i vari aspetti della società civile (da Ame-Die, l’associazione di ex ministri dell’Ambiente di diversi paesi) a Sejf (Supranational Environmental Justice Foundation). La richiesta, sottoscritta anche da nomi della cultura e della storia politica come Gorbaciov ed Edgar Morin, punta a estendere le competenze della Corte penale internazionale dell’Aja ai più gravi reati ambientali così da poterli giudicare quali crimini contro l’umanità, e a istituire il Tribunale penale europeo dell’ambiente, in modo da rendere possibile l’applicazione delle sanzioni. Questa settimana, a seguito dell’appello internazionale, è partita anche una lettera a Ban Ki-Moon che chiede risposte sulla prima proposta, mentre al presidente della Commissione UE Barroso si domanda una presa di posizione sulla possibilità di avviare l’azione di un Tribunale europeo. [...]
La sede della nuova istituzione sarà probabilmente Venezia: la candidatura della città è parsa a molti ideale come palcoscenico internazionale… http://www.lastampa.it/2014/02/14/scienza/ambiente/focus/verso-un-tribunale-europeo-dellambiente-9VTi4hhk68T1CgjZCyI2nI/pagina.html
Le Scienze.it – 14/2/2014
La ricostruzione di 4000 anni di incroci fra i popoli basata sulle tracce genetiche che hanno lasciato permette di osservare le conseguenze di grandi eventi storici, ma anche di trovare tracce di avvenimenti per i quali non esistono documenti: dal “lascito” dell’esercito di Alessandro Magno agli abitanti dell’Hindu Kush a quello dell’Orda d’oro in Bulgaria.[...] la ricerca condotta da un gruppo di dell’University College di Londra, dell’Università di Oxford (a cui afferisce l’italiano Cristian Capelli), e del Max Planck Institut per l’antropologia evoluzionistica a Lipsia, che permette di rintracciare nel genoma le tracce di antichi incroci fra popolazioni differenti. Garrett Hellenthal e colleghi – che descrivono il loro approccio in un articolo pubblicato su “Science” (http://www.sciencemag.org/content/343/6172/747 ) - hanno sviluppato una serie di algoritmi che, partendo dai dati genetici di esseri umani contemporanei, rintracciano e confrontano i più piccoli frammenti di DNA caratteristici di diverse popolazioni, per poi costruire una mappa degli incroci che hanno portato al corredo genetico attuale…
Università di Tor Vergata