Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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La Stampa.it – 8/12/2013
Secondo gli studi può portare a percentuali molto alte di guarigioni e quindi a un risparmio sulle cure. Arriva anche l’ok della Food and Drug Administration
la rivoluzionaria cura per l’epatite C che utilizza la molecola sofosbuvir e approvata definitivamente venerdì sera dalla Food and Drug Administration (Fda), che ha un costo notevole, circa 84 mila dollari per terapia, ma che può portare a percentuali molto alte di guarigioni e quindi rappresentare in definitiva un risparmio rispetto alle cure attuali, protratte nel tempo.
«È una notizia storica, una rivoluzione nella terapia di questa malattia che causa nel nostro Paese 10.000 morti l’anno», ha commentato Antonio Gasbarrini, professore di gastroenterologia all’Università Cattolica di Roma. Il farmaco è infatti «il primo antivirale con azione diretta che unisce una grande efficacia a bassi effetti collaterali – spiega lo studioso – e che potrà essere utilizzato anche nei malati più gravi per diminuire la progressione della malattia». [...]
L’approvazione definitiva negli Usa del farmaco a base di sofosbuvir era molto attesa (in Europa dovrebbe essere approvata a inizio 2014) e segue quella avvenuta a fine novembre di un’altra pillola, a base della molecola simeprevir, utilizzabile (con l’interferone e la ribavirina) contro il genotipo 1 dell’epatite C che rappresenta il 50% di tutte le infezioni.
Secondo gli esperti gli scenari che si aprono con queste nuove molecole sono davvero rivoluzionari: «da tassi di guarigione dall’infezione con il virus dell’epatite C oggi abbastanza modesti (del 45%) si arriverà a tassi di efficacia dell’80-95%«, con trattamenti di breve durata e pochi effetti collaterali, secondo quanto spiegato da Massimo Colombo dell’università di Milano. L’obiettivo sarà eradicare non solo il virus ma diminuire la progressione della malattia e dunque la mortalità. A fronte di questo si dovrà preventivare un enorme esborso di denaro per la sanità pubblica. Ma secondo i primi scenari tracciati dagli economisti sanitari del Ceis di Tor Vergata, i risparmi potrebbero andare da un minimo di 11 milioni di euro dal 2015 ad un massimo di 44 milioni di euro nei successivi 15 anni.
La Repubblica.it – 8/12/2013, massimo vincenzi
La cura dagli Usa. L’Italia il Paese europeo più colpito con due milioni di contagiati. Per gli esperti è una vera “rivoluzione”
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Il Corriere della sera.it – 5/12/2013
Sorpresa: i resti hanno mostrato più affinità con i Denisoviani che ai Neandertal
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Il materiale è stato estratto dai resti di uno scheletro di Homo heidelbergensis, trovati nella grotta Sima de los Huesos, nella Sierra di Atapuerca nel nord della Spagna. I resti non hanno evidenziato affinità con i Neandertal, come i ricercatori avevano supposto, ma a un’altra specie umana, i Denisoviani rinvenuti in Siberia, specie affine sia ai Neandertal che agli uomini moderni, di cui sono stati trovati alcuni tratti genetici negli aborigeni in Papua-Nuova Guinea. La sequenza quasi completa di genoma mitocondriale è stata ricavata a partire da un osso con una tecnica innovativa. [...] Il risultato si deve al gruppo coordinato da Svante Paabo dell’Istituto Max Planck di antropologia evolutiva, che ha messo a punto un nuovo metodo per estrarre il Dna antico dai fossili.«La scoperta è inaspettata», sottolinea il primo autore dell’articolo pubblicato su Nature, Matthias Meyer, «perché i resti…
http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12788.html
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TED – Ideas worth spreading
It’s relatively easy to imagine a new medicine, a better cure for some disease. The hard part, though, is testing it, and that can delay promising new cures for years. In this well-explained talk, Geraldine Hamilton shows how her lab creates organs and body parts on a chip, simple structures with all the pieces essential to testing new medications — even custom cures for one specific person. (Filmed at TEDxBoston)
Geraldine Hamilton builds organs and body parts on a chip — to test new, custom cures. Full bio »
http://www.ted.com/talks/geraldine_hamilton_body_parts_on_a_chip.html
Università di Tor Vergata