Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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La Stampa.it – 4/12/2013
Lorenza Castagneri
Non solo allarmi e brutte notizie nel rapporto ambientalista Tante le specie ricomparse, un tempo date per spacciate
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All’interno dei nostri confini si stima l’esistenza di 58 mila specie animali e di 6.700 vegetali. Pari rispettivamente al 30% e al 50% di quelle esistenti in tutta Europa in una superficie che è circa un trentesimo di quella del continente.
Ma se poi si va a guardare oltre le cifre, si scopre che i numeri tengono conto anche di specie fino a un po’ di tempo fa date per spacciate e oggi ricomparse. [...] in questo «Borsino delle specie», stilato dai ricercatori di Wwf e della Società italiana di Ecologia che hanno condotto lo studio, gli esempi delle specie che hanno visto un miglioramento del proprio status sono tantissimi. C’è l’orso delle Alpi, passato dai 3-5 individui del 1990 ai 40 attuali, il camoscio appenninico, dai 600 di vent’anni fa ai circa 2000 e ancora l’airone guardabuoi, assente nel 1980 e oggi presente in 1000 coppie. Tutte specie diventate poco a poco protette. Come il lupo. «Merito dell’istituzione di aree a tutela degli animali e di norme che negli anni hanno fortemente limitato l’attività venatoria. Oltre che a una radicale trasformazione culturale nella popolazione» osserva Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia e curatore del rapporto. [...] Ma davanti a un quadro come questo c’è da stare tranquilli? Purtroppo no. [...]
l’elenco delle specie in via di estinzione è lungo e contiene anche il gallo cedrone, la tartaruga di mare, la pernice bianca e l’ululone. A cui si aggiungono i nomi di animali per cui il rischio esiste da più tempo: la foca monaca e la lince di cui, in Italia, esistono tra i 3 e i 5 esemplari viventi o ancora lo stambecco, non più di 10mila individui. E la colpa è soprattutto dell’uomo. …
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La Stampa.it – 4/12/2013
Sfida al Ministero, bloccato il decreto:“È necessario mettere in Commissione anche chi è a favore del metodo di cura” Sì dei giudici del Tribunale del Lazio al ricorso di Davide Vannoni. «Sospeso di conseguenza anche il parere contrario alla sperimentazione».
La Repubblica.it 4/12/2013
Il Tar del Lazio ha sospeso il decreto di nomina della Commissione del Ministero della Salute che ha bocciato il metodo Stamina. Di conseguenza, è sospeso anche il parere contrario alla sperimentazione del metodo. Accolto, dunque, il ricorso del presidente di Stamina, Davide Vannoni.
Le Scienze – 3/12/2013
I cervelli maschili hanno circuiti ottimizzati per una buona comunicazione all’interno di ciascun emisfero, mentre le donne li superano nelle comunicazioni fra i due emisferi. Nel cervelletto, però vale esattamente l’opposto. Si è anche scoperto che queste differenze, minime nell’infanza, si sviluppano nel corso dell’adolescenza.
Il cervello maschile è strutturato per ottimizzare la comunicazione all’interno di ciascun emisfero, quello femminile per ottimizzare la comunicazione fra i due emisferi.
La scoperta è di un gruppo di neuroscienziati della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania a Filadelfia, che pubblicano un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” ( http://www.pnas.org/content/early/2013/11/27/1316909110 ), a prima firma Ragini Verma. La ricerca – condotta su 949 individui di età compresa fra gli 8 e i 22 anni – fa parte della recente linea di indagine dedicata al connettoma, ossia l’insieme delle connessioni fra i diversi circuiti cerebrali, ma è la prima di questo ambito ad affrontare il problema da una prospettiva di genere. Lo studio è stato effettuato utilizzando le più avanzate tecniche di neuroimaing, tra cui la visualizzazione del tensore di diffusione (DTI, diffusion tensor imaging), una tecnica che permette di tracciare una mappa delle direzioni delle fibre del cervello per esaminarne le connessioni.
Dec
La Stampa.it – 3/12/2013
In 40 anni è scomparso 1/3 degli vertebrati, oltre 21mila specie a rischio
Un pianeta ricchissimo di vita, abitato da circa 5 milioni di specie animali e vegetali, con 18.000 nuove specie di piante e animali descritte ogni anno e 49 scoperte al giorno negli angoli più remoti del pianeta. Ma allo stesso tempo un quadro drammatico che vede un tasso di estinzione dovuto alle attività umane di 1.000 volte superiore al tasso di estinzione naturale [...] la fotografia che emerge dal primo rapporto Wwf sulla biodiversità in Italia e nel mondo, realizzato con il contributo della Società Italiana di Ecologia e presentato oggi a Roma.
Università di Tor Vergata