Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XLa Stampa – 10/10/2013
Allarme Fao: non solo perdita di cibo ma influenza anche su clima, risorse idriche, suolo e biodiversità
Il rapporto Food Wastage Footprint: Impacts on Natural Resources (L’impronta ecologica degli sprechi alimentari: l’impatto sulle risorse naturali N.d.T.) è il primo studio che analizza l’impatto delle perdite alimentari dal punto di vista ambientale, esaminando specificamente le conseguenze che esse hanno per il clima, per le risorse idriche, per l’utilizzo del territorio e per la biodiversità.
Oct
La Stampa- 09/10/2013
floriana rullo
La “rivoluzione del green” parte da Crescentino, nel Vercellese. E più precisamente dalla bioraffineria «Beta Renewables» del gruppo alessandrino Mossi & Ghisolfi, inaugurata alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, del governatore Cota e delle autorità locali. L’impianto è il primo al mondo in cui il bioetanolo di seconda generazione, ottenuto da biomasse non alimentari, viene prodotto non da mais o grano, ma da residui agricoli o colture marginali non destinate al consumo. “La nostra sarà la strada che segnerà la rivoluzione nel settore della chimica – ha affermato il patron dello stabilimento Guido Ghisolfi -. Perché sostenibilità ambientale e innovazione industriale sono i fattori chiave per la ripresa economica del Paese”.
Oct
La Repubblica – 09/10/2013
Un austriaco, un britannico e un israeliano (tutti con la cittadinanza degli Stati Uniti, dove lavorano da tempo) hanno avuto il prestigioso riconoscimento per “per i loro studi sullo sviluppo di modelli multiscala per sistemi chimici complessi”, utili per l’industria e per sviluppare nuovi farmaci
STOCCOLMA – Il Nobel per la Chimica 2013 è stato assegnato agli scienziati l’austriaco-statunitense Martin Karplus dell’Università di Strasburgo, lo statunitense-britannico Michael Levitt dell’Università di Cambridge e all’israeliano-statunitense Arieh Warshel dell’Università di Southern California. [...] Lo ha annunciato l’Accademia Reale di Stoccolma. Questi modelli sono utili per l’industria e per sviluppare nuovi farmaci.
I premiati lavorano da tempo negli Stati Uniti. Martin Karplus, 83 anni, è professore emerito dell’università americana di Harvard. Nato a Vienna nel 1930, si è trasferito negli Usa quando aveva 23 anni, per lavorare al California Institute of Technology (Caltech). Ha insegnato anche all’università francese di Strasburgo. Michael Levitt, 66 anni, lavora all’università californiana di Stanford. Cittadino britannico, è nato in Sudafrica, a Pretoria, nel 1947 e si è trasferito in Gran Bretagna nel 1971 per lavorare nell’università di Cambridge. Arieh Warshel, 73 anni, lavora alla University of Southern California a Los Angeles. E’ nato nel 1940 in Israele, nel Kibbutz Sde-Nahum ed ha la cittadinanza Israeliana e americana. In Israele ha lavorato nell’istituto Weizmann, a Rehovot….
http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/09/news/nobel_chimica_a_karplus_levitt_e_warshel-68226635/
La Stampa
Il Nobel per la Chimica al team che ha messo nel mirino i tumori
“Il lavoro di Karplus, Levitt e Warshel è fondamentale perché è riuscito a fare lavorare la fisica classica di Newton con la fondamentalmente diversa fisica quantistica”, si legge nelle motivazioni.
sole24ore
Hanno sviluppato modelli utili per l’industria e per sviluppare nuovi farmaci. A loro si devono tecniche computazionali di simulazione dell’interazione fra farmaci e proteine, in modo da non fare esperimenti a vuoto ma capire, già dal calcolatore, se un medicinale potrebbe avere o no un buon effetto sull’organismo
La Stampa – 09/10/2013, Tuttoscienze
fabio di todaro
Prevenzione, farmaci, trapianti e chirurgia bariatrica: i successi della ricerca
[...] Stefano Del Prato, ordinario di endocrinologia all’Università di Pisa e presidente della Società Italiana di Diabetologia (Sid)La 49esima edizione del congresso della «European Association for the Study of Diabetes», svoltosi a Barcellona, ha rappresentato l’occasione utile per mettere assieme i tasselli della ricerca, nella speranza di trovare le prime vie di fuga. L’Italia, rispetto agli altri Paesi, non si discosta dal trend di crescita. Lungo la Penisola, stando ai dati, sono quasi quattro milioni i malati, di cui ben più della metà «over 65». Un dato che, comparato con quello di tre lustri fa, evidenzia un aumento di diffusione: +70%. E allora come fare fronte a questa epidemia?
Università di Tor Vergata