Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XApr
wired.it – 6/4/2018, m. magistroni
…l‘analisi del genoma e dell’espressione genica dei tumori ha permesso ai ricercatori della University of North Carolina di stilare una nuova classificazione dei tumori umani.
Lo studio, pubblicato su Cell, è il più ampio mai condotto finora nel suo genere. Basato su 10mila campioni biologici provenienti da 33 tipi di tumori umani diversi, mostra come certi tumori si assomiglino dal punto di vista molecolare anche se si sono sviluppati in organi differenti e distanti tra loro, mentre tumori all’interno di uno stesso distretto corporeo possono invece essere malattie completamente diverse. [...] Analizzando le modificazioni genetiche, quelle epigenetiche e proteomiche dei campioni di tumori a disposizione, gli scienziati hanno dunque riscritto la classificazione dei tumori in relazione alla loro origine cellulare. … https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/04/06/tumori-genoma-nuova-classificazione/
http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(18)30358-1
Apr
le scienze.it – 3/4/2018 (L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 27 marzo 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze)
In Colombia è partito uno studio pionieristico sul ruolo dell’enigmatica proteina tau nell’Alzheimer. I ricercatori sperano di identificare nuovi bersagli farmacologici studiando una mutazione genetica ereditaria che causa una forma precoce della malattiadi Sara Reardon / Nature
… all’Università di Antiochia a Medellín [...] Da oltre trent’anni, i ricercatori stanno seguendo una mutazione genetica – comune nella regione – che fa sviluppare la malattia di Alzheimer già a 40-50 anni.
Nel corso di quest’anno, un team dell’università inizierà a eseguire la scansione del cervello di alcuni partecipanti allo studio sull’Alzheimer con una tecnica che è disponibile solo in alcuni importanti centri medici in tutto il mondo. Questo permetterà di monitorare una proteina, chiamata tau, che si accumula rapidamente nel cervello delle persone con la malattia, non appena i sintomi cominciano a manifestarsi. Guardare la formazione della proteina tau in tempo reale potrebbe rivelare il ruolo che ha nell’Alzheimer, dice Francisco Lopera, il neurologo che sta conducendo la ricerca. [...] Se tutto va bene, la squadra di Lopera sarà presto la prima, in Colombia, a essere in grado di fare una scansione cerebrale per osservare la proteina tau. Il team ha già condotto uno studio di imaging preliminare che ha prodotto dati promettenti.
I ricercatori hanno mostrato per la prima volta che la tau comincia ad accumularsi nel cervello delle persone con la mutazione Antioquia sei anni prima che inizino a mostrarsi i segni della malattia.
“Questo è uno studio molto importante,” dice Bruce Miller, neurologo comportamentale all’Università della California a San Francisco. “Penso che sia un’altra prova che la proteina tau è molto importante e ha una forte correlazione con i sintomi clinici”. … http://www.lescienze.it/news/2018/04/03/news/alzheimer_mutazione_eraditaria_colombia_pet_tau-3925313/
Apr
wired.it – scienza, 5/4/2018 – v. rita
È stato ottenuto da cellule staminali pluripotenti indotte coltivate per sole quattro settimane. La sua struttura e le funzionalità sono simili a quelle di un organo adulto umano. Potrà aiutare a testare farmaci con approccio mirato sul paziente
La bioingegneria fa passi da gigante. [...] Il risultato è stato raggiunto da un gruppo di ricerca guidato dalla Columbia University School of Engineering and Applied Science ed è pubblicato su Nature. Questo modello potrà essere utile, in particolare, per studi sulla fisiologia e sulle malattie che colpiscono il cuore. Ecco come è stato ottenuto. [...]
“Dato che finora gli sforzi per creare questi organi sono stati limitati dal livello di maturazione che si è potuto ottenere, abbiamo deciso di tentare un approccio del tutto nuovo”, ha spiegato l’autrice Gordana Vunjak-Novakovic, “l’idea è quella di esplorare il concetto di uno sviluppo accelerato”. … https://www.wired.it/scienza/biotech/2018/04/05/primo-muscolo-cardiaco-staminali/
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0016-3
Apr
Università di Tor Vergata