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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze.it,
I virus a RNA accompagnano i vertebrati da oltre 500 milioni di anni, evolvendosi e diversificandosi in parallelo con i loro ospiti. A mostrarlo sono i risultati della più ampia ricerca mai condotta sui virus a RNA ospitati da pesci, rettili e anfibi, che ha permesso una ricostruzione della loro storia evolutiva, portando anche alla scoperta di 214 nuovi virus. Lo studio è pubblicato su “Nature”. [...]
Yong-Zhen Zhang e colleghi del Chinese Center for Disease Control and Prevention, a Pechino, e dell’Università di Sidney, in Australia, hanno analizzato 186 specie di di pesci, rettili e anfibi, per identificare i virus a RNA che ospitano. Grazie alla cosiddetta analisi metatrascrittomica, che prevede il sequenziamento di tutti gli RNA presenti in un campione, hanno identificato 214 virus a RNA mai stati descritti prima. … http://www.lescienze.it/news/2018/04/09/news/virus_rna_evoluzione_parallela_vertebrati-3931399/
https://www.nature.com/articles/s41586-018-0012-7
scienzainrete – 9/4/2018 – p. greco
Il Brunswick, nel Land della Bassa Sassonia, non molto lontano da Hannover, ha di che esserne fiero. Il recente rapporto pubblicato a Bruxelles, Science, Research and Innovation Performance of the EU 2018. Strengthening the foundations for Europe’s future, con il 9,5% di investimenti rispetto al Prodotto interno lordo (PIL), lo classifica primo tra le trenta aree a maggiore intensità di R&S (ricerca scientifica e tecnologica) dell’Unione Europea. [...] Per quanto riguarda l’Italia, non entra in classifica. Tra le trenta aree europee più avanzate nell’economia della conoscenza, di cui l’intensità di R&S è il principale anche se non unico indicatore, non ce n’è neppure una colorata di bianco, rosso e verde. A dimostrazione che l’Italia è ai margini di questa economia.
Ebbene, la Germania intende continuare in questa Science, Research and Innovation Performance, tant’è che negli accordi del nuovo governo guidato da Angela Merkel è scritto nero su bianco che il paese intende aumentare gli investimenti in R&S puntando al 3,5% del PIL: il che collocherebbe l’intero paese al tredicesimo posto tra le aree a maggiore intensità di ricerca d’Europa. E al top tra i più grandi paesi del mondo.Ma non tutta l’Europa è Germania. [...] l’analisi comparata tra l’Europa e le altre grandi aree del mondo, ma anche tra i paesi interni all’Unione, [...] Ci dice come sono cambiati i rapporti nella geografia della ricerca tra l’anno 2000 e l’anno 2016. … http://www.scienzainrete.it/articolo/%E2%80%8B%E2%80%8B%E2%80%8B%E2%80%8B%E2%80%8B%E2%80%8B%E2%80%8Bl%E2%80%99europa-sta-perdendo-sfida-della-ricerca/pietro-greco/2018-04-09
https://ec.europa.eu/info/support-policy-making-eu-and-horizon-2020-associated-countries/srip-report_en
Apr
wired.it – 6/4/2018, m. magistroni
…l‘analisi del genoma e dell’espressione genica dei tumori ha permesso ai ricercatori della University of North Carolina di stilare una nuova classificazione dei tumori umani.
Lo studio, pubblicato su Cell, è il più ampio mai condotto finora nel suo genere. Basato su 10mila campioni biologici provenienti da 33 tipi di tumori umani diversi, mostra come certi tumori si assomiglino dal punto di vista molecolare anche se si sono sviluppati in organi differenti e distanti tra loro, mentre tumori all’interno di uno stesso distretto corporeo possono invece essere malattie completamente diverse. [...] Analizzando le modificazioni genetiche, quelle epigenetiche e proteomiche dei campioni di tumori a disposizione, gli scienziati hanno dunque riscritto la classificazione dei tumori in relazione alla loro origine cellulare. … https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/04/06/tumori-genoma-nuova-classificazione/
http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(18)30358-1
Apr
le scienze.it – 3/4/2018 (L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 27 marzo 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze)
In Colombia è partito uno studio pionieristico sul ruolo dell’enigmatica proteina tau nell’Alzheimer. I ricercatori sperano di identificare nuovi bersagli farmacologici studiando una mutazione genetica ereditaria che causa una forma precoce della malattiadi Sara Reardon / Nature
… all’Università di Antiochia a Medellín [...] Da oltre trent’anni, i ricercatori stanno seguendo una mutazione genetica – comune nella regione – che fa sviluppare la malattia di Alzheimer già a 40-50 anni.
Nel corso di quest’anno, un team dell’università inizierà a eseguire la scansione del cervello di alcuni partecipanti allo studio sull’Alzheimer con una tecnica che è disponibile solo in alcuni importanti centri medici in tutto il mondo. Questo permetterà di monitorare una proteina, chiamata tau, che si accumula rapidamente nel cervello delle persone con la malattia, non appena i sintomi cominciano a manifestarsi. Guardare la formazione della proteina tau in tempo reale potrebbe rivelare il ruolo che ha nell’Alzheimer, dice Francisco Lopera, il neurologo che sta conducendo la ricerca. [...] Se tutto va bene, la squadra di Lopera sarà presto la prima, in Colombia, a essere in grado di fare una scansione cerebrale per osservare la proteina tau. Il team ha già condotto uno studio di imaging preliminare che ha prodotto dati promettenti.
I ricercatori hanno mostrato per la prima volta che la tau comincia ad accumularsi nel cervello delle persone con la mutazione Antioquia sei anni prima che inizino a mostrarsi i segni della malattia.
“Questo è uno studio molto importante,” dice Bruce Miller, neurologo comportamentale all’Università della California a San Francisco. “Penso che sia un’altra prova che la proteina tau è molto importante e ha una forte correlazione con i sintomi clinici”. … http://www.lescienze.it/news/2018/04/03/news/alzheimer_mutazione_eraditaria_colombia_pet_tau-3925313/
Università di Tor Vergata