Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMar
radiotrescienza.it, 26/3/2018 – Al microfono Marco Motta, riscoltabile:
Continua a far discutere il Testo unico forestale per la gestione del patrimonio boschivo
Un provvedimento indispensabile per mettere ordine nella gestione del patrimonio forestale, secondo alcuni. Un lasciapassare per lo sfruttamento indiscriminato, secondo altri. Manca solo la firma del presidente Mattarella all’approvazione definitiva del Testo unico forestale, che in queste settimane divide la comunità scientifica. C’è chi sostiene che avere il controllo del bosco significa tutelarlo, e chi invece sottolinea come il bosco abbandonato ospiti habitat altrimenti perduti. Ne parliamo con Raoul Romano, ricercatore al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), e con Alessandro Chiarucci, botanico ed ecologo all’università di Bologna. http://www.raiplayradio.it/audio/2018/03/RADIO3-SCIENZA-Il-reclamo-dela-foresta-0aecb292-795d-4ef1-a8b5-2cc6ea1a5471.html
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la repubblica.it – 26 marzo 2018 – salute, v. pini
PER LA PRIMA volta in uno studio su pazienti, è stato scoperto da scienziati italiani il ruolo chiave di una piccola regione del cervello, l’area tegumentale-ventrale, nella malattia di Alzheimer. Se questa zona, che si occupa di rilasciare la dopamina, una importante molecola ‘messaggera’ del cervello, funziona poco, ne risente il ‘centro’ della memoria, l’ippocampo, quindi la capacità di apprendere e ricordare. A confermare i risultati di una prima ricerca sui topi da laboratorio, realizzata da Marcello D’Amelio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dell’IRCCS Santa Lucia, uno studio sull’uomo di due ricercatori italiani dell’Università di Sheffield, nel Regno Unito. Il risultato di quest’analisi su 110 persone potrebbe rivoluzionare diagnosi e cure di questa patologia.
“La nostra scoperta indica che se una piccola area di cellule del cervello, l’area tegmentale-ventrale, non produce la corretta quantità di dopamina da fornire all’ippocampo, un piccolo organo situato dentro il lobo temporale, in questa situazione quest’ultimo non funziona più in modo efficiente – spiega Annalena Venneri dello Sheffield Institute for Translational Neuroscience (SITraN) e autrice dello studio – . L’ippocampo è associato con la formazione di nuovi ricordi, per questo questa scoperta è cruciale per la diagnosi precoce dell’Alzheimer. Il risultato mostra un cambiamento che scatta repentinamente e che può innescare l’Alzheimer. Questo è il primo studio al mondo che è riuscito a dimostrare questo collegamento negli esseri umani”. [...]I ricercatori sono riusciti così a chiarire quali siano i dettagli molecolari della mancata comunicazione tra le cellule nervose che, nel tempo, provoca perdita di memoria. Fra le funzioni della dopamina c’è la regolazione del movimento e delle risposte emotive.
I risultati della ricerca, pubblicata sul Journal of Alzheimer’s Disease, potrebbero rivoluzionare gli screening per individuare i primi segnali dell’Alzheimer…
http://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/03/26/news/alzheimer_ippocampo_importante_nell_insorgere_malattia-192264070/
https://www.j-alz.com/vol63-1
le scienze.it, 27/3/2018
Dal 2000 al 2015 il consumo globale di antibiotici, sia quello in valori assoluti sia quello medio pro capite, è cresciuto vertiginosamente. Questo andamento pone un’ulteriore sfida ai tentativi di contenere lo sviluppo della resistenza a questi farmaci, che rappresenta una delle principali minacce per la salute pubblica a livello mondiale, come ha mostrato uno studio di ricercatori della Princeton University, del Politecnico federale di Zurigo e dell’Università di Anversa, che firmano un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” … http://www.lescienze.it/news/2018/03/27/news/consumo_globale_antibiotici_resistenza-3917419/
http://www.pnas.org/content/early/2018/03/20/1717295115
le scienze.it – 26/3/2018 – di Anna Meldolesi/CRISPerMania
Valutare l’impatto delle nuove tecniche di editing genomico e discutere delle loro possibili applicazioni: è l’obiettivo di un nuovo organismo internazionale proposto nei giorni scorsi dalle pagine di “Nature”. Ma non tutti sono convinti che sia necessario: ecco cosa ne pensano due pionieri della ricerca genetica, una bioeticista, uno scienziato politico, una psicologa sociale e uno storico della scienza
Alta Charo, che è una delle voci più autorevoli della bioetica americana; Luigi Naldini che, per i suoi importanti contributi nel campo della terapia genica, è stato chiamato a stendere le linee guida sull’editing del genoma umano delle Accademie delle scienze degli Stati Uniti; Robert Paarlberg, che si occupa di politiche internazionali alla Harvard Kennedy School; John Godwin della North Carolina State University; la psicologa sociale Agnes Allansdottir, che ha contribuito a un sondaggio internazionale su questi temi e farà parte del Forum sull’innovazione della Regione Lombardia; ma poi, siamo sicuri che “osservatorio” sia il nome giusto? Se lo chiede lo storico della biologia molecolare Nathaniel Comfort … http://www.lescienze.it/news/2018/03/26/news/crispr_editing_osservatorio_globale-3916106/
Università di Tor Vergata