Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze.it – 12/10/2017
Un dettagliato atlante che mappa i segmenti del DNA umano che influenzano l’espressione dei geni, e quindi i tratti osservabili di un tessuto, un organo o un individuo, è stato completato da una collaborazione internazionale creata proprio a questo scopo, il GenotypeTissue Expression (GTEx) Consortium. I risultati di questa impresa sono illustrati in quattro articoli pubblicati su “Nature”. [...] In particolare i ricercatori di GTEx hanno studiato più di 7000 campioni rappresentativi di 42 tipi di tessuto differenti, provenienti da oltre 400 donatori, ricorrendo alla tecnica detta eQTL (expression quantitative trait loci) e concentrandosi, per ogni campione, su circa 12,5 milioni di basi di DNA (ossia i “mattoni” di cui è costituito, chiamati rispettivamente adenina, guanina, citosina e timina) note per variare tra gli individui. Nel primo articolo i ricercatori hanno dimostrato che l’espressione di quasi tutti i geni del genoma umano è influenzata dalle variazioni genetiche presenti in tratti non codificanti per proteine e che la maggior parte delle varianti che influenzano l’espressione genica si trovano in prossimità del gene interessato (e per questo sono sono dette cis-eQTLs [...] (https://www.nature.com/nature/journal/v550/n7675/full/nature24277.html) [...] Il secondo articolo è invece dedicato all’esame degli effetti sull’espressione genica delle varianti non codificanti rare (ossia non comuni a un numero rilevante di soggetti) http://www.nature.com/nature/journal/v550/n7675/full/nature24267.html?foxtrotcallback=true [...] Gli ultimi due articoli mostrano infine come sia possibile combinare i dati ottenuti da GTEx con quelli ottenuti da altre ricerche per studiare come le varianti associate all’espressione genica alterata possono regolare altri fenomeni, come l’inattivazione di uno dei due cromosomi X nella femmina (https://www.nature.com/nature/journal/v550/n7675/full/nature24265.html); e il cosiddetto editing dell’RNA messaggero (mRNA), ossia quel complesso di processi che all’interno della cellula modificano l’mRNA per fargli assumere la sua forma “matura” che può essere differente a seconda del tessuto in cui deve operare; (https://www.nature.com/nature/journal/v550/n7675/full/nature24041.html) [...] Infine, un ultimo articolo pubblicato su “Nature Genetics” presenta le linee del progetto Enhancing GTEx, … https://www.nature.com/articles/ng.3969.epdf?referrer_access_token=zUwjdpb- cSoK8AHMSkIlR9RgN0jAjWel9jnR3ZoTv0O617cIutdJjDJWCsgA0Iuach7dHvoDEBLJE12saYYhHltzutCKGO4qCFGVLYVPTI90j1QUeHGzRZLMJLu4QdKRFPvopjar9eWzj-BudqVQaBgheNWd3Tp_ZJR_AWqVypIcahwUoJLk_7T4q8zHOSw1vT_UF2I0mYwaBLv4_Rz07FX2nhqTzSDVIlFS_kH_Ti8WJI9hi3hWQfyqNz1M8hzTbryxX5MCpNm50RdNhi243iNq8cMcvo5lKHxdO470J2M%3D&tracking_referrer=www.lescienze.it
https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/10/12/mappa-differenze-genoma-umano/
Oct
la stampa 12/10/2017 – tuttoscienze, a.mondo
È stata una caccia durata molti anni che ha portato a identificare un nuovo recettore della proteina NoGo-A, noto regolatore di tutte le forme di plasticità nel sistema nervoso centrale: in pratica, la capacità del cervello di adattarsi e ripararsi in seguito a un danno. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Developmental Cell, è stata coordinata dall’équipe di Martin Schwab del Brain Research Institute-Università di Zurigo in collaborazione con il gruppo di ricerca della prof.ssa Annalisa Buffo del NICO-Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (con sede a Orbassano, presso il comprensorio dell’Ospedale San Luigi Gonzaga) e Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, che studia le forme di plasticità cerebrale ormai da 20 anni. … http://www.lastampa.it/2017/10/12/cronaca/scoperto-un-nuovo-interruttore-della-proteina-che-regola-la-capacit-del-cervello-di-ripararsi-evxjM1AIeOVrQ4JjDdkYoJ/pagina.html
http://www.cell.com/developmental-cell/fulltext/S1534-5807(17)30674-3
Wired, 12/10/2017, s. valesini
Uno studio sul Bmj punta il dito sui meccanismi di approvazione dei nuovi antitumorali: per quasi metà mancherebbero prove di una reale efficacia sulla sopravvivenza o la qualità di vita dei pazienti [...]
Le nuove molecole in questione sono 48, approvate con 68 indicazioni terapeutiche. Solo 18 di queste 68 richieste di autorizzazione sono state presentate con a supporto studi che avevano indagato la sopravvivenza generale dei pazienti, e solo 35 avevano informazioni sulla qualità di vita. [...] a Wired Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. “I dati che emergono dallo studio mi sembrano rappresentativi della situazione attuale – commenta Garattini – abbiamo approvato con troppa fretta troppi nuovi farmaci, e per molti di questi ci troviamo a non conoscere bene l’efficacia, [...] Un parere più ottimista è invece quello di Alberto Sobrero, direttore dell’Oncologia medica 1 dell’ospedale policlinico San Martino di Genova [...] “Se nell’81 abbiamo avuto una tappa fondamentale con lo sviluppo della prima chemioterapia, e nel ‘98 la seconda grande rivoluzione con l’arrivo dei farmaci biologici, possiamo dire che il 2016 è stato l’anno della terza rivoluzione: l’immunoterapia”. …
https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/10/12/tumori-quanti-farmaci-funzionano-realmente/
http://www.bmj.com/content/359/bmj.j4530
Oct
la stampa.it – 9/10/2017 v. sabadin
… Un gruppo di scienziati che partecipavano negli Stati Uniti a un congresso dell’American Society for Microbiology ha lanciato un allarme che i governi e i responsabili dei sistemi sanitari nazionali non dovrebbero sottovalutare. Un batterio contenente un gene chiamato Mcr-1 si sta diffondendo nel mondo a una velocità impensabile: scoperto 18 mesi fa, è già presente nel 25% dei pazienti ricoverati in ospedale in alcune aree della Cina, ed è stato individuato anche negli Stati Uniti e in altri 20 paesi.
L’Mcr-1 è resistente alla Colistina, l’antibiotico che era rimasta l’unica arma a disposizione dei medici dopo che la diffusione globale di batteri multi-resistenti sta rendendo inutili gran parte degli antibiotici normalmente in uso
Il governo britannico, le Nazioni Unite, il Wellcome Trust e i governi di altri paesi hanno organizzato questa settimana a Berlino una conferenza per discutere del problema e spingere le case farmaceutiche ad accelerare la ricerca in modo da trovare presto una soluzione. [...] Il governo britannico, le Nazioni Unite, il Wellcome Trust e i governi di altri paesi hanno organizzato questa settimana a Berlino una conferenza per discutere del problema e spingere le case farmaceutiche ad accelerare la ricerca in modo da trovare presto una soluzione. [...] http://www.lastampa.it/2017/10/09/italia/cronache/il-batterio-che-spaventa-gli-scienziati-super-resistente-agli-antibiotici-xWDgdoZO2POf7uixfZgHzH/pagina.html
Università di Tor Vergata