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le scienze.it - 29/3/2017
Per la prima volta un gruppo di ricerca è stato in grado di studiare in vitro le interazioni dei diversi tessuti del sistema riproduttivo femminile, ricreando in provetta il ciclo mestruale umano di 28 giorni.
L'impresa è stata portata a termine da un gruppo i ricercatori della Northwestern University a Chicago e del The Charles Stark Draper Laboratory a Cambridge, in Massachusetts, che firmano un articolo su "Nature Communications". La tecnologia messa a punto potrà fornire una piattaforma utile alla scoperta di nuovi farmaci per la terapia dei disturbi dell'apparato riproduttivo femminile e nuove strategie anticoncezionali... http://www.nature.com/articles/ncomms14584
http://www.lescienze.it/news/2017/03/29/news/imitazione_su_chip_ciclo_mestruale-3472845/

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la stampa.it, 30/3/2017. f. di todaro
Ricerca dell’Università di Stanford e di scienziati tedeschi. Lo stop al turnover delle sinapsi è considerato il momento che segna l’inizio del processo di invecchiamento cerebrale
... uno studio pubblicato sulla rivista «Science». Come risultato della ricerca, viene messa in relazione la capacità dell’essere umano di riconoscere i volti con lo sviluppo anatomico di una regione specializzata della corteccia cerebrale, individuabile nella faccia inferiore del lobo temporale. L’analisi, realizzata mediante tecniche di risonanza magnetica, ha permesso di verificare come un’abilità sempre maggiore nel riconoscimento dei volti si associ a un aumento delle dimensioni di questa regione del cervello. Un processo che ha inizio dall’infanzia e si protrae fino quasi ai trent’anni: ben oltre quella che era considerata la soglia massima. «Questo studio è la prova che la plasticità del cervello continua per molti anni dopo la nascita - afferma Stefano Cappa, ordinario di neuroscienze cognitive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro della Società Italiana di Neurologia -. Il fatto che l’aumento delle dimensioni del cervello sia specifico della parte che interessa il riconoscimento dei volti conferma il ruolo centrale che la capacità di riconoscere gli altri ha per la nostra specie, nello sviluppo delle relazioni sociali».
I ricercatori - Università di Stanford, in collaborazione con i colleghi tedeschi del centro di ricerca in neuroscienze Julich - hanno reclutato 22 bambini e 25 adulti, scansionando il loro cervello con una risonanza magnetica funzionale. ... http://www.lastampa.it/2017/03/30/scienza/benessere/una-parte-del-nostro-cervello-continua-a-crescere-fino-ai-anni-Xak6Ej0ltlY1Vi7BzckjiN/pagina.html
http://science.sciencemag.org/content/355/6320/68

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la repubblica.it - 27/3/2017
LA MEMORIA umana è racchiusa in poco più di 100 geni, identificati grazie alla correlazione tra i dati genetici e l'attività del cervello nel processo di elaborazione dei ricordi. La ricerca è stata presentata nella conferenza annuale della società di neuroscienze cognitive americana (CNS), a San Francisco.
Una scoperta resa possibile da un'insolita collaborazione tra genetisti e neuroscienziati. "È uno dei primi risultati ottenuti in un nuovo campo di ricerca, la 'genetica per immagini', che mette in relazione le variazioni dei geni con quelle anatomiche e delle funzioni del cervello", sottolinea Genevieve Konopka, della Southwestern University, una delle autrici della scoperta. ...
http://www.repubblica.it/scienze/2017/03/27/news/scoperti_cento_geni_memoria-161553055/
https://www.cogneurosociety.org/mycns/?page=symposium_sessions#2
Università di Tor Vergata