:
Crescenzi   Marco Crescenzi (Istituto Superiore di Sanità, Roma) Il controllo del ciclo cellulare nel muscolo scheletrico: inversione del differenziamento terminale Aula Seminari Dipartimento di Biologia Martedì 17 Gennaio 2017, Ore 15:00 Abstract: Il differenziamento terminale (DT) è caratterizzato dall’uscita permanente delle cellule dal ciclo mitotico. Le basi molecolari della perdita di competenza replicativa nelle cellule terminalmente differenziate sono scarsamente comprese. Il nostro gruppo investiga il DT muscolare col duplice obiettivo di rivelarne i determinanti molecolari e di sfruttare le conoscenze acquisite in medicina rigenerativa. Cerca inoltre di allargare le conclusioni che raggiunge ad altri sistemi differenziativi terminali. Il seminario inizierà con una presentazione delle conoscenze sul controllo del ciclo cellulare nel DT, delle domande cui dobbiamo rispondere e dei tentativi di riattivare la proliferazione di cellule differenziate terminalmente. Seguirà una sintesi del lavoro svolto dal mio gruppo in questo settore, che si concluderà con gli studi attualmente in corso e non ancora pubblicati. Invitato da G. Cesareni tel. 06-72594315
:
111338183-d43a22e9-c283-43bd-8ef4-0478ae86cce1 le scienze.it - 11/01/2017 ... I retrovirus hanno fatto la loro comparsa almeno mezzo miliardo di anni fa, in un ambiente marino, e hanno probabilmente segnato lo sviluppo di una parte del nostro sistema immunitario. La scoperta - che confuta l'ipotesi che questi microrganismi siano un frutto recente dell'evoluzione, risalente a non più di cento milioni di anni fa - è di due ricercatori dell'Università di Oxford, Pakorn Aiewsakun e Aris Katzourakis, che firmano un articolo su "Nature Communications". ... http://www.lescienze.it/news/2017/01/11/news/retrovirus_endogeni_primi_vertebrati_sistema_immunitario-3377298/ http://www.nature.com/articles/ncomms13954 la repubblica.it, 10/01/2017 http://www.repubblica.it/scienze/2017/01/10/news/i_virus_parenti_dell_hiv_hanno_mezzo_miliardo_di_anni-155760092/
:
r-ALZHEIMER-medium huffington post.it, 03/01/2017 - Luigi De Gennaro (Psicofisiologo, esperto di disturbi del sonno) ... un sonno di "peggiore qualità", con una minore attività lenta dell'Eeg è correlata a un maggiore accumulo di β-amiloide nelle aree prefrontali del cervello. Anticipando questa nuova stagione di speranze per la malattia di Alzheimer, abbiamo intrapreso alcuni anni fa il più ampio progetto mai eseguito sullo studio del sonno nei pazienti Alzheimer e di coloro che soffrono di Mild Cognitive Impairment. I primi risultati prendono in considerazione proprio il riscontro di una relazione tra deposizione di β-amiloide e attività lenta del sonno. Il 3 gennaio abbiamo pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature uno studio in cui dimostriamo in maniera molto chiara come su specifiche aree della corteccia cerebrale (le stesse maggiormente interessate al processo neurodegenerativo) si osservi un drastico dimezzamento dei complessi K del sonno. ... http://www.huffingtonpost.it/luigi-de-gennaro/dalla-ricerca-sul-sonno-una-speranza-per-la-malattia-di-alzheimer_b_13927598.html?utm_hp_ref=salute http://www.nature.com/articles/srep39688
:
radiotrescienza, 11/01/2017 - in onda ore 11.30 - al microfono pietro greco Ebola, aviaria, zika. Nel bel mezzo di un’epidemia, tutti parlano delle misure da prendere. Ma appena l’emergenza rientra, l’attenzione dei media e del pubblico si spegne. Eppure è proprio nei momenti di relativa tranquillità che è possibile organizzare una prevenzione efficace: lo sta facendo l’Organizzazione Mondiale di Sanità. Con quali strategie? Lo chiediamo a Roberto Satolli, medico e giornalista. ... riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-a4acfacf-b94b-40dd-af31-457e6e3bd67e.html