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mondragone miele mondragone miele 5 mondragone miele 2mondragone miele 4 allegato2 Dal mese di luglio è stato avviato,  dal laboratorio di Botanica del Dipartimento di Biologia dell' Università degli studi di Roma "Tor Vergata", il nuovo apiario didattico. Nella suggestiva location di Villa Mondragone - sede di rappresentanza dell'ateneo - sono state collocate alcune arnie dalle quali le api (specie Apis mellifera ligustica) possono volare nel parco e nei boschetti  della villa, ricchi di varietà botaniche mediterranee, alla ricerca di polline e nettare. Il progetto intende finalizzare l'attività apistica tanto all'ambito della didattica quanto alla ricerca e alla sperimentazione già portata avanti da alcuni anni dal Centro Ricerche Miele dello stesso Dipartimento. Tra gli obiettivi anche la produzione monitorata e certificata del miele e di altri prodotti apistici. Per l' autunno è in programma  una giornata dedicata all'inaugurazione del nuovo apiario, per l'occasione nei giardini e nei cortili di Villa Mondragone saranno allestiti percorsi espositivi, descrittivi della biologia delle api e postazioni di analisi sensoriale del miele. L'evento sarà anche occasione per riproporre le visite guidate della villa ottocentesca.
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5ULZAKHZ5596-k00H-U10801112686690kLC-1024x576@LaStampa.it   Un’infezione da Escherichia svela i punti deboli degli antibiotici la stampa.it - 15/7/2016 - d. banfi A scatenare le paure è stata una ricerca, pubblicata su «Antimicrobial Agents and Chemotherapy» da un gruppo del Walter Reed National Military Medical Center del Maryland, in cui si descriveva l’identificazione - per la prima volta negli Usa, ma non nel mondo - di un’infezione da Escherichia coli in una paziente resistente alle tradizionali terapie [...] Ciò che deve preoccupare - continua la specialista - è la modalità con cui è stata acquisita l’informazione che genera la resistenza. I batteri, infatti, grazie ai plasmidi, possono passarsi informazioni e, dunque, un microrganismo “insegna” a un altro come diventare resistente. Ciò può avvenire anche tra batteri di specie differenti. ... http://www.lastampa.it/2016/07/15/scienza/tuttoscienze/il-segreto-del-superbatterio-che-insegna-linvulnerabilit-m0yzuhKP1on0OcUxCGpsGP/pagina.html
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084302389-baf89895-6683-4115-b501-b8a033d60356   le scienze.it, 14/7/2016 Se siamo come siamo, lo dobbiamo in parte significativa alla pressione selettiva esercitata dai virus: almeno il 30 per cento delle differenze che distinguono le nostre proteine (e la loro funzionalità) da quelle degli altri mammiferi sono una conseguenza di infezioni virali. La scoperta è di un gruppo di biologi della Stanford University, che illustrano la loro ricerca su “eLife”. [...] Le precedenti ricerche sulle interazioni tra virus e proteine si erano infatti concentrate su un numero molto ristretto di proteine, cioè quelle direttamente coinvolte nella risposta immunitaria. Ora, per la prima volta Enard e colleghi hanno cercato le tracce degli effetti delle infezioni virali su tutti i tipi di proteine [...] I ricercatori hanno preso in esame in particolare 9900 proteine i cui geni sono presenti in tutte le specie di mammiferi di cui è stato finora sequenziato il genoma ...  http://www.lescienze.it/news/2016/07/14/news/evoluzione_accelerata_proteine_interagenti_virus_adattamento-3161274/ https://elifesciences.org/content/5/e12469
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PP7ZF5JT1028-kj0-U10801085762724fzH-1024x576@LaStampa.it LA STAMPA.IT - 14/7/2016, TUTTOSCIENZE, V. ARCOVIO Dagli australopitechi ai Sapiens, tante avventure inattese - Intervista a Olga Rickards ... «Grazie ai progressi nello studio del Dna antico e nella biologia molecolare possiamo cogliere l’evoluzione con le mani nel sacco proprio mentre sta operando e riscrivere la storia dell’uomo e dei suoi antenati». [...]  Olga Rickards, scienziata a capo del Centro di antropologia molecolare per lo studio del cosiddetto «aDna» dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dove si estrae e si analizza solo ed esclusivamente il Dna di epoche remote. [...] dall’analisi del genoma mitocondriale di reperti umani ritrovati nell’area megalitica di Saint-Martin de Corleans ad Aosta, siamo riusciti a risalire all’aplogruppo di appartenenza delle varie sequenze e alla loro probabile origine geografica. [...] dal sequenziamento del genoma dell’uomo di Neanderthal si è scoperto che l’Homo sapiens proveniente dall’Africa non ha sostituito i cugini neanderthaliani nell’Eurasia occidentale, ma che c’è stato un mescolamento: sono state riscontrate tracce di Dna di Neanderthal nelle popolazioni attuali dei continenti asiatico ed europeo, nonché tracce del nostro genoma in un neanderthaliano». [...] «Grazie al Dna possiamo risalire alle caratteristiche fenotipiche dei popoli del passato, cioè al colore della pelle, degli occhi e dei capelli. Possiamo anche sapere, da un solo frammento di ossa, se ci sono state malattie genetiche e risalire ai rapporti di parentela e al sesso degli individui... http://www.lastampa.it/2016/07/14/scienza/tuttoscienze/la-nostra-storia-prima-della-storia-io-la-scopro-nel-dna-pi-antico-qtQGMXumWVsLWS2gGsl4oJ/pagina.html