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123349721-2609b6db-bc5c-4e17-a5aa-9f569e47d3fc   le scienze.it - 17/6/2016 Sarebbe stata una lunga e lenta serie di acquisizioni di geni dai batteri a permettere la trasformazione di alcuni archea nelle prime complesse cellule eucariote. E' questa la conclusione a cui sono giunti Gautam Dey e Buzz Baum, dell'University College di Londra, e Mukund Thattai, del National Centre for Biological Sciences a Bangalore, in India, in seguito all'analisi del genoma di un nuovo tipo di archea, che descrivono sui Trends in Cell Biology.  ...    http://www.lescienze.it/news/2016/06/17/news/evoluzione_eucarioti_da_archea_batteri_loki-3127482/ http://www.cell.com/trends/cell-biology/fulltext/S0962-8924(16)30002-2
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F1.medium le scienze.it - 16/6/2016 Un primo effetto evidente, come dimostrano due nuovi studi pubblicati sulla rivista “Science Translational Medicine”, è che i bambini sottoposti ripetutamente a terapia antibiotica mostrano un'alterazione del microbiota, l'insieme dei microbi – per la maggior parte batteri, ma anche lieviti e virus - che albergano nel tubo digerente umano. Inoltre, l'esposizione ripetuta agli antibiotici induce i batteri intestinali ad attivare i geni che garantiscono una resistenza a quella classe di sostanze. ... http://www.lescienze.it/news/2016/06/16/news/antibiotici_bambini_alterazione_microbiota_intestinale-3127141/ il primo studio, Nicholas Bokulich e colleghi della New York University, Antibiotics, birth mode, and diet shape microbiome maturation during early life - http://stm.sciencemag.org/content/8/343/343ra82 il secondo studio, Moran Yassour del Broad Institute del MIT e della Harvard University a Cambridge, nel Massachusetts, e colleghi di una collaborazione tra istituti finlandesi e statunitensi,  Natural history of the infant gut microbiome and impact of antibiotic treatment on bacterial strain diversity and stability - http://stm.sciencemag.org/content/8/343/343ra81
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300x1691466091686712Lab-Technicians radiotrescienza, 17/6/2016 - in onda ore 11.30 - Al microfono Pietro Greco Da quando Galileo ha posto le basi del metodo scientifico, è stato uno dei suoi capisaldi. I risultati di un esperimento devono essere riproducibili da un qualsiasi altro laboratorio nel mondo. Di recente però la rivista Nature ha condotto un sondaggio tra i ricercatori: il 70% ha dichiarato di non essere riuscito a riprodurre i risultati ottenuti da altri colleghi. Dalla biomedicina alla psicologia, quali sono i motivi che spiegano questo fenomeno? E che impatto può avere sulla solidità dei risultati scientifici? Ne parliamo con Andrea Capocci, fisico e collaboratore del quotidiano il Manifesto, e Roberto Satolli, medico e giornalista dell’Agenzia Zadig. http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-08b83c4f-abe5-4af8-80da-1b58debe594f.html Reality check on reproducibility, da Nature: http://www.nature.com/news/reality-check-on-reproducibility-1.19961 La scienza? Non ammette repliche, Andrea Capocci sul Manifesto      http://ilmanifesto.info/la-scienza-non-ammette-repliche/
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100724382-9b9cfdb8-c981-4f41-bb59-fab5738b9710 le scienze.it, 15/6/2016 Il cervello di pappagalli, corvidi e uccelli canori ha una densità di neuroni superiore a quella dei mammiferi, primati compresi. Ed è più alta anche la percentuale di neuroni che fanno parte delle aree cerebrali destinate alle funzioni cerebrali superiori (come la pianificazione delle azioni future o la ricerca di schemi e modelli negli eventi), ossia la corteccia nei mammiferi e il pallio negli uccelli. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università Carolina di Praga e dell'Università federale di Rio de Janeiro, che pubblicano un articolo sui "Proceedings of the National Academy of Sciences". ... http://www.lescienze.it/news/2016/06/15/news/densita_neuroni_cervello_uccelli_mammiferi-3125171/ http://www.pnas.org/content/early/2016/06/07/1517131113