-
-
-
Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
-
Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
-
Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XJun
Le scienze.it, 22/6/2017
La prima mappatura globale del rischio che un virus patogeno diffuso in altre specie di mammiferi faccia un salto di specie causando una nuova malattia umana è stata pubblicata su “Nature” da un gruppo di ricercatori della EcoHealth Alliance di New York – una fondazione che studia i rapporti fra salute ambientale e salute umana.
Kevin Olival, Peter Daszak e colleghi hanno analizzato un database di oltre 2800 associazioni fra 754 specie di mammiferi (pari il 14 per cento di tutte le specie di mammiferi) e virus, identificando 586 differenti virus, 263 dei quali (il 44,8 per cento) sono stati rilevati sia negli esseri umani sia in altri mammiferi. Di questi 263, 75 sono virus tipici della nostra specie e la loro occasionale presenza in altri animali è dovuta a un salto di specie da noi a loro. I restanti 188 virus sono invece zoonotici, vale a dire che hanno fatto il percorso inverso.
I ricercatori hanno confermato che il rischio di trasmissione dei virus zoonotici all’uomo varia a seconda della vicinanza evolutiva con l’ospite abituale, ma anche …
http://www.lescienze.it/news/2017/06/22/news/virus_zoonosi_mappa_rischio_diffusione-3577220/
https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature22975.html
Jun
le scienze.it, 21/6/2017
Un nuovo studio pubblicato su “Nature Communications” da Xinglin Jiang e colleghi della Novo Nordisk Foundation Center for Biosustainability – DTU Biosustain, presso la Technical University of Denmark, dimostra ora quella che per circa 30 anni è rimasta solo un’ipotesi: i geni della resistenza antibiotica hanno origine da una famiglia di microrganismi che vive nei suoli: gli attinobatteri. In una serie di esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che in una famiglia di patogeni, chiamati gram-negativi, molti geni della resistenza sono simili ai geni della resistenza che si trovano negli attinobatteri. In un caso in particolare, è risultata una corrispondenza del 100 per cento. … http://www.lescienze.it/news/2017/06/21/news/geni_resistenza_antibiotici_attinobatteri-3575499/
https://www.nature.com/articles/ncomms15784
Jun
le scienze.it, 21/7/2017, A. Meldolesi/CRISPerMania – (L’originale di questo articolo è stato pubblicato nel blog CRISPerMania il 19 giugno 2017)
Il primo prodotto commerciale realizzato mediante la tecnica di editing genomico CRISPR sarà un mais utilizzato per i mangimi, già in uso negli incroci convenzionali, di cui verranno migliorate le tecniche di produzione. Un approccio misurato, come spiega in questa intervista Neal Gutterson, della DuPont Pioneer, che affianca un forte impegno di ricerca delle possibili applicazioni di CRISPR ad altre colture.
http://www.lescienze.it/news/2017/06/21/news/crispr_mais_intervista_gutterson_dupont-3574512/
http://crisprcas.pioneer.com/
https://crispr.blog/2017/03/31/lindia-non-e-solo-vandana-shiva-ascoltiamo-sanjaya-rajaram/
Jun
le scienze.it, 19/7/2017
… Ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma, in Svezia, guidati da Luca Jovine hanno ora ottenuto le prime immagini tridimensionali del legame tra due proteine, una sul gamete maschile e una su quello femminile, che dà il via al processo.
Il risultato, pubblicato sulla rivista “Cell”, chiarisce alcuni dettagli molecolari finora poco conosciuti della fecondazione sessuale, in particolare sul meccanismo che porta le proteine coinvolte a riconoscersi a vicenda. A renderlo possibile è stata una metodica di analisi estremamente sofisticata: la cristallografia a raggi X della European Synchrotron Radiation Facility (ESRF). … http://www.lescienze.it/news/2017/06/19/news/immagini_3d_spermatozoo_cellula_uovo-3573300/
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0092867417305949
Università di Tor Vergata