Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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la stampa.it – 5/12/2016 – tuttogreen, m. mazzali
Basterebbero meno di 4 dollari all’anno a persona per ridurre di molto i decessi da inquinamento cittadino e da alte temperature. Ogni anno, infatti, oltre 3 milioni di persone muoiono a causa degli effetti del particolato, un numero destinato a raddoppiare nei prossimi decenni. Entro il 2050 si calcola infatti che, senza misure adeguate, i morti saranno 6,2 milioni.
Il caldo urbano, invece, è già considerata la calamità meteorologica più letale al mondo e il suo impatto non farà che aumentare con il progressivo cambiamento climatico. Le ondate di calore sono infatti responsabili di circa 12.000 decessi ogni anno, un numero di vittime superiore a quello prodotto da uragani o tempeste invernali [...] questi due seri problemi ambientali che si concentrano soprattutto nelle grandi aree urbane dei paesi meno sviluppati ma che hanno pesanti ricadute su tutto il pianeta, sono risolvibili con un investimento minimo. Il dato confortante arriva da uno studio dal titolo Più alberi per un’aria più sana , condotto da The Nature Conservancy, un’organizzazione internazionale per la conservazione dell’ambiente,che è stato presentato al meeting annuale dell’American Public Health Association, a Denver (Colorado). … http://www.lastampa.it/2016/12/05/scienza/ambiente/focus/alberi-urbani-meno-di-dollari-lanno-per-salvare-migliaia-di-vite-zAWaIILff2zojmlE7dBdvN/pagina.html
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le scienze.it, 1/12/2016
L’attività metabolica e i movimenti della flora batterica intestinale seguono anch’essi dei ritmi circadiani, che influenzano quelli dell’ospite. Eventuali anomalie in questi ritmi batterici possono alterare la capacità metaboliche dell’organismo ospite, e in particolare quella di metabolizzare i farmaci e di degradare sostanze potenzialmente tossiche. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele, che firmano un articolo su “Cell”. [...] Inoltre, una migliore comprensione del rapporto fra flora intestinale e ospite potrebbe aiutare a intervenire su problemi come l’obesità e la sindrome metabolica, che sono più comuni nelle persone i cui ritmi circadiani sono spesso disturbati a causa del lavoro su turni o del jet lag.
http://www.lescienze.it/news/2016/12/01/news/ritmi_circadiani_flora_intestinale_ospite_metabolismo_alterato-3334311/
http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(16)31524-0
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radiotrescienza.it, 1/12/2016 – al microfono r. panarese
Undici nuovi casi al giorno, solo in Italia. Stanno aumentando negli ultimi anni i nuovi contagi da HIV. Da malattia mortale l’AIDS è oggi diventata una malattia cronica, che spaventa di meno: forse è per questo che stiamo abbassando la guardia. Nella Giornata mondiale contro l’AIDS, facciamo il punto su terapie e prevenzione con Andrea Antinori, dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, con il quale cerchiamo di ricostruire anche il mito pluridecennale del “paziente zero”: chi è stato il primo essere umano malato di AIDS?
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-3beb163f-9cb6-4c52-a522-09fa7ed82d4f.html?refresh_ce
https://www.youtube.com/watch?v=_-Dosrg6ewA
http://www.nature.com/nature/journal/v539/n7627/full/nature19827.html
http://www.lastampa.it/2016/12/01/scienza/benessere/aids-troppi-ignorano-di-essere-malati-gli-etero-meno-attenti-degli-omosessuali-fate-il-test-57KYfhqPkGAURshIgNiZpO/pagina.html
http://www.repubblica.it/topics/news/la_giornata_mondiale_dell_aids_in_italia_un_sieropositivo_su_4_non_sa_di_esserlo-153149234/?ref=HRER3-1
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le scienze,28/11/2016
Per la prima volta, uno studio sui topi ha ora scoperto in che modo la dieta influenza il microbioma intestinale, [...] Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista “Molecular Cell” , hanno confrontato topi con un microbioma molto ricco e attivo e topi che ne erano privi. Hanno così scoperto le notevoli differenze che si instaurano nei meccanismi epigenetici [...]
“Quando l’individuo consuma una dieta ricca di polisaccaridi complessi di origine vegetale, c’è una maggiore disponibilità di cibo per il microbioma perché l’organismo umano non li può utilizzare,
a differenza di quanto accade con gli zuccheri semplici”, spiega Federico Rey, dell’Università del Wisconsin a Madison, autore senior dello studio. … http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1097276516306700
http://www.lescienze.it/news/2016/11/28/news/dieta_mirobioma_regolazioni_epigenetiche-3327385/
Università di Tor Vergata