Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze.it, 28/11/2016
… un nuovo studio pubblicato su “Nature” che analizza le principali minacce alla sopravvivenza degli impollinatori – come lo sfruttamento dei terreni, il cambiamento climatico e l’attacco dei patogeni – e delinea le possibili misure per mitigare il problema
[...] L’ennesimo allarme è stato lanciato sulle pagine della rivista “Nature” da Simon Potts dell’Università di Readings, nel Regno Unito, e colleghi di una collaborazione internazionale. [...] Secondo dati risalenti al 2009 il valore commerciale dei beni prodotti grazie agli animali impollinatori è stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari all’anno, ma per il futuro si teme che questo contributo al benessere umano possa venire a mancare. Secondo la Red list dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, un elenco delle specie animali maggiormente a rischio di estinzione in Europa sono minacciati il 9 per cento delle api e il 9 per cento delle farfalle, ma in singole nazioni queste percentuali possono arrivare addirittura al 50 per cento. In molti casi inoltre si tratta di stime per difetto: per il 57 per cento circa delle specie mancano quasi del tutto dati attendibili. … http://www.lescienze.it/news/2016/11/28/news/minaccia_animali_impollinatori-3328706/
http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature20588.html
Nov
Nov
le scienze.it – 28/11/2016
… I ricercatori hanno imparato a legare di carbonio e silicio usando catalizzatori artificiali. Ma Frances Arnold, ingegnere chimico al California Institute of Technology a Pasadena, ha voluto verificare se, avendone l’opportunità, potessero farlo anche alcuni enzimi biologici. Rovistando nei database delle proteine, Arnold e colleghi hanno trovato alcune decine di enzimi promettenti. Dopo uno screening, si sono concentrati su un batterio estremofilo che vive nelle sorgenti calde islandesi, Rhodothermus marinus. Hanno sintetizzato il gene per questa proteina e l’hanno inserito in batteri E. coli.
La loro ipotesi si è rivelata corretta: l’enzima può catalizzare il legame silicio-carbonio se vengono forniti i precursori contenenti la giusta quantità di silicio. [...] Tuttavia, i batteri di E. coli ingegnerizzati non erano molto efficienti nella produzione di composti organici di silicio. [...] Poche generazioni sono state sufficienti per migliorare i rendimenti, tanto da battere i catalizzatori artificiali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul numero del 24 novembre di “Science”. … http://science.sciencemag.org/content/354/6315/1048 http://www.lescienze.it/news/2016/11/28/news/per_la_prima_volta_delle_cellule_legano_silicio_e_carbonio-3327884/
http://www.nature.com/news/living-cells-bind-silicon-and-carbon-for-the-first-time-1.21037
Nov
Lunedì 28 novembre 2016, ore 15:00
Prof. Fabio Macciardi (Department of Psychiatry and Human Behavior, University of California, Irvine CA, USA)
Synaptic, transcriptional and chromatin genes disrupted in autism: focus on language-related genes
Aula T2 della Macroarea di Scienze MFN
Invitato da O. Rickards tel. 0672594348
Università di Tor Vergata