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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XJul
radiotrescienza – 28/7/2014
I semi sono la moneta alla base della sicurezza alimentare. Da diecimila anni i contadini producono, conservano, scambiano semi, sperimentano e fanno innovazione. E ancora oggi, in molte parti del mondo, preservano e custodiscono i semi antichi e le varietà locali in banche e nei campi per vincere la sfida dei cambiamenti climatici, dell’impoverimento del suolo, della necessità di produrre più cibo.
Elisabetta Tola ha viaggiato, tra Europa, Africa e Medio Oriente, per portarvi le voci e le esperienze di chi, in laboratorio e soprattutto nei campi, scommette sull’agrobiodiversità e non su poche varietà standard in tutto il mondo. Gli audio reportage sono stati realizzati con la collaborazione di Marco Boscolo, grazie a The Innovation in Development Reporting Grant Programme dello European Journalism Center (EJC), col supporto della Bill e Melinda Gates Foundation. http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-682639d6-5dec-4c9a-a9f4-bc37c4011dfc.html
Le tappe:
Senegal – Alla fiera dei semi di Djimini.(in programma per lunedì 28 luglio)
Etiopia – Nella banca dei semi (in programma per martedì 29 luglio)
Francia – Contadini in rete (in programma per mercoledì 30 luglio)
Italia – Grani e i legumi antichi (in programma per giovedì 31 luglio)
Iran – Alle origini del grano (in programma per venerdì 1° agosto)
Jul
(AGI) – Roma, 24 lug. -
E’ partito la notte del 23 luglio dal cosmodromo di Baikonur il cargo Progress 56 con a bordo due esperimenti italiani selezionati dall Agenzia Spaziale Europea per testare la tenacia di estremofili microrganismi che sopravvivono e proliferano in condizioni ambientali proibitive per gli esseri umani – al fine di provare la resistenza della vita come noi la conosciamo e la stabilita’ di bioimpronte per la ricerca di vita passata o presente su Marte. I due progetti internazionali BOSS (Biofilm Organisms Surfing Space) e BIOMEX (BIOlogy and Mars Experiment) – coordinati da Petra Rettberg del DLR di Colonia e da Jean-Pierre de Vera del DLR di Berlino -, vedono per l Italia la partecipazione dell Universita’ degli Studi di Roma Tor Vergata. Il responsabile scientifico e’ Daniela Billi, leader del Laboratorio di Astrobiologia e Biologia Molecolare di Cianobatteri del Dipartimento di Biologia dell Universita’ Tor Vergata . I cianobatteri di ambiente desertico, sui quali il team dell Universita’ romana lavora da anni, sono stati posizionati in un contenitore dell ESA detto EXPOSE-R2 e dopo il lancio hanno raggiunto, in meno di 6 ore, la Stazione Spaziale Internazionale. Il prossimo 18 agosto EXPOSE-R2 verra’ collocato all’ esterno della Stazione Spaziale durante un’attivita’ extraveicolare degli astronauti. “Grazie al finanziamento ottenuto dall Agenzia Spaziale Italiana – spiega Daniela Billi sara’ possibile investigare la tenacia di diversi estremofili selezionatiti per gli esperimenti, nell ambiente spaziale e marziano (simulato in bassa orbita terrestre)” [...]
la stampa.it, 23/7/2014, tuttoscienze
In futuro sarà possibile colpire precocemente le strutture patologiche, nel luogo dove si formano
L’origine delle formazioni tossiche nel cervello che causano la malattia di Alzheimer è stata individuata per la prima volta da un gruppo di ricerca italiano, in uno studio coordinato da Antonino Cattaneo (Scuola Normale Superiore di Pisa) e svolto in collaborazione con Giovanni Meli (EBRI, Roma) e Roberta Ghidoni (IRCCS Fatebenefratelli, Brescia).
Lo studio, svolto presso l’Ebri, l’Istituto di ricerca sul cervello fondato dalla Accademica dei Lincei Rita Levi Montalcini, ha consentito di individuare, su cellule di criceto, il sito intracellulare dove cominciano a formarsi gli oligomeri del peptide Abeta che danno inizio alla patologia. La ricerca è pubblicata su Nature Communications. http://www.nature.com/ncomms/2014/140527/ncomms4867/full/ncomms4867.html
la stampa.it – 24/7/2014 – tuttogreen, b. d’amico
Nel 2013 l’agricoltura è tra i pochi comparti dell’economia italiana ad essere cresciuto, con un più 4,7% rispetto all’anno precedente. Un segno positivo costante che, secondo associazioni di categoria potrebbe trasformarsi in 100mila posti di lavoro nei prossimi tre anni. [...]
Maria Lodovica Gullino, direttrice del Centro di ricerca agroalimentare Agroinnova (Grugliasco), durante l’evento Ritorno alla Terra lanciato a Torino lo scorso 6 giugno. «Tornare alla terra significa valorizzare di nuovo l’agricoltura creando sinergie con imprese, università, associazioni», [...]. L’evento, promosso da Ecosystem Onlus, fa parte del ciclo Smart Actions ed è la scusa con cui ogni anno produttori, ricercatori e studenti mettono in atto azioni e programmi per rendere l’agricoltura “smart” e sensibilizzare l’opinione pubblica su temi ambientali e di agricoltura sostenibile. [...]
Ivo Zaccarato, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino. «In cinque anni nel nostro ateneo siamo passati da 550 a 971 matricole e a 6 mesi dalla laurea in nostri studenti trovano impiego», continua Zaccarato. Ad attirare sono soprattutto la consulenza e tutto il settore dei servizi che ruota attorno alle aziende. [...]
«Bisogna puntare su modello-azienda che fornisce prodotti e servizi – si legge nel documento programmatico di Ecosystem Onlus – Chi si avvicina all’agricoltura lo fa spaziando in settori nuovi: le nuove tecnologie e le energie rinnovabili hanno infatti ampliato notevolmente il campo delle specializzazioni. Insomma, ritorno alla terra sì, ma guardando al futuro»
Università di Tor Vergata