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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
XMay
Finiscono nei fiumi e distruggono il biofilm che vive su rocce e ciottoli, indispensabile per la salute dei corsi d’acqua.
[...] E’ ormai noto che inquinanti da farmaci e cosmetici (i cosiddetti Ppcp, Pharmaceuticals and Personal Care Pollutants) sono presenti nelle acque in concentrazioni sempre maggiori. Con gravi conseguenze – diverse ricerche stanno studiando i loro effetti sul metabolismo degli esseri viventi – per la salute dei fiumi di tutto il mondo e per la catena alimentare della flora e della fauna.
Nello specifico, uno studio del Cary Institute of Ecosystem Studies di Millbrook (pubblicato sulla rivista Ecological Applications) guidato da Emma Rosi-Marshall, ha evidenziato che antibiotici, analgesici, stimolanti e antistaminici distruggono il sottile e fragile ecosistema (biofilm) che vive sulla superficie delle rocce e dei sassi sui fiumi. [...] Dall’analisi – i ricercatori, con l’aiuto dei colleghi dell’Indiana University e della Loyola University di Chicago hanno sottoposto a valutazione le acque di diversi canali negli Stati di New York, Maryland e Indiana – emerge che le conseguenze maggiori sono generate dall’antistaminico difenidramina: questa sostanza riduce del 99 per cento l’attività di fotosintesi delle alghe…
May
Nell ipotalamo la durata della vita
La ricerca condotta dall’Albert Einstein College di medicina di New York, coordinato da Donsheng Cai e pubblicata sulla rivista Nature, potrebbe aprire nuove strade sulla possibilità di controllare molte malattie legate all’avanzare degli anni. [...] la zona [centrale del cervello] […]
May
Alla scoperta che il festulolium funzioni così bene da «pompa idraulica» sono giunti gli scienziati di alcuni istituti di ricerca inglesi tra cui le università di Aberystwyth, Lancaster e Nottingham. [...] Una nuova erba «inventata» che può ridurre il rischio di alluvioni. Se confrontata con le erbe comuni che crescono nei prati, riduce il dilavamento di oltre il 50%: tutta acqua trattenuta nelle sue radici e che non va a gonfiare torrenti e fiumi. La nuova pianta è un ibrido, cioè un incrocio tra due altre piante erbacee molto comuni appartenenti alla famiglia delle graminacee [...] «Erbe ibride di questo tipo», commenta Kit Macleod, del James Hutton Institute, uno degli autori della ricerca, «hanno il potenziale di ridurre la probabilità di inondazioni, pur mantenendo il pascolo idoneo alla produzione alimentare, specialmente in condizioni di cambiamenti climatici come quelli in atto». E il suo collega Douglas Kell aggiunge: «Abitualmente pensiamo al miglioramento delle colture alimentari, alla resa e alla qualità del cibo stesso, in quelle parti della pianta visibili sopra il suolo. Tuttavia c’è il crescente riconoscimento che la salute e l’utilità delle piante possono essere incrementate notevolmente migliorando tratti sotto terra come la crescita delle radici».
Apr
Scoperto il segreto dell’impollinazione.
Realizzando dei nanodispositivi con le stesse caratteristiche dei tubi pollinici, ricercatori canadesi hanno scoperto l’esistenza di una sorta di morsa che la pianta crea attorno al canale: un rapido movimento perfettamente coordinato grazie alla comunicazione chimica tra due gameti
Il segreto dell’impollinazione dei fiori è stato riprodotto grazie a un microchip realizzato da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Montreal e descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas). Si è scoperto che tutto dipende dalla ‘morsa’ che si stringe attorno…
http://www.repubblica.it/scienze/2013/04/29/news/impollinazione_microchip-57727661/
Università di Tor Vergata