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Artificial muscle cross-section:
laminin (green)
Myosin (red)
Dapi (blue)Neuromuscular plaque in
artificial muscle section:
neurofilament (green)
bungarotoxin (red) -
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Lab. of Neurochemistry
Studio dei meccanismi
molecolari delle malattie
neurodegenerative -
Anemone apennina
Monti SimbruiniFoto di Letizia Zanella -
Studio delle comunità
di batterioplankton nella
Riserva Naturale Regionale
Macchiatonda -
Astrobiologia e biologia
molecolare di......cianobatteri di
ambienti estremi -
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Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
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lescienze.it, 6/3/2018
Alterando l’espressione di un gene presente in tutte le piante, è possibile ridurre del 25 per cento il fabbisogno di acqua necessario alla loro coltivazione, senza incidere sulla resa. A dimostrarlo è stato un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign e dell’Università di Lancaster nel quadro del progetto di ricerca internazionale Realizing Increased Photosynthetic Efficiency (RIPE) supportato dalla Bill & Melinda Gates Foundation e dal Department for International Development britannico. La ricerca è stata pubblicata su “Nature Communications”. … http://www.lescienze.it/news/2018/03/06/news/piante_fabbisogno_acqua_ridotto_resa_uguale_colture-3892175/
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lescienze.it,7/3/2018
Una proteina espressa sulla superficie delle cellule del sistema immunitario cerebrale, le cosiddette cellule della microglia, permette a queste di legarsi alla proteina beta amiloide e di ridurne le placche tipiche della malattia di Alzheimer.
L’aumento dei livelli di questa proteina, TREM2, previene o riduce i deficit cognitivi che caratterizzano la malattia. A dimostrarlo è stato un gruppo di ricercatori dello Sanford Burnham Prebys Medical Research Institute che illustrano la loro ricerca in due articoli pubblicati su “Neuron”. Nel primo studio Huaxi Xu e colleghi hanno mostrato – grazie alla creazione di linee di topi incapaci di produrre TREM2 – che questa proteina si lega in modo specifico alla beta amiloide e in particolare ai suoi oligomeri solubili, piccoli aggregati di beta amiloide, impedendo a essi di unirsi fra loro per formare dei polimeri che precipitano e danno origine alla placche. [...]
Nel secondo studio i ricercatori hanno preso in esame una linea di topi affetta da un’alterazione genetica che li porta a sviluppare precocemente un analogo murino particolarmente aggressivo di malattia di Alzheimer.
A partire da questi Huaxi Xu e colleghi hanno creato una seconda linea di topi geneticamente modificati, sempre predisposti all’Alzheimer, ma nei quali le cellule della microglia erano programmate per esprimere livelli più elevati dela proteina TREM2. http://www.lescienze.it/news/2018/03/07/news/alzheimer_attivazione_microglia_recettore_trem2_sintomi-3895435/
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0896627318300564 - https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0896627318301016
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Università di Tor Vergata